La postura è il modo in cui il nostro corpo si posiziona nello spazio circostante per reagire alla forza di gravità.
Esistono moltissime tipologie differenti di posture, che variano a seconda della posizione (in piedi, seduta, sdraiata), dal tipo di movimento che si sta eseguendo e dalla persona presa in esame.
Tra le varie posture che esistono e che assumiamo nel corso della giornata ci sono posture più e meno ergonomiche, ossia che fanno spendere più o meno energia al nostro organismo per essere mantenute.
Al giorno d’oggi, il tipo di vita che conduciamo più o meno tutti, molto sedentaria e con alto carico di stress ci porta spesso ad assumere forme posturali che non sono benefiche per il nostro organismo.
Ad esempio è stato studiato che quando teniamo la testa flessa verso il basso per guardare il cellulare, esponiamo il nostro collo ad un carico molto più alto rispetto a quando abbiamo la testa ben dritta e può causare dolore al collo, (stai pensando a quante ore al giorno sei in questa posizione? :D).
Logicamente se assumiamo una postura poco idonea al nostro organismo per molte ore al giorno, per molti giorni all’anno e per molti anni, inizialmente genera condizioni dolorose ma a lungo andare porta a delle vere e proprie deformità articolari dalle quale è difficile uscirne, anzi talvolta è praticamente impossibile, basta pensare a molte persone anziane con la schiena curva e flessa in avanti.
Nel corso di questo articolo parleremo delle più frequenti condizioni dolorose causate da problemi di postura.
Nel corso di questo paragrafo non leggerai tutta l’anatomia e la fisiologia della colonna vertebrale altrimenti non basterebbe un articolo, ma ti spiegheremo i punti chiave che ti permetteranno di capire al meglio perché mantenere alcune posizioni non ci fa bene.
La colonna vertebrale è formata da 33-34 vertebre, di queste 24 sono mobili e le restanti 9-10 sono chiamate “vertebre false” ossia fuse tra loro.
Fanno parte del primo gruppo le vertebre del tratto:
Rientrano nel secondo gruppo le vertebre che formano:
Una colonna vertebrale in salute, sul piano frontale (ossia guardano la persona da davanti) è dritta mentre sul piano saggittale (guardandola di lato) ha 4 curve due chiamate “lordosi” e due chiamate “cifosi”.
La lordosi è una curva con la concavità posteriore e caratterizza il tratto cervicale e lombare, mentre la cifosi è una curva con concavità anteriore e appartiene al tratto dorsale e a quello sacro-coccigeo.
Perché le curve fisiologiche sono importanti?
Le curve fisiologiche della schiena si formano dopo il primo anno di età per permettere alla colonna di sopportare più peso. Si ritiene infatti che grazie alle curve fisiologiche siamo in grado di sopportare un peso 10 volte superiore di quello che possa sopportare una colonna priva di curve.
Eppure ogni giorno assumiamo posture che tendono ad invertire le curve fisiologiche: pensa a quando guardi il cellulare che tipo di curva ha il tuo collo, oppure pensa a quando lavori al pc: riesci a mantenere la curva lordotica lombare?
Non è un caso infatti se molte persone che soffrono di mal di schiena o di dolori cervicali, agli esami radiologici riportano “rettilineizzazione del tratto cervicale/lombare” o nei casi peggiore “inversione di curva nel tratto cervicale /lomabre, che significa si non solo si è alterata la morfologia della colonna ma si è addirittura invertita.
Ormai ti è chiaro che per postura sbagliata del tratto cervicale si intende che si ha un’alterazione della curva lordosi, oppure un’alterazione sul piano frontale o su quello trasversale: magari il collo è in lieve inclinazione oppure in rotazione.
I sintomi di un’alterata postura del collo sono:
Per trattare questo tipo di condizioni è necessario che il fisioterapista esegua una valutazione iniziale in cui possa valutare a quale distretto appartenga quella determinata sintomatologia.
Molto spesso nei centri di fisioterapia si ricevono pazienti coche riportano diagnosi mediche molto generiche come ad esempio la “cervicalgia”.
Purtroppo questo termine oltre a definire la presenza di dolore (-algia) al tratto cervicale non dice nulla riguardo la probabile causa.
Sta dunque al terapista l’abilità di comprendere quale sia il distretto interessato (es. tratto cervicale basso C6-C7) e quale siano le tecniche più idonee da utilizzare.
Una volta effettuata la valutazione il trattamento fisioterapico, per qualsiasi distretto della colonna, si compone di tre elementi:
A seconda della tipo di problema e del momento terapeutico il fisioterapista sceglierà l’esercizio più idoneo correlato all’intensità di sforzo e a un numero di ripetizioni adeguato.
Molto spesso le condizioni dolorose del tratto cervicale derivano da un deficit di stabilità, quindi lo scopo dell’esercizio terapeutico è quello di migliorare il reclutamento e il trofismo dei muscoli deputati alla stabilizzazione del tratto cervicale.
Il problema principale del tratto dorsale è la rigidità in flessione, ossia di avere una curva cifotica che ha un movimento ridotto, in particolare in estensione.
A lungo andare una cifosi rigida può portare a delle vere e proprie deformità dei corpi vertebrali, che in età avanzata si dimostrano veri e propri fattori di rischio per le fratture vertebrali da compressione.
Le condizioni dolorose del tratto dorsale consistono nel:
Il trattamento consiste dei tre elementi sopra descritti (terapia manuale, mezzi fisici ed esercizi).
Molto spesso in questo tratto si utilizzano tecniche per trattare i tessuti molli come le contratture e i trigger points.
Una volta migliorato il quadro sintomatico ci si concentra a migliorare l’aspetto posturale.
Nei casi di rigidità in cifosi, risultano essere molto efficaci gli esercizi e le posture che migliorano il movimento di estensione.
La sintomatologia del tratto lombare, varia da:
La lombocruralgia, terminando all’altezza del ginocchio è chiamata anche “sciatica mozza”.
Il tratto lombare così come quello cervicale, va spesso incontro a problemi di ridotta stabilità, soprattutto nei segmenti inferiori L4-L5, L5-S1.
Tale instabilità, nei casi più gravi, può essere evidente nel corso degli esami radiologici dove possono riscontrarsi una o più anterolistesi, ossia lo scivolamento di una vertebra sull’altra.
Inizialmente il fisioterapista ha l’obbiettivo di ridurre il quadro sintomatico, successivamente lavorare sulla correzione della postura per limitare il rischio di insorgenza delle recidive.
Nei casi di ridotta stabilità, si lavora molto sul reclutamento e sul miglioramento del tono-trofismo dei muscoli stabilizzatori del tratto lombare, affinché possano mantenere la curva lordotica anche sotto sforzo.
Non esiste un unico modo di prevenire le condizioni dolorose date da un’alterazione posturale, ma sicuramente tanti piccoli accorgimenti.
Per prima cosa sarebbe bene andare dal tuo fisioterapista di fiducia per fare una valutazione di controllo e prendere consapevolezza del tipo di postura che assumi.
Dopo di che, una volta che sai su quali aspetti puoi migliorare, il fisioterapista ti saprà consigliare gli esercizi e le posture che fanno al tuo caso.
Ricordati sempre di mantenere le curve fisiologiche: se sei molte ore seduto in macchina o a lavoro utilizza un cuscino lombare da applicare dietro la schiena, quando vedi i messaggi al cellulare tira più su la mano in modo da non dove essere piegato troppo in avanti con la testa.
Tutto questo, se affiancato da un’attività sportiva regolare e da un regime alimentare sano ti aiuterà a mantenerti in ottime condizioni.
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