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Dolore al piede e sotto al calcagno

Data pubblicazione: 15/05/2018
Ultimo aggiornamento: 04/05/2020

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Introduzione - Dolore al piede e sotto al calcagno

La fascite plantare è una patologia causata dall’ infiammazione della fascia. È una delle cause più frequenti di dolore alla pianta del piede. La fascia plantare, chiamata anche “legamento arcuato” o “aponeurosi plantare”, è una fascia robusta e spessa che dal calcagno attraversa longitudinalmente il piede inserendosi sulle dita; collabora in modo decisivo al mantenimento dell’ arco longitudinale del piede, il quale risulta fondamentale per ammortizzare il peso del nostro corpo a terra.

Attenzione a non confondere con il dolore che si può provare tra le dita dei piedi, probabile neuroma di Morton.

La fascia si trova sopra uno strato di tessuto adiposo che ha un’ importante funzione di protezione nei confronti di vasi e nervi, preservandoli da un’eccessiva pressione durante il cammino.

Introduzione - Dolore al piede e sotto al calcagno

La fascite plantare è una patologia causata dall’ infiammazione della fascia. È una delle cause più frequenti di dolore alla pianta del piede. La fascia plantare, chiamata anche “legamento arcuato” o “aponeurosi plantare”, è una fascia robusta e spessa che dal calcagno attraversa longitudinalmente il piede inserendosi sulle dita; collabora in modo decisivo al mantenimento dell’ arco longitudinale del piede, il quale risulta fondamentale per ammortizzare il peso del nostro corpo a terra.

Attenzione a non confondere con il dolore che si può provare tra le dita dei piedi, probabile neuroma di Morton.

La fascia si trova sopra uno strato di tessuto adiposo che ha un’ importante funzione di protezione nei confronti di vasi e nervi, preservandoli da un’eccessiva pressione durante il cammino.

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio della fascite sono:

  • gli sport come: podismo, calcio, basket, salto in lungo, beach volley, rugby, tennis, salto in alto, corsa, danza, ecc…;
  • l’obesità: il peso eccessivo contribuisce ad appiattire la volta plantare con conseguente tensione eccessiva della fascia;
  • l’età superiore ai 50 anni: con l’aumentare degli anni lo strato di tessuto adiposo (grasso) che si trova nella pianta del piede tende a diminuire causando un minor ammortizzamento delle pressioni a cui il piede è sottoposto quotidianamente;
  • il piede piatto o il piede cavo;
  • la fibrosi, le lesioni o le operazioni al tendine di Achille;
  • la Sindrome di Lyme;
  • l’artrite e altre patologie reumatiche;
  • il sesso femminile, che ha una prevalenza maggiore rispetto a quello maschile nello sviluppare la fascite plantare.

I sintomi

La sintomatologia ha un quadro clinico molto vario. Il dolore può insorgere gradualmente o in maniera acuta, può essere localizzato in un’area precisa (al livello del calcagno prende il nome di “fascite plantare prossimale” e al livello del mesopiede è nota come “fascite plantare distale”) oppure può estendersi a tutta la pianta del piede. Può essere presente solo al carico o anche mentre si è al letto.

Fascite plantare

Trattamento

Recentemente al nostro Centro di Fisioterapia a Roma abbiamo curato un paziente che aveva una fascite plantare al piede destro. Prima di effettuare un ciclo di terapie, i fisioterapisti di Fisioterapia Italia, nel corso della prima visita, analizziamo attentamente il problema del paziente in modo da potergli offrire il miglior servizio di cui hanno bisogno.

Ascoltiamo dunque la storia di Marco, lui è un impiegato di 45 anni che da qualche mese aveva iniziato ad allenarsi per fare la maratona di Roma. Nelle ultime settimaneha iniziato ad avvertire un dolore non molto forte, inizialmente circoscritto alla zona del tallone e successivamente esteso a tutta la pianta del piede.

Marco ci ha raccontato che la sintomatologia algica compariva ogni volta che era in piedi, aumentava mentre camminava, e si acutizzava notevolmente durante la corsa. Ci ha riferito anche che non ha mai avuto traumi gravi agli arti inferiori, non ha sofferto di patologie reumatiche, non ha mai effettuato infiltrazioni di alcun tipo e non ha avuto carcinomi.

A seguito di alcun test, abbiamo valutato che la volta plantare non era stabile, infatti durante l’appoggio monopodalico cedeva leggermente ( “appiattendosi” ), mettendo in tensione la fascia plantare e causando l’ infiammazione.

Una volta inquadrato il caso e compresa l’ eziologia del problema abbiamo potuto impostare il piano terapeutico per Marco:

  • riposo per almeno due settimane;
  • trattamento antalgico con laser terapia e tecarterapia;
  • stabilizzazione passiva dell’arco plantare: in un primo periodo con l’utilizzo di scarpe antipronazione, successivamente abbiamo consigliato l’utilizzo di plantari ortopedici;
  • stabilizzazione attiva dell’arco plantare mediante esercizi specifici.
    Dopo due settimane il nostro paziente è tornato a correre, e prima di ogni maratona si rivolge al nostro Centro di Fisioterapia a Roma per svolgere alcune terapie preventive che gli consentono di stare nelle migliori condizioni fisiche.

Autori

Mari Giuliano

Dott.re in Fisioterapia

Ho studiato fisioterapia c/o l’università degli studi di Roma Tor Vergata laureandomi con lode nel 1997.

Da allora ho frequentato le più importanti scuole di:

  • Terapia Manuale (Mc Kenzie, Mulligan, Mc Connell, Maitland),
  • Osteopatia (Bienfait),
  • Riequilibrio Muscolare (Jull, Hodges e Sahrmann).

Inoltre sono Coach e Formatore.

Mi sono certificato come trainer di Programmazione Neurolinguistica (PNL) direttamente col dott. Richard Bandler. Insegno PNL c/o l’Extraordinary Coaching School.

Sono docente del Master di II livello in “Terapia del dolore” dell’Universita “La Sapienza”.

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