Come sai la spalla è un’articolazione caratterizzata da un’ampia capacità di movimento, e proprio per questa ragione rientra nel gruppo delle enartrosi, che sono tutte quelle articolazioni che hanno la capacità di muoversi sui tre piani dello spazio.
L’ alto rischio di traumi che caratterizza la spalla è causato dal suo delicato equilibrio tra stabilità e mobilità e dalle frequenti sollecitazioni cui è sottoposta nel corso di attività quotidiane e ancora di più in particolari attività sportive, soprattutto quelle che richiedono un reclutamento importante dell’arto superiore come il tennis e la pallavolo.
Traumi importanti alla spalla possono incidere pesantemente nella qualità di vita della persona e nella carriera di un atleta, per questo motivo è bene essere informati e farsi trattare dai migliori specialisti del campo
In questo articolo, partendo dalle basi anatomiche e fisiologiche, analizzeremo quali sono gli sport che sovraccaricano la spalla, quali sono le condizioni dolorose più frequenti, come possono essere trattate e prevenute. Vi auguriamo una buona lettura
Per affrontare il tema della spalla nello sport è opportuno fare un quadro completo e riassuntivo delle caratteristiche anatomiche e fisiologiche di questa articolazione.
Gli elementi ossei della spalla
Dal punto di vista osseo, partecipano al movimento della spalla 4 elementi diversi:
Le articolazioni della spalla
Si parla di spalla come se fosse un'unica articolazione ma in realtà da un punto di vista funzionale (cioè di movimento) comprende ben 5 articolazioni che si muovono in perfetta sinergia tra loro nonostante siano attivate da muscoli differenti.
Queste articolazioni sono:
Di queste cinque articolazioni, le prime 3 che abbiamo elencate sono considerate “vere”, ossia con dei rapporti articolari tra due elementi ossei, mentre le ultime due sono dette “false” perché riguardano solo dei piani di scorrimento.
I muscoli della spalla
I muscoli che partecipano al movimento della spalla sono 17 e in base alle loro inserzioni anatomiche si possono distinguere in due gruppi muscolari differenti:
Fanno parte del gruppo dei muscoli intrinseci
Fanno parte del gruppo dei muscoli muscoli estrinseci numerosi muscoli, di seguito ne ricordiamo alcuni come:
Gli sport che portano ad un maggior rischio di sviluppare condizioni dolorose alla spalla sono gli sport da contatto e gli sport “overhead” cioè che si praticano con movimenti che portano l’arto superiore sopra la testa.
Tra gli sport da contatto segnaliamo: il rugby, il pugilato, il judo e le arti marziali; tra gli sport overhead ricordiamo: il tennis, la pallavolo, alcuni stili del nuoto, la pallacanestro, la ginnastica artistica, il sollevamento pesi e il bodybuilding, il lancio del peso, il baseball, il lancio del giavellotto.
Tutti gli sport estremi inoltre possono portare a dei sovraccarichi improvvisi alle articolazioni tra cui la spalla, a causa dell’alto rischio di forti impatti con il suolo.
Negli sport da contatto i problemi di instabilità come le lussazioni sono molto frequenti, mentre negli sport overhead le condizioni dolorose interessano fondamentalmente il gruppo muscolare della cuffia dei rotatori.
Gli sport da contatto e il rischio di riportare lussazioni
Il termine “lussazione” sta ad indicare la perdita totale del rapporto tra due o più capi articolari. Nel caso di spalla si parla quasi sempre della lussazione dell’articolazione gleno-omerale, cioè tra omero e cavita glenoidea della scapola, è ben noto che, di tutte le lussazioni traumatiche che si possono subire negli sport da contatto, quella della spalla sia di gran lunga la più frequente, (si tratta di spalla nel 50% dei casi di lussazione).
La ragione di questa importante incidenza sta nella particolare struttura anatomica dell’articolazione. Perché le lussazioni anteriori sono così frequenti? Le lussazioni di spalla avvengono quasi sempre anteriormente, cioè la testa omerale fuoriesce davanti, poiché è la zona più vulnerabile poiché protetta solo da tre piccoli legamenti.
La lussazione della spalla è un infortunio piuttosto doloroso e riconoscibile da tre elementi principali:
Nei casi peggiori la lussazione è anche esposta, cioè l’omero oltre a fuori uscire dalla sede anatomica è uscito anche dallo strato epidermico, ma si tratta di avvenimenti molto rari. All’esame palpatorio la lussazione di spalla si riconosce come "scivolata" sotto l'ascella (lussazione anteriore) o dietro di essa (lussazione posteriore).
Come già ti abbiamo anticipato nel paragrafo riguardante la parte anatomo fisiologica della spalla, la cuffia dei rotatori è un gruppo di muscoli responsabile della stabilità della spalla, in particolare dell’articolazione gleno-omerale. Nel corso del movimento della spalla questi quattro muscoli fanno in modo che la testa dell’omero rimanga ben adesa alla cavità della scapola (fossa glenoidea) con cui si articola.
Quando ad esempio solleviamo il braccio lateralmente, che in linguaggio tecnico si dice movimento di abduzione, la cuffia dei rotatori, contraendosi fa in modo che la testa dell’omero ruoti verso l’alto e scivoli verso il basso, creando una azione di perno.
Il concetto da tenere bene in mente è che attiviamo la cuffia dei rotatori in qualsiasi movimento della spalla, e se questa risultasse danneggiata, infiammata o lesionata infatti avremmo serie difficoltà a sollevare il braccio. Altri sintomi che caratterizzano un danneggiamento alla cuffia dei rotatori sono il dolore, che può essere presente anche a riposo e alla palpazione, calore e gonfiore nell’area infiammata e nei casi di lesione muscolare di importante entità può essere presente anche un’ematoma.
In base al fenomeno causativo, le lesioni riguardanti la cuffia dei rotatori sono classificate in:
La prevenzione si basa principalmente sul miglioramento della funzionalità, della propriocezione e della stabilità della spalla. Non si tratta solo di allenare la forza dei muscoli stabilizzatori, ma anche il loro reclutamento nel corso del movimento.
Nei pazienti sportivi si tende a lavorare sul movimento principale che viene eseguito nel corso dell’attività agonistica che può essere la schiacciata per il pallavolista, come il servizio per il tennista, al fine di ottenere una performance che con il minor sforzo porti al massimo dei risultati e al minor rischio possibile di alterare la struttura.
COSA DICONO I PAZIENTI
DEI NOSTRI CENTRI