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FRATTURE DEL BACINO

Le principali cause delle fratture di bacino sono i traumi diretti: una caduta a terra, un colpo diretto al bacino, un incidente in moto o in auto. Soprattutto negli anziani capita di subire fratture al bacino per banali cadute in casa.

Le lesioni ossee di natura traumatica sono tra le cause principali che portano un paziente a recarsi in un centro di fisioterapia. Nel corso di questo articolo approfondiremo il tema della frattura del bacino, ossia la frattura di quel particolare distretto osseo, che funge da collegamento tra il tronco e gli arti inferiori. Proprio la sua posizione lo espone ad essere uno dei primi elementi di contatto nel caso di una caduta improvvisa oppure di un incidente stradale, in particolare quelli in moto.

Ogni frattura, e in particolare ogni paziente, vengono trattati secondo protocolli specifici di trattamento. Nella riabilitazione delle fratture tutti i cicli fisioterapici seguono delle fasi terapeutiche che affronteremo nel paragrafo successivo. Nel frattempo non ci resta che augurarti una buona lettura.

Quali sono le fasi principali del recupero fisioterapico dopo una frattura del bacino?

Le fasi principali del recupero dopo una frattura ossea sono:

Anatomia del bacino e tipi di fratture

Il bacino è una struttura ossea conosciuta anche con il nome di “pelvi”. Si tratta di una regione anatomica del corpo umano formata da diverse ossa: Ilio, ischio e pube. Sono queste ossa che possono presentare fratture in seguito ad un trauma, che può coinvolgere anche i distretti anatomici vicini, con cui si articolano o hanno rapporti anatomici:

Conoscere l’anatomia di questo distretto aiuta a comprendere più facilmente le principali cause delle patologie del bacino.

Qual è la sintomatologia che caratterizza la frattura del bacino?

La sintomatologia che caratterizza la frattura di bacino varia a seconda di diversi elementi che vanno presi in considerazione come la gravità del danno: si tratta di frattura composta oppure scomposta? È una frattura multipla, cioè presente in diversi punti del bacino? Si tratta di una paziente giovane e in buone condizioni di salute o di un paziente anziano con patologie particolari? Qual è stato l’evento traumatico? Queste sono alcune delle domande a cui il clinico cerca risposta e che lo aiutano a comprendere la gravità della situazione.

Come già hai letto precedentemente è molto comune che in centri di fisioterapia privati giungano pazienti che devono eseguire la fisioterapia a seguito di una frattura composta di bacino, e per questo ora qui di seguito ti elencheremo le principali problematiche riportate in casi del genere:

In che modo si effettua la diagnosi?

Come ogni frattura, anche le lesioni ossee del bacino necessitano di una diagnosi del medico, quasi sempre ortopedico, fisiatra o medico dello sport. La diagnosi consta di un iniziale colloquio con il paziente (se non si trova in condizioni gravi) dove vengono chieste informazioni riguardanti i suoi sintomi, la sua storia clinica e l’evento traumatico. Segue poi una valutazione obbiettiva del medico mediante l’esecuzione di specifici test. Per la diagnosi di frattura l’esame più richiesto è la radiografia (conosciuta anche come RX), talvolta per condizioni più delicate può essere richiesta anche una tac (anche 3D) e/o una risonanza magnetica.

Come si guarisce da una frattura di questo tipo?

Come già avrai letto, è molto difficile che vengano operate le fratture al bacino, quasi sempre si prescrive un periodo di degenza al letto a cui segue un ciclo riabilitativo di almeno 30 giorni.

La riabilitazione di una frattura di bacino comprende diversi elementi:

- Laserterapia ad alta potenza 

- Tecar

- Ultrasuoni

- Magnetoterapia

- Microcorrenti 

- Correnti antalgiche come Tens o Neuromodulatori

L’utilizzo dei mezzi fisici nel trattamento delle fratture del bacino è mirato alla biostimolazione, alla riduzione del dolore e dell’infiammazione dei tessuti molli che possono essere stati interessati dal trauma. La Magnetoterapia è invece l’unico tipo di trattamento che mira a velocizzare la formazione del callo osseo oltre che avere un effetto anti-edemigeno. Va inoltre menzionato il trattamento con onde d’urto focali nei casi in cui ci siano dei ritardi di consolidamento della frattura con il rischio che si vada in contro alla pseudo-artrosi. Un quadro clinico in cui i monconi ossei perdono la capacità biologica di riunirsi nuovamente.

Fratture del bacino da avulsione

Una frattura del bacino è una interruzione o una crepa dell’ileo, dell’ischio o del pube, spesso sono il risultato di un trauma diretto. Nella frattura da avulsione invece, si ha una lesione in prossimità della zona dove i tendini o i legamenti si inseriscono. In caso di frattura da avulsione, il tendine o legamento applicando una forza che causa il distacco di un piccolo pezzo di osso. Le fratture da avulsione sono più frequenti negli sportivi e nei pazienti con osteoporosi. Una frattura da avulsione può essere complessa da diagnosticare non essendoci nella storia clinica del paziente un trauma diretto nella zona.

Nei pazienti sportivi con importanti masse muscolari, inizialmente si può confondere la sintomatologia con una pubalgia. I sintomi di una frattura da avulsione del bacino possono confondersi con altre patologie ortopediche in particolare se il distacco osseo non è di importanti dimensioni o di tipo parziale (non si crea un distacco completo della struttura tendinea o legamentosa dall’osso in cui sono attaccati). Il medico nel dubbio può richiedere degli approfondimenti diagnostici RX o Risonanza Magnetica per determinare se si è in presenza di una frattura dell’osso.

Il trattamento medico e riabilitativo per una frattura da avulsione del bacino varia in base a quale osso si è fratturato alla tipologia del paziente. In tutti i casi nelle prime fasi è consigliato il riposo o addirittura l’immobilità per favorire la formazione del callo osseo. Solo successivamente si inizia un lavoro graduale di rieducazione motoria. La programmazione di un piano riabilitativo specifico è fondamentale per un recupero completo e senza rischi.

Conclusioni

Fortunatamente la maggior parte dei pazienti che subiscono la frattura del bacino riescono a recuperare in pieno le proprie capacità motorie. Particolare attenzione va fatta però sulle persone anziane. Infatti il lungo periodo di immobilità (riposo forzato a letto dai 20 ai 30 giorni) può causare la così detta sindrome da allettamento. Un deterioramento generale delle funzioni, causate dalla permanenza a letto, posizioni mantenute e ipomobilitá, che in alcuni casi può mettere a rischio la vita del paziente.

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