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ARTROSI DELLA MANO

Anche se non lavori in ambito sanitario, ti sarà sicuramente capitato di aver sentito qualche amico, partente o conoscente che soffre di artrosi alle mani. Nel mondo di oggi, dove l’età media della popolazione è aumentata notevolmente, queste condizioni reumatiche, che colpiscono principalmente persone con un’età superiore ai 60 anni, sono sempre più frequenti.

Nel corso di questo articolo, approfondiremo il significato di questa patologia e le articolazioni della mano più a rischio. Procederemo con la spiegazione della condizione clinica, delle cause che l’anno generata e dei rimedi utilizzati oggi in ambito fisioterapico e medico.

Cosa è l’artrosi?

L’artrosi è una patologia reumatica degenerativa che consiste nella progressiva degenerazione della cartilagine dell’articolazione. Con l’alterazione dello strato cartilagineo, i margini ossei delle articolazioni, non avendo più uno strato protettivo entrano in stretto contatto.

Il meccanismo con cui il corpo reagisce allo “sfregamento” tra le superfici ossee, oltre allo sviluppo di uno stato infiammatorio, è la produzione di ulteriore materiale osseo (gli osteofiti) nelle superfici articolari. In qualsiasi articolazione affetta da artrosi, gli osteofiti a lungo andare porteranno a una limitazione importante del movimento.

anatomia della mano

Cosa è l’artrosi della mano?

Si parla di artrosi della mano quando tale patologia colpisce una o più articolazioni di questo distretto corporeo. Ne soffrono gli anziani con maggiore incidenza tra coloro che praticano costanti attività manuali.

 

 

Cenni di anatomia della mano

La mano è una struttura anatomica molto complessa, pensa che è costituita di ben 27 ossa, le rispettive articolazioni con cui sono messe in comunicazione e gli altrettanti muscoli e tendini che permettono di effettuare tutta quella miriade di movimenti che siamo capaci di compiere con le 5 dita. In questa regione anatomica si distinguono principalmente due parti, che per funzione, percezione e aspetto sono molto diverse tra loro:

La parte palmare è costituita da una cute glabra, ricca di recettori perché la utilizziamo per toccare le superfici. Questa superficie morbida di cui è formata però rende la parte palmare oltre che maggiormente percettiva anche più delicata della parte dorsale, che non a caso quando scagliamo un pugno è quella esposta.

Da un punto di vista scheletrico nella mano distinguiamo 3 aree:

Carpo: è la base ossea della mano, che forma il polso. È costituita di 8 piccole ossa, disposte in due file da 4. La fila prossimale (più vicina all’avambraccio) è formata da: Scafoide, semilunare, triquietro e pisiforme e quella distale da Trapezio, Trapezoide, Capitato e Uncinato.

Metacarpo: si tratta di cinque ossa lunghe delle quali distinguiamo una base, un corpo (zona centrale) e una testa (margine distale). La testa si articola con la falange prossimale.

Falangi: sono 14 ossa e rappresentano lo scheletro delle nostre dita. Ogni dito è costituito di tre falangi ad eccezione del pollice che ne ha due.

Come per tutto l’arto superiore, i nervi responsabili dell’innervazione della cute e dei muscoli della mano sono tre:

Quali sono le articolazioni più a rischio?

Le articolazioni più a rischio sono quelle dotate di maggiore libertà di movimento e che quindi sono maggiormente predisposte a subire un’usura della cartilagine e un’istaurazione di fenomeni artrosici. Si tratta dunque dell’articolazione trapezio-metacarpica, e delle articolazioni matacarpo - falangee e interfalangee (prossimali e distali).

La rizoartrosi

È chiamata rizoartrosi, la condizione artrosica che colpisce l’articolazione trapezio - metacarpica che per altro risulta essere la condizione più invalidante di artrosi nella mano.

artrosi e rizoartrosi della mano cosa sono

Quali sono i sintomi?

I sintomi dell’artrosi alla mano sono i seguenti e possono essere in concomitanza oppure essere presenti solo in parte:

Quali sono le cause?

L’artrosi è una patologia le cui cause sono ancora non molto chiare. Sicuramente sono stati individuati dei comportamenti a rischio che possono predisporre l’individuo a subire tale patologia. Nel caso dell’artrosi alla mano infatti, i soggetti che soffrono di più questa condizione sono coloro che eseguono attività lavorative manuali come: muratore, carpentiere, massaggiatore, impiegati che passano molte ore sulla tastiera del pc e sul mouse, elettricisti, cuochi ecc…

Nel caso specifico della rizoartrosi, i movimenti che se ripetuti e forzati possono aumentare il rischio di artrosi sono quelli di opposizione e adduzione del pollice. Allo stesso tempo risultano essere presenti condizioni di familiarità, e predisposizioni genetiche.

Quali sono i rimedi?

I rimedi possono essere di carattere conservativo o invasivo. Al giorno d’oggi l’approccio conservativo è il più utilizzato ed è sempre consigliato dai medici anche in casi in cui è necessario l’intervento chirurgico.

La fisioterapia per l’artrosi della mano

La fisioterapia per questa condizione ha l’obbiettivo di ridurre i sintomi e migliorare la funzionalità della mano. Per raggiungere questo scopo si utilizzano in sinergia:

terapia manuale per l'artrosi della mano

la tecarterapia per l'artrosi della mano

La parola Tecarterapia è l’acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo, che indica il modo in cui questo dispositivo possa portare uno stimolo biologico ai tessuti. Gli effetti biologici prodotti da questo dispositivo sono fondamentalmente 3:

  1. Effetto chimico: si ipotizza che la tecar porti ad una normalizzazione del potenziale di membrana, gli scambi cellulari tendono ad alterarsi in stati infiammatori;
  2. Effetto termico: durante l’applicazione di tecarterapia c’è un richiamo di sangue nella regione trattata, dunque un aumento del microcircolo locale e di calore. L’effetto termico oltre ad essere curativo è molto piacevole e rilassante, e per questo la tecar è uno dei dispositivi più richiesti dai pazienti.
  3. Effetto meccanico: risulta essere più semplice trattare e mobilizzare i tessuti quando questi sono stati biostimolati.

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