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COMPRESSIONE DELL’ULNARE

Il gomito è un’articolazione chiave dell’arto superiore perché collega il braccio con l’avambraccio. Anatomicamente è considerata come un’unica articolazione, ma dal punto di vista biomeccanico, i tre margini ossei che la compongono si rapportano tra loro costituendo tre “articolazioni funzionali”.

È anche per questa particolare fisiologia articolare che il gomito è ritenuto dagli esperti del settore come una delle articolazioni più complesse da riabilitare. Nel corso di questo articolo parliamo del gomito, e nello specifico della compressione di uno dei tre principali rami nervosi che lo attraversano: il nervo ulnare, conosciuta anche come Sindrome del Tunnel Cubitale.

Partendo dalle basi anatomiche, proseguiremo con la spiegazione di questa patologia, analizzandone le caratteristiche e le metodiche utilizzate per porre rimedio a sintomi.

Cenni di anatomia e di fisiologia del gomito

Il gomito è formato da tre margini ossei:

Questi tre elementi si rapportano tra loro dando luogo alle seguenti articolazioni funzionali:

anatomia gomito e nervi ulnari

Tali strutture si muovono tra loro grazie all’attività di oltre 10 muscoli che ne consentono:

L’apparato legamentoso di questa articolazione non è molto ampio, né tantomeno robusto. È infatti costituito da tre piccoli legamenti:

Cosa è la compressione del nervo ulnare?

Il nervo ulnare decorre all’altezza del gomito in una cavità ossea detta “doccia epitrocleo-olecranica” poiché si trova tra l’epitroclea (una eminenza ossea) dell’omero e l’olecrano dell’ulna.

Si tratta di una sede molto superficiale, infatti il nervo è separato dallo strato cutaneo solamente da un legamento fibroso teso tra le due strutture ossee, detto legamento di Osborne o Epitrocleare. Per questa ragione il nervo è ad alto rischio di traumi, e forse sarà capitato anche a te di sbattere con il gomito a terra e sentire un forte dolore associato a formicolio che dal gomito si protraeva versa il lato ulnare (il lato del mignolo) del polso.

Ecco questo è un esempio di evento traumatico di “compressione del nervo ulnare”.

Quali sono i sintomi della compressione del nervo ulnare?

I sintomi della compressione del nervo ulnare sono:

Questi sintomi sono caratteristici degli stadi più avanzati della patologia, e sono degli indicatori importanti per la scelta del trattamento chirurgico.

compressione nervo ulnare quali sono i sintomi

Quali sono le cause di questa patologia?

Le cause sono diverse, trattandosi di una struttura molto superficiale è facile che si possa andare incontro a microtraumi ripetuti nel tempo che degenerano il tendine.

In molti casi invece la compressione è sviluppata da una lassità del nervo, o della fascia fibrosa che lo contiene nella doccia epitrocleo-olecranica, al punto che durante il movimento di flessione il nervo fuoriesce dalla propria sede, rientrandoci quando il gomito viene esteso.

Sovraccarichi funzionali al gomito, magari facendo sport come il boy building o attività lavorative che richiedono una continua flesso estensione del gomito favoriscono l’insorgenza della sindrome del tunnel cubitale poiché questo eccessivo movimento, nel tempo porta a degenerare il tessuto nervoso dell’ulnare e dare luogo ai sintomi sopradescritti.

Come si effettua la diagnosi?

È molto importante valutare in tempo questa condizione, per evitare che si arrivi al punto in cui l’unica condizione sia l’intervento chirurgico.

L’esame che identifica esattamente la degenerazione del nervo ulnare è l’elettromiografia, che viene eseguita da un medico neurologo. Mediante questo esame viene studiata e valutata la conducibilità del nervo.

In molti casi sono prescritti anche altri esami diagnostici come la radiografia e l’ecografia, al fine di valutare se ci siano neoformazioni del tessuto osseo, come gli osteofiti, o dei tessuti molli, come le cisti, che comprimano il nervo ulnare.

compressione nervo ulnare come avviene

Quali sono i rimedi per questa patologia?

I rimedi per questa patologia sono di carattere conservativo o chirurgico.

Il trattamento conservativo consiste:

la tecarterapia per la compressione del nervo ulnare

Logicamente va prima valutata quale sia la causa, perché se ci fosse una compressione data da una massa, come nel caso di una cisti, è necessario che sia rimosso l’elemento responsabile della compressione affinché la terapia abbia effetto.

In cosa consiste l’intervento chirurgico per il nervo ulnare?

Come già anticipato l’intervento chirurgico viene effettuato solo in condizioni in cui la compressione rischia di portare danni permanenti al nervo ulnare, e alle strutture da esso innervate come la muscolatura intrinseca della mano, il dito mignolo e l’anulare.

Si tratta di un intervento abbastanza rapido, dai 30 ai 90 minuti,che si esegue in anestesia locale in regime day hospital in cui si rimuove l’elemento che comprime il nervo e eventualmente si esegue una trasposizione del nervo. Dopo l’intervento per due settimane il paziente non può bagnare la ferita, polso e dita della mano sono libere sin da subito mentre il gomito lo sarà dopo circa una settimana.

È richiesta particolare attenzione nell’evitare la posizione di iperflessione per il primo mese dall’intervento. Il recupero della forza e della funzionalità della mano è previsto tra i 3 e i 10 mesi a seconda della gravità della situazione prima dell’operazione. Fortunatamente il rischio di recidiva in questi casi è molto ridotto, inferiore al 10 % dei casi.

La fisioterapia post operatoria

La fisioterapia viene iniziata da subito. Si lavora sulla cicatrice al fine di limitare l’insorgere di aderenze connettivali, sull’articolarità di gomito, polso e dita e sul recupero della forza nella prensione e della motilità fine della mano con esercizi specifici, molti dei quali contro la resistenza del fisioterapista. La frequenza delle terapie è di circa 2 volte a settimana per almeno i primi tre mesi dall’intervento.

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