Data pubblicazione: 15/05/2018
Ultimo aggiornamento: 07/06/2019
Matteo, un ragazzo di 15 anni, si è rivolto al nostro Centro di Fisioterapia a Roma per un forte dolore al polso, in prossimità di una ciste che si trovava sulla parte centrale e dorsale dell’articolazione (nella stessa sede in cui si troverebbe il quadrante di un orologio da polso). Il nostro paziente, nel corso della valutazione che effettuiamo prima di iniziare un ciclo riabilitativo, ci ha parlato della sua condizione. Nell’ultimo anno aveva frequentato assiduamente la palestra, e, sostenuto dal suo personal trainer, aveva iniziato a sollevare carichi importanti con il bilanciere (un tipo di allenamento precoce per l’età del ragazzo).
Dopo nove mesi di allenamento si è formata una cisti tendina al polso che a iniziato a causargli una fastidiosa sensazione che col tempo è scaturita in un vero e proprio dolore. La sintomatologia consisteva in un dolore localizzato che raggiungeva un’intensità di 8/10. Il dolore era presente quando si premeva sulla cisti oppure mentre muoveva o sforzava il polso (soprattutto nel movimenti di massima flessione e estensione).
Matteo, un ragazzo di 15 anni, si è rivolto al nostro Centro di Fisioterapia a Roma per un forte dolore al polso, in prossimità di una ciste che si trovava sulla parte centrale e dorsale dell’articolazione (nella stessa sede in cui si troverebbe il quadrante di un orologio da polso). Il nostro paziente, nel corso della valutazione che effettuiamo prima di iniziare un ciclo riabilitativo, ci ha parlato della sua condizione. Nell’ultimo anno aveva frequentato assiduamente la palestra, e, sostenuto dal suo personal trainer, aveva iniziato a sollevare carichi importanti con il bilanciere (un tipo di allenamento precoce per l’età del ragazzo).
Dopo nove mesi di allenamento si è formata una cisti tendina al polso che a iniziato a causargli una fastidiosa sensazione che col tempo è scaturita in un vero e proprio dolore. La sintomatologia consisteva in un dolore localizzato che raggiungeva un’intensità di 8/10. Il dolore era presente quando si premeva sulla cisti oppure mentre muoveva o sforzava il polso (soprattutto nel movimenti di massima flessione e estensione).
La ciste tendinea è un’agglomerato di liquido denso, solitamente ha una forma sferica simile a una biglia. È causato dall’aumento anomalo del tessuto della capsula articolare o del tessuto di scorrimento dei tendini. Con il passare del tempo può indurirsi e raggiungere una consistenza dura simile a quella di un legamento.
Le cause sono molte, tra le più frequenti è annoverata l’ipermobilità dell’articolazione, che comporta una degenerazione del tessuto connettivo. È proprio a causa di questa eccessiva mobilità che la cisti rimane compressa dai capi articolari e può infiammarsi e creare dolore.
Le parti del corpo più soggette alla formazione delle cisti sono il polso, la parte posteriore del ginocchio (dove prendono il nome di Cisti di Backer) e sul dorso del piede.
I motivi per cui una persona si rivolge ad uno specialista a causa di una cisti tendinea sono due:
1) Problema fisico/funzionale: la ciste crea dolore e/o limitazione funzionale;
2) Problema estetico: la ciste è troppo visibile e quindi non piace. Per persone che lavorano con il proprio corpo, come le modelle, questo può essere un problema molto serio.
Nella condizione numero 1, spesso è sufficiente un trattamento conservativo specifico, nella condizione numero 2, poiché è raro che la cisti si riassorba, si deve ricorrere all’intervento chirurgico. La chirurgia a volte non è definitiva in quanto c’è il rischio che la ciste si riformi.
Nel caso di Matteo, gli intensi allenamenti effettuati in palestra con il bilanciere, gli avevano causato un eccessiva mobilità del polso in estensione, a cui è conseguita la formazione e l’infiammazione della ciste. In questi casi, la fisioterapia può svolgere un ruolo determinante, poiché può andare a trattare sia la causa, ossia l’ipermobilità del polso, che il sintomo.
L’obbiettivo del ciclo fisioterapico è stato quello di stabilizzare l’articolazione e ridurre il dolore.
Stabilizzare l’articolazione. Nel caso del polso non è semplice perché è un’articolazione priva di muscoli stabilizzatori. L’unico modo in cui siamo potuti intervenire è stato quello di far usare un polsino specifico per evitare che il polso effettuasse un escursione articolare eccessiva.
Terapia antalgica: abbiamo trattato la sede del dolore con ultrasuoni, ipertermia ed interix.
Abbiamo spiegato a Matteo quanto fosse importante evitare alcune posture (come ad esempio quella per fare le flessioni a terra), in modo da non sovraccaricare eccessivamente i tessuti, e gli abbiamo insegnato alcune strategie per continuare ad allenarsi senza avere problemi.
In tre settimane il dolore è scomparso e Matteo, adottando i dovuti accorgimenti ha ripreso in pieno le sue attività senza il bisogno di alcun tipo di chirurgia.
Dott.re in Fisioterapia
Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.
Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:
Ha frequentato aule con docenti internazionali come: