Data pubblicazione: 15/05/2018
Ultimo aggiornamento: 15/05/2018
Frattura dell'acetabolo? È una condizione che può verificarsi in età avanzata o a causa di un trauma e spesso non affrontato dal giusto specialista.
Il Fisioterapista ti può certamente essere utile per aiutarti a star bene. Nell'articolo vedremo quali sono i sintomi della frattura composta dell'acetabolo e le cause; inoltre potrai avere dei consigli utili.
Gli articoli sono scritti da SPECIALISTI, FISIOTERAPISTI che si occupano ogni giorno della salute dei loro pazienti!
La cosa migliore è recarsi in un centro di fisioterapia specializzato e procedere ad una valutazione, che alle volte è anche gratuita.
Frattura dell'acetabolo? È una condizione che può verificarsi in età avanzata o a causa di un trauma e spesso non affrontato dal giusto specialista.
Il Fisioterapista ti può certamente essere utile per aiutarti a star bene. Nell'articolo vedremo quali sono i sintomi della frattura composta dell'acetabolo e le cause; inoltre potrai avere dei consigli utili.
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La cosa migliore è recarsi in un centro di fisioterapia specializzato e procedere ad una valutazione, che alle volte è anche gratuita.
L’acetabolo, chiamato anche “cotile”, è una formazione ossea a forma circolare costituita dalla fusione delle tre ossa dell’anca: pube, ileo e ischio. Nonostante il perimetro del cotile sia ampliato da un labbro cartilagineo fibroso e dal legamento trasverso dell’acetabolo, ricopre solo i 2/3 della testa del femore e per questo l’anca è provvista di robusti legamenti:
Dopo una frattura e la successiva calcificazione ossea è necessario un trattamento fisioterapico per il recupero completo.
La fisioterapia si occupa proprio di questo, di supportare le persone, di aiutarle a stare meglio, ti consigliamo vivamente di contattare il centro più vicino a Te, molto spesso le valutazioni iniziali sono GRATUITE.
Questo tipo di fratture sono molto probabili quando la massa ossea diminuisce la sua densità (osteoporosi).
Nella maggior parte dei casi di soggetti giovani, la frattura dell’acetabolo avviene in occasione di incidenti automobilistici per urto del ginocchio contro il cruscotto oppure a seguito di traumi a impatto diretto sulla regione trocanterica. In quest’ultimo caso, la testa femorale agisce come un ariete, urtando contro la parete posteriore o contro il fondo dell’acetabolo.
Se l’urto è moderato si verifica solo una frattura dell’acetabolo mentre in casi gravi si può avere anche la lussazione posteriore della testa omerale o la lussazione intrapelvica per sfondamento centrale dell’acetabolo.
A seguito di un periodo di riposo a letto (almeno 25 giorni), si applica per circa due mesi un apparecchio gessato o un tutore per lo scarico completo dell’anca. Il carico completo è autorizzato dopo 4 mesi, mentre sarà gradualmente stimolata la mobilizzazione attiva dell’arto inferiore ( piede, caviglia, ginocchio ).
A tal proposito, ti racconto il percorso fisioterapico di Luigi, un ex impiegato di banca che da qualche anno in pensione, paziente di uno dei Centri di Fisioterapia Fisioterapia Italia.
Luigi si è procurato una frattura composta dell’acetabolo cadendo da una scala mentre tentava di cambiare una lampadina fulminata nel soggiorno di casa, e poiché ci ha contattato qualche giorno dopo la caduta, ci ha permesso di seguire la sua guarigione sin dall’inizio.
Luigi doveva stare fermo a letto per far calcificare la lesione ossea, ma aveva un grande ematoma che dal bacino si estendeva lungo la coscia e tutto l’arto inferiore in cui era avvenuta la frattura era completamente tumefatto. Per migliorare sin da subito la sua condizione fisica abbiamo deciso di intervenire con delle terapie domiciliari. In tal modo abbiamo avuto l’occasione di insegnargli alcune precauzioni che gli avrebbero agevolato il recupero.
Per favorire il drenaggio dell’arto interessato abbiamo agito su due aspetti:
Per una frattura dell’acetabolo, l’utilizzo di mezzi fisici contribuisce a velocizzare i tempi di recupero. Tra i numerosi dispositivi di cui dispone il nostro Centro di Fisioterapia a Roma, per questo tipo di lesione risulta molto efficacie:
– l’ipertermia;
– la pompa diamegnetica CTU;
– la tecarterapia.
In questo ciclo fisioterapico non siamo potuti intervenire con i mezzi fisici poiché Luigi ha subito un intervento per un carcinoma prostatico qualche anno prima. Abbiamo dovuto utilizzare esclusivamente trattamenti manuali e esercizi fisici specifici, i mezzi fisici sono un coadiuvante dei trattamenti e il recupero di Luigi è l prova che per fisioterapisti ben formati, i dispositivi non sono indispensabili.
Appena abbiamo ricevuto la conferma dall’ortopedico abbiamo iniziato a mobilizzare l’anca, prima passivamente e poi attivamente. L’articolazione era un po’ rigida in seguito al periodo di immobilità a letto, ma poiché la testa del femore non ha subito alcun danno, il recupero è stato abbastanza rapido.
Successivamente abbiamo lavorato sul recupero della deambulazione, che nella prima fase avveniva con l’ausilio delle due stampelle, e sulla corretta distribuzione del carico.
Man mano che Luigi recuperava la mobilità, abbiamo integrato le terapie con:
Procedendo in questo modo, il nostro paziente ha recuperato terapia dopo terapia fino a raggiungere il 100% della sua forma.
Attualmente Luigi ha ripreso a praticare le sue normali attività di vita quotidiana (lavoro, hobby e sport), e per avere sempre una buona condizione fisica, si reca anche lui presso uno dei centri Fisioterapia Italia una volta al mese per effettuare dei cicli di Fisioterapia preventiva.
Dott.re in Fisioterapia
Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.
Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:
Ha frequentato aule con docenti internazionali come: