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FRATTURE DELLA CERVICALE

Le fratture vertebrali non hanno un’incidenza molto alta sia nei confronti degli altri segmenti vertebrali e che di altre strutture ossee.

Sebbene questo tipo di lesione non sia frequente come nel tratto dorso-lombare, occorre sottolineare che a differenza di quest’ultimo le fratture vertebrali cervicali sono maggiormente esposte a complicanze neurologiche.

Non è frequente vedere questo tipo di condizioni cliniche in centri privati di fisioterapia.

Infatti siccome le fratture cervicali possono avere conseguenze molto gravi, come la tetraplegia – che è la paralisi di tutti e quattro gli arti causata dalla lesione del midollo spinale - sono trattate per lo più in centri specializzati nella riabilitazione neurologica intensiva.

 

Le fratture vertebrali si dividono in due grandi gruppi:

Le fratture mieliche: tutte quelle fratture vertebrali che includono un interessamento midollare. Per le importanti conseguenze neurologiche ne derivano, come la tetraplegia, questo tipo di fratture sono trattate per lo più in centri neurologici specializzati.

Le fratture lombari amieliche: che come suggerisce il nome, non hanno conseguenze sul sistema nervoso. Questo tipo di fratture sono trattate anche in Centri privati di Fisioterapia.

Come avrai compreso, la distinzione tra frattura mielica e amielica è fondamentale poiché condiziona in modo rilevante l’inquadramento clinico, la prognosi e il conseguente percorso terapeutico.

Nel corso di questo articolo, partendo dall’anatomia e dalla fisiologia del tratto cervicale, parleremo di questo tipo di fratture, delle sue probabili conseguenze sul sistema osseo, muscolare e nervoso, e di come vengono trattate.

fratture cervicali meliche


 
           

Il tratto cervicale: cenni generali di anatomia e fisiologia

Il tratto cervicale è un segmento della colonna vertebrale, interposto fra il tratto dorsale, inferiormente, e il cranio superiormente.

È costituito di 5 vertebre che nei referti clinici vengono abbreviate con il nome di C1, C2, C3, C4, C5 dove la lettera “C” sta per Cervicale. Questo è uno dei tratti più mobili della colonna. Tale caratteristica è fondamentale per poter avere una buona visuale nel mondo che ci circonda, ma allo stesso tempo espone il collo a maggiori rischi, il primo dei quali è il problema della stabilità.

Il tratto cervicale come il tratto lombare, è caratterizzato dalla sua curvatura a concavità posteriore chiamata lordosi.

anatomia della cervicale e la sua fisiologia normale

Quali sono le fratture più frequenti al tratto cervicale?

Le vertebre più colpite da frattura sono le ultime 5, da C3 a C7.

Una frattura alle prime due vertebre oltre ad essere molto rara non si accompagna quasi mai a una complicazione midollare, data la ristrettezza del canale spinale a questo livello, ma nell’ipotetico caso in cui si presenti tale frattura quasi sempre corrisponde ad una morte immediata

Quali sono i segni clinici di una frattura cervicale?

In questi casi la sintomatologia è rappresentata dai seguenti fattori:

Nel caso di complicazioni al midollo spinale saranno presenti anche altri sintomi, come:

Ci sono anche altre condizioni presenti anche nelle fratture mieliche dorso-lombari come le broncopolmoniti, le cistopieliti ecc…

In che modo si verificano le fratture del tratto cervicale?

Le fratture del tratto cervicale si verificano principalmente per traumi che sottopongono il collo a un brusco movimento di flesso-estensione. Questa dinamica può comparire ad esempio in un incidente stradale con un forte colpo di frusta o con l’urto del capo sul parabrezza della macchina o nella caduta di un forte peso sopra la testa.

Talvolta le fratture vertebrali cervicale, quando colpiscono le apofisi articolari possono generare anche una lussazione, prendendo il nome di “frattura-lussazione”.

Ad ogni tipologia di frattura si ha una prognosi differente, che varia dal semplice stare fermi al letto in attesa che si calcifichi la lesione ossea al ricovero in un centro neurologico specializzato.

Quali sono i rimedi per le fratture del tratto cervicale?

Il trattamento delle fratture cervicali si discosta da quello delle fratture dorso-lombari poiché risulta difficile ottenere una riduzione incruenta, l’immobilizzazione infatti si effettua con una minerva gessata che si fa tenere per circa 90 giorni.

fratture cervicali immobilizzazione come primo rimedio

In alcuni casi, soprattutto quelli in cui vi è una lussazione si applica la trazione transparietale di Crutschfield in cui la staffa di trazione è fissata alle ossa parietali del cranio. Esistono poi anche condizioni in cui è necessario l’intervento chirurgico.

Qual è lo scopo dell’immobilizzazione?

L’immobilizzazione è un elemento fondamentale in ogni caso di frattura, poiché permette in prima analisi di non peggiorare le condizioni e poi di poter velocizzare i tempi di recupero, favorendo la corretta calcificazione.

In cosa consiste la fisioterapia per le fratture del tratto cervicale?

Tutte le immobilizzazioni di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo terminano con l’inizio di un ciclo fisioterapico: in cosa consiste la fisioterapia? Quali sono le tecniche più utilizzate? Quali sono gli obbiettivi del ciclo terapeutico?

La fisioterapia successiva a una frattura vertebrale cervicale amielica ha lo scopo di rieducare il paziente al corretto movimento del corpo, in particolare del collo, al fine di poter fargli recuperare più movimenti possibili. Nei casi più lievi, se il paziente è seguito da un valido fisioterapista riesce ad ottenere un recupero motorio completo!

È difficile parlare di un unico protocollo di riabilitazione per questo tipo di fratture perché le varianti possono essere veramente molte, quindi abbiamo scelto di raccontarti delle tecniche che vengono utilizzate in questo percorso terapeutico, tralasciando i dettagli che potrebbero essere diversi da paziente a paziente.

In ogni ciclo terapeutico il fisioterapista nel primo periodo terapeutico effettuerà un trattamento antalgico e antinfiammatorio, allo scopo di far diminuire il dolore e migliorare la mobilità dei tessuti.

fratture cervicali la tecarterapia in aiuto

Oltre alla massoterapia, nei casi in cui è possibile si applicano mezzi fisici ad alta tecnologia che dando uno stimolo biologico portano ad accelerare i tempi di guarigione come:

Tecarterapia;

Ultrasuoni;

Laser ad alta potenza;

Pompa magnetica;

Interix.

Dopo qualche seduta si inizia ad impostare un training di stabilizzazione, con esercizi mirati a rinforzare la muscolatura stabilizzatrice del collo che possa garantire “stabilità” al tratto cervicale che deve sostenere il cranio, uno degli elementi più pesanti del nostro corpo.

Questo è un momento molto delicato del percorso terapeutico, gli esercizi devono essere eseguiti bene affinché non vi sia alcuno scompenso, e il loro dosaggio è fondamentale per rendere l’esercizio “allenante” e non inutile o dannoso. Con il passare del tempo si iniziano ad inserire esercizi che riguardano tutta la colonna, e spaziano dal recupero dell’equilibrio al miglioramento della funzioalità.

Nella prima fase gli esercizi avvengono a corpo libero e successivamente il fisioterapista può inserire degli ausilii come pesi, elastici e tavolette oscillanti.

Ricordiamo che non sempre è possibile un recupero completo per questo tipo di fratture, ma l’importante per è che avvenga il 100% del recupero possibile, per questo consigliamo sempre di rivolgersi ai migliori Centri di Fisioterapia!

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