Data pubblicazione: 09/08/2018
Ultimo aggiornamento: 27/01/2023
Un problema molto diffuso e difficilmente affrontato correttamente se non si sceglie il professionista competente.
L’artrosi cervicale è un fenomeno che provoca l’usura delle superfici delle vertebre cervicali e dei dischi posti fra una vertebra e l’altra nella zona del collo. Essa è riconoscibile attraverso diversi sintomi come la scarsa mobilità del collo, giramenti di testa, nausea, cefalea e dolori agli arti.
L’artrosi cervicale può presentarsi con l’avanzare dell’età, ma esistono anche persone che ne soffrono da giovani.
Le cause sono spesso rintracciabili in comportamenti quotidiani sbagliati come posture errate reiterate nel tempo, attività fisica pesante con interessamento del tratto cervicale (alzare oggetti dal peso eccessivo) o traumi (colpo di frusta).
All’origine di tale problematica osteoartritica ci possono essere anche problemi alla colonna vertebrale, come la scoliosi o la cifosi, o forme di artrite reumatoide.
L’età gioca comunque un ruolo fondamentale: l’artrosi cervicale peggiora con l’invecchiamento generando talvolta anche un calo della potenza dei muscoli, diminuzione della sensibilità e un progressiva difficoltà in determinati movimenti.
Esistono però dei rimedi, il primo rintracciabile in una visita ortopedica approfondita attraverso radiografia (con riferimento alle ossa), TAC, risonanza magnetica, elettromiografia (per approfondimenti sull’apparato neurologico).
Contestualmente il paziente per alleviare i dolori può assumere antidolorifici, antinfiammatori, medicinali a base di cortisone oppure sottoporsi a sedute di fisioterapia e massaggi da affiancare ad esercizi motori e stretching.
È inoltre necessaria un’attenzione particolare nel limitare quei comportamenti quotidiani errati che portino ad eventuali affaticamenti della zona cervicale. In caso di forme acute di artrosi cervicale si può fare ricorso alla chirurgia.
Un problema molto diffuso e difficilmente affrontato correttamente se non si sceglie il professionista competente.
L’artrosi cervicale è un fenomeno che provoca l’usura delle superfici delle vertebre cervicali e dei dischi posti fra una vertebra e l’altra nella zona del collo. Essa è riconoscibile attraverso diversi sintomi come la scarsa mobilità del collo, giramenti di testa, nausea, cefalea e dolori agli arti.
L’artrosi cervicale può presentarsi con l’avanzare dell’età, ma esistono anche persone che ne soffrono da giovani.
Le cause sono spesso rintracciabili in comportamenti quotidiani sbagliati come posture errate reiterate nel tempo, attività fisica pesante con interessamento del tratto cervicale (alzare oggetti dal peso eccessivo) o traumi (colpo di frusta).
All’origine di tale problematica osteoartritica ci possono essere anche problemi alla colonna vertebrale, come la scoliosi o la cifosi, o forme di artrite reumatoide.
L’età gioca comunque un ruolo fondamentale: l’artrosi cervicale peggiora con l’invecchiamento generando talvolta anche un calo della potenza dei muscoli, diminuzione della sensibilità e un progressiva difficoltà in determinati movimenti.
Esistono però dei rimedi, il primo rintracciabile in una visita ortopedica approfondita attraverso radiografia (con riferimento alle ossa), TAC, risonanza magnetica, elettromiografia (per approfondimenti sull’apparato neurologico).
Contestualmente il paziente per alleviare i dolori può assumere antidolorifici, antinfiammatori, medicinali a base di cortisone oppure sottoporsi a sedute di fisioterapia e massaggi da affiancare ad esercizi motori e stretching.
È inoltre necessaria un’attenzione particolare nel limitare quei comportamenti quotidiani errati che portino ad eventuali affaticamenti della zona cervicale. In caso di forme acute di artrosi cervicale si può fare ricorso alla chirurgia.
L’avanzare dell’età non gioca a favore dell’usura e dei fenomeni di erosione delle superfici vertebrali cervicali, pertanto è complesso parlare di rimedi definitivi legati alle problematiche provocate dall’artrosi cervicale.
Esistono tuttavia vari rimedi per tamponare eventuali situazioni di criticità.
Dopo aver effettuato gli esami del caso (lastra, visita ortopedica, TAC, risonanza magnetica, elettromiografia), gli specialisti solitamente consigliano l’assunzione di antinfiammatori per circa quindici giorni.
In caso di dolori acuti è possibile che il medico prescriva anche trattamenti cortisonici attraverso iniezioni. Questi passaggi sono fondamentali per allievare l’infiammazione presente nella zona cervicale che renderebbe impossibili successivi interventi fisioterapici.
L'intervento fisioterapico è assolutamente necessario perchè al contrario dei farmaci che hanno un'azione limitata, la fisioterapia se ben fatta da fisioterapisti specializzati ha come obiettivo la guarigione del paziente, anche attraverso esercizi quotidiani specifici a seconda dei casi.
A seguire è necessario sottoporsi a procedure come la tecarterapia, laserterapia, ipertermia, massoterapia che precedono interventi posturali.
Particolare attenzione va posta alle ore di riposo notturno che possono talvolta vanificare il lavoro svolto, a causa di posizioni errate durante il sonno. Si consiglia, inoltre, l’utilizzo di appositi cuscini che possono far diminuire i dolori legati all’artrosi cervicale.
Le prime tre vertebre della zona cervicale sono piuttosto attigue a grossi centri nervosi.
Su tutti il tronco dell’encefalo.
Pertanto l’infiammazione del primo tratto cervicale può provocare anche disturbi neurologici “indiretti”.
Utilizziamo questa definizione in quanto, fortunatamente, tali problemi causati da problemi alla zona cervicale non evidenziano poi criticità all’interno del sistema nervoso.
Essi sono quindi legati solo ed esclusivamente all’infiammazione delle prime tre vertebre.
I sintomi possono essere diversi: problemi agli occhi legati con fastidio alla vista della luce; vertigini, che si verificano in caso di forte infiammazione della zona cervicale; stanchezza negli arti inferiori con particolare riferimento alle gambe.
Spesso dietro all’infiammazione del tratto cervicale si nascondono contratture muscolari.
In questo senso può rivelarsi utile fare degli esercizi mirati da effettuare quotidianamente.
Questi ultimi devono essere svolti lentamente e con il corpo rilassato. Diversamente si rivelerebbero inutili e pericolosi.
Almeno nella fase iniziale è consigliabile la supervisione di un Fisioterapista specializzato che possa correggere eventuali errori nell’esecuzione.
I dolori in zona cervicale possono essere distinti in tre tipologie:
Nelle forme non gravi i sintomi scompaiono dopo circa sette giorni, in particolare quando all’origine c’è un trauma, grazia all’assunzione di farmaci antidolorifici o antinfiammatori.
È evidente che in assenza di una diagnosi ben precisa con conseguenti cure errate le problematiche possono ripresentarsi con una certa ciclicità.
Se i problemi durano oltre i tre mesi, potremmo essere in presenza di forme croniche a causa di situazioni reiterate di stress e posture errate, di malformazioni alla colonna vertebrale oppure di forme degenerative come l’artrosi cervicale.
È consigliabile pertanto, al fine di procedere ad un’attenta diagnosi, sottoporsi ad esami come radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettromiografia in grado di evidenziare in maniera circostanziata la problematica.
Ai dolori alla cervicale sono spesso collegati problemi alla vista (difficoltà nel mettere a fuoco o fastidio alla luce).
Pur in assenza di collegamenti anatomici diretti, tali sintomi sono rintracciabili nell’infiammazione del tratto iniziale del tratto cervicale.
Quest’ultimo è infatti molto vicino a importanti centri nervosi, tra cui anche quelli della vista, come il tronco dell’encefalo.
Per casi di infiammazione lieve alla zona cervicale si può procedere con farmaci antidolorifici per via orale.
Per le forme più gravi è consigliabile procedere ad iniezioni di prodotti analgesici o cortisonici.
Fra i rimedi alla cervicalgia c’è anche la crioterapia con l’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata. Si sconsiglia di porre il ghiaccio direttamente sulla pelle. Dopo questo trattamento, da effettuare durante le prime 72 ore coincidenti con l’eventuale trauma, procedere invece con il calore attraverso docce calde che riscaldino il collo.
In caso di traumi (colpo di frusta) è utile utilizzare un collarino per immobilizzare il collo. Il collarino non va portato per più di quindici giorni.
Per alleviare i dolori, soprattutto in presenza di forme croniche, si possono effettuare esercizi quotidiani da effettuare lentamente e con rilassatezza del corpo.
Nei casi di forti compressione a livello spinale e nervoso si può ricorrere alla chirurgia.
La scelta dei farmaci da prescrivere al paziente in caso di cervicalgia è affidata esclusivamente ai medici, esistono tuttavia dei principi attivi frequentemente utilizzati in questi casi: ibuprofene, acetaminofene, naproxene, diidroergotamina (consigliato in caso emicrania causata da infiammazione cervicale), cortisone (per dolore acuto), metilprednisolone, prednisolone, pregabalyn, tramadolo, lidocaina.
L’infiammazione del primo tratto cervicale (su cui insistono importanti centri nervosi) può portare anche a vertigini, giramenti di testa e sbandamenti riscontrabili ad esempio nella fase del risveglio.
In questi casi è innanzitutto necessario procedere all’assunzione di farmaci per combattere l’infiammazione per poi proseguire con un lavoro fisioterapico.
Diversi studi hanno evidenziato il legame fra cefalee e problematiche in zona cervicale.
Esistono situazioni ricorrenti in cui l’interessamento del tratto cervicale provoca emicranie:
Dott.re in Fisioterapia
Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.
Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:
Ha frequentato aule con docenti internazionali come: