Sicuramente sui giornali o in televisione avrai sentito parlare di pubalgia, quella condizione patologica che colpisce molto spesso i calciatori a causa di movimenti bruschi come, ad esempio, un forte calcio al pallone.
Il termine pubalgia, deriva dall’unione delle parole pube e algia, ossia dolore al pube. Il dolore al pube è, quindi, il sintomo che da il nome a questa patologia. Stiamo parlando di una tendinopatia inserzionale provocata da infiammazione che subiscono tendini dei muscoli a livello del pube, dovuta a microtraumi ripetuti in questa zona.
Spesso a questo nome si associano tutte le patologie che riguardano l’inguine, per questo motivo è molto importante una corretta diagnosi con la ricerca della causa del fastidio e impostare un corretto iter riabilitativo per evitare recidive. In questo articolo ti aiuteremo a capire quali sono le cause, i sintomi, le cure e i rimedi e gli esercizi più indicati in caso di pubalgia.
Buona lettura ☺
Il significato della parola pubalgia è: algia al pube, dolore nella zona pubica.
La pubalgia è, quindi, una sindrome caratterizzata da forte dolore a livello del pube, dovuto a un’infiammazione dei muscoli che si inseriscono sulla sinfisi pubica tra cui i muscoli adduttori della coscia e il retto addominale.
Il pube, insieme all’ ileo e all’ ischio, formano le ossa del bacino. Più precisamente si trova nella parte inferiore dell’osso iliaco. Anatomicamente è formato da:
La sinfisi pubica è un’articolazione che mette in comunicazione le due ossa pubiche. Tra le due ossa pubiche è presente un disco di fibrocartilagine che ammortizza e protegge l’articolazione. La sinfisi pubica è ben saldata dalla presenza di un forte strato di legamenti:
Tra i muscoli adduttori della coscia ricordiamo:
La loro funzione principale, come suggerisce il nome, è quella di addurre la gamba e cioè portarla verso la linea mediana del corpo. Hanno la loro origine a livello del pube e si inseriscono in diversi livelli della gamba. Spesso, in caso di pubalgia, viene interessato anche il retto dell’addome, un muscolo che ha origine in tre punti della V, VI e VI costa e dal processo xifoideo (parte terminale dello sterno). Si inserisce con un grosso tendine sul ramo superiore del pube.
Secondo alcuni studiosi, esistono ben 72 cause di pubalgia.
In genere, però, questa sindrome dolorosa è provocata da un eccessivo sforzo dei muscoli adduttori della coscia e degli addominali combinati a microtraumi ripetuti, come ad esempio cambi repentini di direzione, torsioni, corsa, movimenti improvvisi e violenti tipici nei calciatori.
A volte possiamo avere pubalgia anche dovuta a:
La pubalgia è una patologia la cui epidemiologia resta poco chiara, soprattutto in ragione della complessità di tipo anatomico della regione pubica e del frequente sovrapporsi di altri tipi di patologia (Bouvard e coll., 2004).
Dal punto di vista clinico, per semplificare le diagnosi, possiamo avere tre tipi di pubalgia:
Il pube, come abbiamo visto precedentemente, è un punto di unione di tendini di muscoli adduttori, gracile e retto dell’addome.
Rappresenta anche il punto di inserzione del legamento inguinale, un punto di passaggio di elementi vascolo nervoso che interessano la sfera urogenitale e tutto l’arto inferiore.
Sul pube, infatti, si inseriscono il muscolo pubococcigeo che è il muscolo più importante del pavimento pelvico in quanto controlla sia la contenzione urinaria, sia quella sessuale.
Una sua disfunzione può provocare dispareunia cioè dolore al rapporto sessuale nella donna e eiaculazione precoce nell’uomo.
In questi casi è molto importante che il medico faccia una buona diagnosi differenziale per aiutare il paziente a risolvere la giusta causa del tuo problema.
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Il quadro clinico della pubalgia è caratterizzato da dolore e impotenza funzionale.
In genere parliamo di un dolore che si acutizza dopo il movimento e che può compromettere anche le normali attività di vita quotidiana come il camminare, il vestirsi, la salita e la discesa delle scale.
Il dolore che parte dalla zona inguinale può irradiarsi lungo la muscolatura adduttoria e/o addominale, verso il perineo e gli organi genitali.
Spesso i pazienti lamenteranno dolore alla palpazione ed allo stiramento degli adduttori e degli addominali contro resistenza.
A volte a livello dell’inguine possiamo apprezzare rigidità muscolare e la presenza di contratture con la palpazione, in quanto i tendini dei muscoli adduttori sono abbastanza superficiali.
Le cause dell’insorgenza della pubalgia possono variare tra uomini e donne. La pubalgia nelle donne ha, di solito, delle cause ben precise. La causa più comune di pubalgia nell’uomo è uno stiramento muscolare, tendineo o legamentoso, in particolare negli atleti che praticano sport come il calcio. Il dolore potrebbe verificarsi immediatamente dopo un infortunio o manifestarsi gradualmente nell'arco di settimane o addirittura mesi. Il dolore potrebbe essere aggravato dall'uso continuato dell'area lesa.
La pubalgia in un uomo può anche dipendere da altre cause quali:
Un’attenta e corretta diagnosi di pubalgia da parte di un medico specialista, quale può essere un fisiatra o un ortopedico, aiuta a capire quale sia la cura migliore per la tua pubalgia.
È molto importante un’attenta anamnesi del paziente, un esame obiettivo generale con la somministrazione di test clinici e la consultazione di immagini radiologiche, quali:
Il trattamento per la pubalgia dipenderà dalla causa sottostante. Spesso si possono trattare dolori al pube con rimedi naturali, altre volte sarà necessario richiedere un trattamento medico.
RIMEDI NATURALI PER LA PUBALGIA
È consigliabile applicare degli impacchi di ghiaccio sulla zona dolente per 15 minuti almeno 3 volte al giorno.
Si possono applicare pomate locali e farmaci antiinfiammatori prescritti dal medico, per ridurre il dolore.
Tra i rimedi naturali puoi ricorrere all’ utilizzo di pomate a base di curcuma, zenzero, e l’arnica che hanno proprietà antiinfiammatorie.
Se i metodi naturali non il medico potrebbe prescrivere farmaci che riducono l'infiammazione per alleviare i sintomi. Se questo non funziona o hai lesioni ricorrenti, potrebbe consigliarti di andare da un fisioterapista.
Solo in casi gravi, come infezioni artrosi o osteonecrosi avanzate dell’anca, si ricorrerà all’intervento chirurgico.
Una volta diagnosticata la pubalgia, la cura migliore nella prima fase è la riduzione dell' attività fisica e agonistica, quando il movimento peggiora ulteriormente l’infiammazione e quindi la sintomatologia.
Sarà importante intraprendere cicli di fisioterapia per ottenre una guarigione completa. Il percorso terapeutico per il trattamento della pubalgia è articolato in diverse fasi:
La prima è quella del controllo del dolore e dell'infiammazione in cui vengono utilizzati oltre alle tecniche di massoterapia anche trattamenti con elettromedicali tra cui:
Nella seconda fase, il fisioterapista penserà ad un iter riabilitativo adatto alla tua storia clinica e basato su tecniche di terapia manuale, manipolazione fasciale e esercizi di riabilitazione funzionale riabilitazione funzionale mirati sulle possibilità del singolo paziente. Generalmente il trattamento per pubalgia in genere prevede:
È importante sottolineare come il trattamento moderno della pubalgia è sempre un insieme sinergico di didersi approcci. Dopo la valutazione e l'individuazione del corretto percorso terapeutico, la terapia manuale può essere coadiuvata dall' utilizzo di terapia fisica strumentale e dall'allenamento terapeutico. Ultimamente anche l’applicazione di kinesio taping può aiutare in casi di pubalgia. Parliamo di una tecnica meccanica e sensoriale che utilizza dei cerotti che applicati secondo precise direzioni, favoriscono una migliore circolazione sanguigna e linfatica nell’area da trattare facilitando i processi di guarigione. Può avere effetto drenante, analgesico, contenitivo in base alla tensione applicata al nastro.
Passata la fase acuta in cui solo il riposo viene considerato la terapia migliore, puoi ora intraprendere una terapia di esercizi riabilitativi.
Ti proponiamo in seguito degli esempi di esercizi che puoi svolgere in caso di pubalgia, premettendo che bisogna evitare schede di esercizi fai da te in quanto è sempre bene affidarsi a dei professionisti che puoi trovare in un centro di fisioterapia dove ti aiuteranno a risolvere il tuo problema e raggiungere i tuoi obbiettivi.
Tra gli esercizi che ti possiamo presentare abbiamo:
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