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MAL DI SCHIENA

Il mal di schiena, considerato ormai uno dei “mali moderni”, è un problema clinico comune. Secondo gli ultimi studi l'80% della popolazione, a un certo punto della propria vita, soffrirà di mal di schiena o colpo della strega.

I sintomi del mal di schiena variano da persona a persona. Possono essere taglienti o noiosi, duraturi o brevi. I sintomi alla schiena sono la causa più comune di disabilità nei giovani e nelle persone di mezza età. Il mal di schiena rappresenta il più comune infortunio sul lavoro. Molte persone cercano qualsiasi metodo per limitare i disturbi del mal di schiena e, in molti casi, lo fanno sulla base di convinzioni infondate e terapie inefficaci.

I fisioterapisti sono esperti di movimento che trattano il mal di schiena e migliorano la qualità della vita attraverso cure pratiche, educazione del paziente e del movimento. Puoi metterti in contatto direttamente con un fisioterapista della tua zona per una valutazione del tuo mal di schiena.

Il mal di schiena può avere varie cause e il termine lombalgia indica solo un dolore nella parte bassa della schiena ma non ne definisce la causa, non definisce il motivo del dolore o meglio quali strutture sono all’origine dei sintomi.

Un mal di schiena può essere causato semplicemente da un problema del sistema mio-fasciale che provoca spasmi muscolari, da un ernia del disco lombare, o da una problematica artrosica come la spondiloartrosi. Purtroppo però queste appena citate sono solo alcune delle cause del mal di schiena. Più precisamente l’ernia del disco, l’artrosi della colonna e le problematiche muscolari sono, al netto di malattie sistemiche o fattori genetici predisponenti, solo la manifestazione finale di alterazioni del movimento, della postura e conseguenza di stili di vita sedentari. Anche disturbi viscerali o più in generale patologie a carico di organi interni possono provocare mal di schiena.

Questo fa capire come un buon inquadramento clinico da parte del medico specialista e del fisioterapista sono alla base di percorsi terapeutici mirati e specifici per ogni paziente. Il dolore è sempre un’ esperienza soggettiva e quindi diversa per ogni paziente in particolare quando parliamo di dolore cronico, in cui i fattori bio-psicosociali possono concorrere in modo rilevante. Stress, ansia ma anche stati emotivi alterati per un periodo particolare di vita che si sta passando, possono essere fattori correlati al mal di schiena. Non si parla in questo caso di patologie psicosomatiche, termine molto abusato, ma di condizioni cliniche esistenti come ad esempio un ernia del disco a cui dei fattori emotivi particolari si sommano provocandone un peggioramento dei sintomi.

Cause di Mal di Schiena e Fisioterapia

Il mal di schiena difficilmente è causato da una sola causa. Il blocco vertebrale acuto che può essere eliminato attraverso una singola manipolazione e non ripresentarsi mai più è una evento raro. Il mal di schiena se non è causato da una malattia di natura organica, come vedremo più avanti, è sempre la sommatoria di vari fattori scatenanti anatomici e funzionali.
Facciamo un esempio per essere più chiari: un paziente può avere una vita sedentaria, essere in sovrappeso e fumatore (fattori di rischio correlati).

Nello stesso tempo può avere dei dischi intervertebrali sofferenti (presenza protrusioni dei dischi) e degli iniziali segni di artrosi. A questo quadro si aggiunge una rigidità della colonna a livello muscolare e una alterazione della postura e una disfunzione di movimento dovuto ad in alterazione degli schemi motori. Questo quadro abbastanza normale per gli addetti ai lavori non deve essere affrontato concentrandosi su uno solo degli aspetti del quadro clinico ma deve essere messo in atto un intervento globale.

mal di schiena cause

Concentrandosi primariamente sul tessuto che provoca il sintomo per cui il paziente è giunto all’osservazione del fisioterapista e poi via via vanno affrontati gli altri elementi del quadro clinico. Si deve evitare di curare solo il sintomo e non perdere di vista la vera causa. Un’ ernia del disco è sicuramente il risultato di un quadro di funzionale alterato, come una automobile fuori convergenza. Se non si lavora sul riequilibrio funzionale e posturale l’intervento riabilitativo potrebbe non essere definitivo e quindi si potranno verificare dei nuovi episodi di mal di schiena e creare una cronicizzazione della patologia.

Cause primarie o secondarie che possono provocare mal di schiena che il fisioterapista può affrontare in prima battuta sono:

mal di schiena fisioterapia

Il mal di schiena o Lombalgia è difficilmente causato da un solo problema, come già detto, molto spesso c’è una sovrapposizione di più aspetti che si sommano, è qui che il fisioterapista deve mettere a disposizione del paziente tutta la sua esperienza e preparazione clinica.

L’errore più comune è quello di attaccare l’etichetta al paziente: “soffri di mal di schiena perché hai l’ernia del disco”, le cause di mal di schiena sono molteplici e soprattutto sono molteplici gli aspetti correlati al mal di schiena come ad esempio lo stile di vita.

Il fisioterapista non è un meccanico delle ossa o un massaggiatore ma un esperto dell’apparato neuro-muscolo-scheletrico non solo dal punto di vista anatomico ma anche dal punto di vista funzionale. Dove la funzione, il gesto e sono parte di un momento di vita di una specifica persona con le sue emozioni, difficoltà e obiettivi di salute e di vita. Il fisioterapista ha molte armi per combattere il mal di schiena come la tecarterapia ma sicuramente l’esercizio terapeutico è sicuramente il più efficace e con riscontri scientifici.

Altre patologie che provocano mal di schiena

Il mal di schiena può essere anche causato da patologie sistemiche o di organi interni che devono essere individuate per evitare perdite di tempo o trattamenti inutili.

Valutazione del Mal di Schiena

Il paziente affetto da mal schiena in prima battuta può effettuare la valutazione dal fisioterapista o dal medico specialista. Le linee guida e la letteratura scientifica ci suggeriscono che fare un RX o una Risonanza Magnetica è inutile nella maggior parte dei casi. Non solo per un inutile aumento della spesa pubblica ma per la reale possibilità che il paziente si trovi in mano con un referto radiologico che metta in evidenza un’ alterazione anatomica che non è la vera causa dei sui mal di schiena. Infatti per chiarire meglio l’affermazione precedente è utile sapere che ad esempio la presenza di fenomeni artrosici, protrusioni o ernia del disco sono reperti normali per la popolazione di pazienti che ha superato i 40/50 anni di età.

Quindi è inutile fare esami diagnostici?

No, vanno eseguiti quando prescritti dal medico ma solo dopo un attenta valutazione clinica.

mal di schiena come valutarlo

La valutazione funzionale del fisioterapista esperto in terapia manuale si divide in più parti:

- Intervista -

Il paziente viene accompagnato nella descrizione dei sintomi dal fisioterapista. Il paziente spiega qual’è il suo sintomo principale, da quanto tempo è presente, indica in quale o in quali zone sono presenti i sintomi e poi esprime la qualità dei sintomi. Se il sintomo è superficiale o profondo, se è una fitta o un formicolio, se è continuo o intermittente, come varia durante la giornata. Il fisioterapista raccoglie tutte le informazioni su un’apposita scheda di valutazione che lo aiuta nel ragionamento clinico. La descrizione dei sintomi insieme all’anamnesi orientano le domande di approfondimento del fisioterapista che dovrà decidere quali test effettuare nella fase successiva.

- Test -

I test funzionali per la valutazione del mal di schiena sono moltissimi e il fisioterapista deve selezionare quelli più significativi in relazione ai dati raccolti nella fase di intervista. Sicuramente uno dei test più significativi è quello della “dimostrazione funzionale”. Il fisioterapista chiede al paziente quale è il movimento di vita quotidiana che può essere ripetuto ora in studio che provoca in modo specifico il sintomo per il quale il paziente è giunto alla sua osservazione. Se ad esempio il mal di schiena si presenta durante il movimento di allacciarsi le scarpe, il fisioterapista chiede al pazienti di ripetere il movimento.

mal di schiena quali test effettuare

Più precisamente il fisioterapista chiede al paziente se ha mal di schiena prima di far effettuare il test ( utilizzando la scala VAS. dove il paziente assegna al suo dolore un valore da 1a 10). Poi il paziente svolge il movimento, durante il quale il fisioterapista monitora la variazione dei sintomi, osserva la qualità del movimento e le modalità.

Questo per capire quali strutture sono impegnate nel movimento e eventualmente accompagna o varia il movimento per iniziare a differenziare i sintomi. In base alle informazioni ottenute deciderà quali altri test effettuare sul lettino per valutare tutte le strutture che possono provocare il mal di schiena o la sciatica del paziente.

- Re-test -

Nella maggior parte dei casi lo stesso test può essere anche il trattamento stesso per il mal di schiena. Il fisioterapista applica le mobilizzazioni manuali, specifiche su un muscolo, su un segmento vertebrale, sulla mobilità di un nervo e poi effettua un Re-test. Le mobilizzazione accendono con un intensità, velocità e ampiezza specifico per il tipo di dolore e seguendo con attenzione come varia il dolore alla schiena e/o i sintomi ( ad esempio pesantezza, formicolio, bruciore ecc.).

mal di schiena esercizi e terapie

Ricapitolando il fisioterapista dopo un breve ma specifico trattamento di terapia manuale svolge di nuovo i test, anche la “dimostrazione funzionale”, se il sintomo è variato sicuramente quel tipo di trattamento può influenzare positivamente il quadro clinico e ti procede ad un al trattamento vero e proprio, altrimenti si valutano altre possibilità fino ad arrivare alla soluzione. Quando il mal di schiena non segue i meccanismi “classici” del dolore, non cambia, si presenta in modo anomalo sia per qualità, intensità, area o per modalità di comparsa, il fisioterapista deve pensare che potrebbe essere non di sua pertinenza, cioè che quel mal di schiena possa essere causato da problemi organici non ti area non riabilitativa.

 

7 campanelli d’allarme del mal di schiena

Esistono almeno 7 specifici segnali da prendere in considerazione da i pazienti che soffrono di mal di schiena:

  1. Si ha dolore per almeno 6 settimane.
  2. Il dolore è intenso e tende a peggiorare senza avere nessun miglioramento.
  3. Il dolore si manifesta soprattutto di notte
  4. Dal mal di schiena è affetto un bambino
  5. Si ha una diminuzione della forza a uno o ad entrambi gli arti inferiori
  6. Incontinenza urinaria
  7. Se il dolore ci preoccupa e pensiamo che il mal di schiena sia provocato da una malattia grave.

 

Questi elementi vanno considerati per decidere di velocizzare la visita con il medico. Il mal di schiena ha un importante impatto sociale nelle società industrializzate. È la principale causa di assenza dal lavoro dopo la classica influenza stagionale. Per questo una campagna di prevenzione da inserire a livello di welfare può incidere positivamente sulla produttività del paese, diminuire dal spesa sanitaria e nello stesso tempo migliorare la qualità di vita delle persone.

Gli studi scientifici sul mal di schiena sono ormai allineati sull’affermare che le principali forme di prevenzione e cura sono senza dubbio il movimento e l’esercizio terapeutico anche con esercizi di ginnastica quotidiana per riequilibrare la corretta postura per la lombalgia.

10 falsi miti sul mal di schiena

Vediamo insieme 10 falsi miti sul mal di schiena.

1. UNA CORRETTA POSTURA E’ ESSENZIALE PER PREVENIRE IL MAL DI SCHIENA

In passato gli studi sulle patologie posturali si basavano esclusivamente su misurazioni di laboratorio e non venivano applicati al movimento nella vita reale. Si pensava che piccole differenze nel modo in cui vengono adottate le posture avessero grandi conseguenze nella nostra vita quotidiana. Per anni sono stati stabiliti standard di postura sulla base di queste misurazioni, il cui effetto ora si è dimostrato minimo in relazione a qualcosa che possiamo controllare: lo stato dei nostri muscoli e il modo in cui ci muoviamo. La ginnastica posturale è sicuramente utile per lavorare sull’allungamento di catene muscolari retratte ma in un percorso terapeutico completo, è opportuno inserire anche l’esercizio terapeutico. E’ efficace insistere sull'esercizio che ha come obiettivi una muscolatura pronta, il miglioramento della mobilità ma anche una riprogrammazione del movimento che è controllato dal sistema nervoso centrale, piuttosto che cercare costantemente di correggere posture o atteggiamenti che, nella maggior parte dei casi, sono automatiche. È chiaro che posizioni scorrette mantenute nel tempo possono creare dei sovraccarichi alle strutture della nostra colonna e vanno evitate ma è necessario focalizzarci sul movimento e sull’esercizio terapeutico che ad oggi, come suggerito anche dalla scienza, sono i migliori alleati per risolvere o gestire al meglio il mal di schiena. Per questo il fisioterapista può, oltre che eseguire trattamenti all’interno del centro di fisioterapia, assegnare al paziente degli esercizi di ginnastica quotidiana da eseguire in casa o all’aperto.

 

corretta postura essenziale per il mal di schiena

2. SIEDITI SEMPRE DRITTO

Ci è sempre stato detto che stare seduti “abbandonati” sulla sedia fosse deleterio per la schiena. Tuttavia anche sedersi troppo dritti e fermi può causare danni. Adottare una postura più consona, da seduti, non impedisce la comparsa di mal di schiena. Bisogna, infatti, comunque cambiare spesso posizione perché come tutti sanno, le posizioni statiche mantenute nel tempo non sono mai amiche della tua schiena. Per alleviare il mal di schiena dovuto a una seduta prolungata, prova a intermittenza, ad appoggiarti allo schienale della sedia per scaricare il peso dalla schiena con i piedi sul pavimento, poi muovi in modo dolce la tua lombare passando da una leggera curva nella parte bassa della schiena ad un leggero inarcamento. Inoltre, cerca di stare in piedi o camminare per cinque minuti ogni ora. Abbandonando la posizione seduta per favorire il movimento delle strutture anatomiche della schiena. É consigliabile, quando è possibile, svolgere attività che normalmente eseguiamo da seduti in piedi, come ad esempio leggere o parlare al telefono.

siediti sempre dritto

3. NON SOLLEVARE OGGETTI PESANTI

Quando si solleva qualcosa di pesante ciò che conta è il modo in cui si solleva e non il peso che si sta sollevando. Durante il sollevamento cerca di stare il più vicino possibile all'oggetto, accovacciati per eseguire il sollevamento. Usa le gambe per sollevare. Non torcere il corpo e non piegarti durante il sollevamento, ma fai attenzione, non tentare di sollevare carichi pesanti oltre le tue capacità. Il sollevare oggetti pesanti non è strettamente collegato al mal di schiena, il modo in cui lo facciamo si. Oltre alla tecnica è fondamentale fare sforzi proporzionali alla propria condizione fisica. Un atleta di crossfit utilizza per gli allenamenti un carico progressivo e delle tecniche specifiche durante la sua performance. Una persona sedentaria può avere il classico colpo della strega anche prendendo la sua ventiquattrore dal sedile posteriore dell’auto.

non sollevare oggetti pesanti

4. IL MAL DI SCHIENA E’ CAUSATO DALL’INFIAMMAZIONE

Nei pazienti con mal di schiena l'infiammazione si verifica solo in determinate condizioni e può essere presente quando il mal di schiena è nella fase acuta. Tuttavia la maggior parte dei mal di schiena è meccanico e può rispondere positivamente a trattamenti meccanici come stretching, esercizio terapeutico, esercizio aerobico, stabilizzazione, educazione alla postura, terapia manuale, osteopatia, terapia mio-fasciale, idrokinesiterapia. Molti specialisti e centri di fisioterapia abbinano ai trattamenti manuali e all’esercizio terapeutico le terapia fisica strumentale. Tecnologie come il laser o la Tecarterapia danno delle ottime risposte terapeutiche nel trattamento del mal di schiena. È fondamentale però utilizzarle al momento giusto, con le giuste impostazioni di potenza e frequenza e abbinarle ad un percorso terapeutico più strutturato.

mal di schiena causato dall'infiammazione

5. IL NUOTO ALLEVIA IL MAL DI SCHIENA

Abbiamo sempre sentito dire che il nuoto è il trattamento ideale per migliorare i disturbi alla schiena. In realtà non è così. Anche nel trattamento delle scoliosi del bambino il movimento asimmetrico di alcuni stili e l’assenza di carico e quindi di controllo, possono anche avere degli effetti negativi. Nel mal di schiena, che come abbiamo visto può avere diverse case non si può consigliare a tutti in modo indiscriminato di fare nuoto per stare meglio. Non esiste un tipo di sport ideale per il mal di schiena, esistono delle attività che migliorano un mal di schiena ma ne peggiorano un altro. Quindi è necessaria una valutazione precisa da parte del fisioterapista per capire quali esercizi assegnare ad ogni singolo paziente. Il nuoto in una fase avanzata del trattamento potrà essere inserito come attività sportiva in un quadro di prevenzione e mantenimento dei risultati clinici acquisiti. Nelle prime fasi terapeutiche se si vuole lavorare in scarico il fisioterapista può consigliarti una rieducazione specifica in acqua, l’idrokinesiterapia Muoversi nell’acqua, infatti, permette di non dover contrastare la forza di gravità e, pertanto, di poter eseguire movimenti articolari in quella che viene definita una condizione di “scarico” caratteristica degli ambienti micro- gravitari. Anche il lavoro in acqua può risultare controproducente se il mal di schiena è causato da un instabilità della colonna. L’essere umano è dotato di muscoli definiti “antigravitari”, che hanno la funzione di mantenere eretto il nostro corpo, contrastando l’azione della forza di gravità. Questi muscoli hanno una grossa capacità di resistenza alla stanchezza, ma in acqua la loro attività è ridotta al minimo. Questo, alla lunga, può condurre a una perdita della loro tonicità. Tornando al nuoto, ci sono addirittura casi in cui il nuoto può aggravare la situazione. Ad esempio nello stile “a rana”, quando si porta la testa fuori dall’acqua, si eseguono movimenti che possono aggravare la curvatura innaturale della schiena. L’estensione lombare può favorire alcuni tipologie di mal di schiena ma peggiorarne altre. Nessuno sport specifico è l'ideale per alleviare il mal di schiena. La cosa più importante è essere attivi e fare esercizio tre o quattro volte a settimana in un ottica di prevenzione e benessere generale.

il nuoto allevia il mal di schiena

 

6. I MATERASSI PIU' DURI SONO I MIGLIORI PER LA SCHIENA

Ci è sempre stato detto che se si soffre di mal di schiena si dovrebbe comprare il materasso più rigido in commercio. Non è esattamente così. In realtà non esiste un tipo di materasso migliore per tutti, comprese le persone con mal di schiena cronico. Bisogna lasciarsi guidare dalle preferenze personali e scegliere ciò che più ci fa stare a nostro agio ma fare la scelta giusta può essere complicato. Ci sono tanti prodotti sul mercato e il fatto di sentirsi bene su un materasso al momento della prova in negozio, non significa che sarà quello su cui dormire per i prossimi anni. Il primo consiglio è quello di non acquistare il materasso quando si è in una fase acuta del mal di schiena, potrebbe falsare il nostro criterio di scelta. Poi è utile sapere che esistono materassi a portanza differenziata, che danno un supporto alle diverse parti del corpo in modo che la colonna abbia un assetto neutro durante il riposo. È chiaro che questa la scelta del tipo di supporti, più o meno rigidi o elastici, vanno fatti tenendo in considerazione il peso della persona, le caratteristiche morfologiche e la posizione in cui si preferisce dormire per la maggior parte del tempo. Esistono tecnici specializzati per la scelta del materasso ma la cosa migliore è scegliere un materasso con garanzia di rimborso: un numero crescente di aziende consente di acquistare un materasso e utilizzarlo per un periodo compreso tra 14 e 90 giorni.

i materassi duri sono i migliori per il mal di schiena

7. MAGRO = NIENTE DOLORI ALLA SCHIENA

Né il peso né l'età sono fattori determinanti per la possibile comparsa del mal di schiena. Lo stile di vita sedentario e la mancanza di esercizio fisico al contrario sì. Il mal di schiena è comunque più comune nelle persone in sovrappeso ma non come causa diretta ma come elemento ulteriore che va aggiungersi agli altri fattori di rischio. Allo stesso modo, però, le persone troppo magre possono essere a rischio di mal di schiena, specialmente quelle con disturbi alimentari. Un giusto peso corporeo e un’adeguata massa muscolare sono fondamentali per una buona salute e, di conseguenza, anche per il benessere dell’apparato muscoloscheletrico. Il mal di schiena è una patologia multi fattoriale e quindi la sua prevenzione deve andare verso più ambiti della salute e dello stile di vita.

magro niente dolori alla schiena

8. RINFORZARE I MUSCOLI DELL’ADDOME

L'idea che il mal di schiena dipenda dal fatto che i muscoli addominali o della pancia siano deboli è probabilmente uno dei miti sul dolore alla schiena più longevi e più diffusi. Il falso mito ha fatto eseguire a pazienti di tutto il mondo una quantita di ripetizioni di esercizi addominali a volte inutili. Potrebbe essere partito dall'idea che aumentando la forza dei muscoli della pancia è possibile aumentare la pressione nell'addome e quindi aumentare il supporto per la colonna vertebrale. In realtà non è così: i muscoli addominali funzionano per supportare il contenuto dell'addome, non la schiena. Gli addominali forti non sono garanzia di una schiena indolore e gli addominali deboli non sono sinonimo di una schiena dolorante. Tuttavia esistono delle correlazioni tra visceri e mal di schiena e tra l’azione di alcuni muscoli addominali e la stabilizzazione lombare ma purtroppo l’instabilità lombare non è tra le cause più frequenti del mal di schiena. Il tema del dolore alla schiena delle cause che lo genera e delle possibili soluzioni produce importanti dibattiti e divergenze di opinioni anche all’interno della stessa comunità scientifica. Questo però non deve farci pensare che non esistono linee guida attuali e farci cadere nei farsi miti come quello degli addominali forti come soluzione al mal di schiena.

rafforzare i muscoli dell'addome

9. L’IBUPROFENE è LA SOLUZIONE MIGLIORE

La sedentarietà, le disfunzioni di movimento (una colonna che funziona male, come una macchina con le ruote fuori convergenza) e lo stress sono alla base della comparsa di molti dolori alla schiena. Tra le soluzioni per il mal di schiena l’utilizzo dei farmaci non sembra essere il più indicato dalla ricerca. Anche se la pubblicità delle case farmaceutiche vanno nel verso opposto, creando una comunicazione quantomeno discutibile perché legata a ovvie politiche di profitto. L’abuso di farmaci per il mal di schiena è un argomento da tempo dibattuto che ha diverse chiavi di lettura ed è generato da molteplici fattori, sociali, metodologici e di informazione: ✔️il farmaco ha un costo più accessibile dei trattamenti di un fisioterapista specializzato. ✔️la pubblicità dei farmaci è fatta in modo massivo e genera nell’opinione pubblica la credenza che, ogni dolore ha bisogno della sua pillola. Il farmaco come unica soluzione. ✔️il fisioterapista non è percepito come l’esperto del mal di schiena nell’immaginario collettivo anche se lo è. Per questo motivo la raccomandazione più comune per il mal di schiena è quello di contattare un fisioterapista e fare costantemente attività fisica specifica sotto la sua supervisione, poiché l’allenamento terapeutico gisce sul problema a più livelli, muscolare articolare e metabolico ed inoltre è uno stabilizzatore del tono dell’umore. E’ importante quindi sradicare il pensiero che farmaci e interventi chirurgici siano rilevanti per risolvere il mal di schiena. L'intervento chirurgico è consigliato solo per il mal di schiena quando i trattamenti conservativi hanno fallito e in caso di improvvise perdita di forza o di controllo degli arti a causa di un’importante compressione del nervo. L’esercizio e la postura corretta per la lombalgia rappresentano un elemento imprescindibile per il trattamento, la prevenzione e la cura del mal di schiena.

farmaci e mal di schiena

10. STARE A RIPOSO

Può sembrare una contraddizione, ma la cosa migliore per guarire da un mal di schiena è il movimento. I ricercatori sono concordi sul fatto che il riposo a letto in caso di mal di schiena acuto può allungare i tempi di guarigione. Certo in alcuni casi è difficile muoversi ma questo non deve farci cadere nell’errore di passare troppo tempo immobili o sdraiati al letto. Come già detto ogni mal di schiena è diverso dall’altro quindi è consigliabile contattare un fisioterapista per farsi consigliare di esercizi e i movimenti più adatti per il nostro caso. Camminare, ad esempio, permette di assumere un allineamento più neutro e verticale. Anche dei movimenti di flessione o di estensione della colonna possono essere molto utili come esercizi di allungamento o scarico della colonna. È giusto però ribadire che ogni persona è diversa dall’altra così come il suo mal di schiena, per questo è necessario essere consigliati al meglio per evitare movimenti poco adatti ad nostro caso clinico. In attesa del consulto con il fisioterapista il consiglio è quello di non rimanere fermi troppo a lungo e di capire quali movimenti o attività riducono i sintomi e concentrarsi su di essi. La riduzione dei sintomi deve essere valutata sia durante l’esecuzione del movimento che subito dopo. Se il mal di schiena é già presente prima dell’esecuzione del movimento, non deve peggiorarlo sensibilmente. Il movimento e l’allenamento sono nostri grandi alleati non solo per il ma di schiena ma anche per la prevenzione e il trattamento delle principali patologie muscolo scheletriche. Vuoi saperne di più sui falsi miti associati al mal di schiena? Guarda il video “10 falsi miti sul mal di schiena” e scopri tante curiosità.

riposo e mal e mal di schiena

 

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