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FRATTURE DELLA DORSALE

Le fratture delle vertebre hanno un’incidenza minore rispetto ad altre ossa come “il radio” nel caso del polso, “la tibia” nel caso della gamba o l’olecrano dell’ulna nel caso delle fratture del gomito. Poiché in questo articolo parleremo del tratto dorsale è importante sottolineare che le fratture del tratto dorso-lombare rappresentano circa l’80% di tutte le lesioni ossee vertebrali.

Come sai le fratture vertebrali del tratto dorsale possono avere conseguenze molto gravi, come la lesione del midollo osseo e la paralisi degli arti inferiori. Per questo motivo non è molto frequente veder trattare questo tipo di condizioni cliniche in piccoli studi privati di fisioterapia, perché generalmente questo tipo di pazienti sono curati in centri specializzati nella riabilitazione neurologica intensiva.

Le conseguenze più gravi si hanno nelle fratture vertebrali che sono chiamate “mieliche” perché caratterizzate dall’interessamento midollare. Nei centri privati di fisioterapia vengono trattate soprattutto le “fratture dorsali amieliche” che, come suggerisce il nome, non hanno conseguenze sul midollo osseo.

La distinzione tra frattura mielica e amielica che avviene al momento dell’anamnesi medica, è fondamentale poiché condiziona in modo consistente l’inquadramento clinico, la prognosi e il conseguente iter terapeutico. Nel corso di questo articolo, partendo dall’anatomia e dalla fisiologia del tratto dorsale, parleremo di questo tipo di fratture vertebrali, delle loro probabili conseguenze sul sistema osseo, muscolare e nervoso, e di come vengono trattate.

Come sono classificate le fratture vertebrali?

Esistono moltissime tipologie di classifiche che riguardano le fratture vertebrali, nel corso di questo articolo abbiamo scelto di riportarti la classificazione che include un aspetto prognostico anche in funzione di danni che possono avvenire ai dischi intervertebrali che son vicini alla vertebra lesionata:

- fratture discoarticolari: la lesione è limitata al disco intervertebrale e alla superficie osteocartiaginea;

- fratture somatiche: la lesione è limitata al corpo vertebrale;

- fratture discosomatiche: la lesione interessa sia il corpo che il disco;

- fratture apofisarie;

- fratture degli istimi,

- fratture delle lamine

- fratture dei peduncoli

- fratture senza lussazione;

- fratture con lussazione, con rischio di lesione midollare.

Ad ogni tipologia di frattura si ha una prognosi differente, che varia dal semplice stare fermi al letto in attesa che si calcifichi la lesione ossea al ricovero in un centro neurologico specializzato affinché si possa recuperare il più possibile dopo una o più lesioni al midollo osseo.

fratture vertebre dorsali diverse forme e interventi

Come si curano le fratture del tratto dorsale?

Le fratture del tratto dorsale si curano con un’immobilizzazione per un periodo che oscilla tra i le tre settimane e i 3 mesi giorni, a cui segue il ciclo di fisioterapia.

Nei casi più gravi la frattura scomposta è sintetizzata con un intervento chirurgico, affinché si possa permettere la calcificazione più fisiologica possibile. In questo paragrafo parleremo delle diverse tempistiche di immobilizzazione in base al tipo di frattura, nel paragrafo successivo approfondiremo il percorso fisioterapico

Quanto dura il recupero?

Il primo aspetto fondamentale riguardo le tempistiche di guarigione è l’interessamento o meno del midollo spinale. In questo articolo approfondiremo il tema delle fratture amieliche, cioè quelle prive di compromissione midollare, nelle quali il percorso terapeutico varia in base alla localizzazione della lesione anatomica.

Ad esempio per:

In cosa consiste la fisioterapia per le fratture del tratto dorsale?

Come hai letto nel precedente paragrafo, tutte le immobilizzazioni terminano con l’inizio di un ciclo fisioterapico, anzi in molti casi l’intervento del fisioterapista inizia già nell’ultima parte del periodo di allettamento, occupandosi ad esempio delle mobilizzazioni degli arti. Ma ora andiamo a vedere in cosa consiste la fisioterapia, quali sono le tecniche più utilizzate e quali sono gli obbiettivi del ciclo terapeutico!

La fisioterapica successiva a una frattura vertebrale lombare amielica ha lo scopo di rieducare il paziente al corretto movimento del corpo, in particolare della schiena, al fine di potergli garantire presto la ripresa delle attività quotidiane, facendogli recuperare più mobilità nel minor tempo possibile.

Nei casi più lievi, se il paziente è in buone condizioni fisiche e mentali e se è seguito da un valido fisioterapista riesce ad ottenere un recupero motorio completo!

Il fisioterapista nelle prime fasi del ciclo fisioterapico effettuerà un trattamento mirato alla riduzione del dolore e al controllo dell’infiammazione.

Oltre alle tecniche di terapia manuale, come le mobilizzazioni articolari e la massoterapia, nei casi in cui è possibile si applicano mezzi fisici ad alta tecnologia che portano ad accelerare i tempi di guarigione come:

Tecarterapia;

Ultrasuoni;

Laser ad alta potenza;

Pompa magnetica;

Interix.

la tecarterapia per le fratture alle vertebre dorsali

Dopo qualche seduta si inizia ad impostare un training di esercizi terapeutici, affinché il paziente possa recuperare la forza e la massa della muscolatura stabilizzatrice del tronco, che comprende muscoli situati vicino la colonna come i paravertebrali e muscoli nella parte anteriore del tronco come il muscolo trasverso dell’addome. È un momento molto delicato del percorso terapeutico, gli esercizi devono essere eseguiti bene affinché non vi sia alcuno scompenso, e il loro dosaggio è fondamentale per rendere l’esercizio non troppo pesante e neanche troppo leggero, ma faticoso al punto giusto: allenante. Il fisioterapista specializzato utilizza degli schemi appositi come il diagramma di Oddvar Holten per poter programmare il carico, il tempo e il numero di serie specifiche per il paziente che ha davanti.

Con il passare del tempo si iniziano ad inserire esercizi per il recupero dell’equilibrio e della propriocezione. Nella prima fase gli esercizi avvengono a corpo libero e successivamente il fisioterapista inserisce degli ausili come i pesi, gli elastici e la tavoletta oscillante di Freeman.

L’ultima fase del percorso fisioterapico riguarda l’ottimizzazione della funzionalità del tronco, con esercizi mirati a ottimizzare l’esecuzione dei movimenti di torsione, flessione, rotazione e estensione che il paziente si troverà ad effettuare nel corso delle sue normali attività di vita quotidiana.

fratture vertebre dorsali come cura la terapia manuale

Le fratture del tratto dorsale, molto spesso avvengono in persone anziane che soffrono di osteoporosi, una patologia reumatica che consiste in una diminuzione della densità ossea, dunque in un aumento della fragilità. È ovvio dunque che non sempre è possibile raggiungere un recupero completo, ma è fondamentale che avvenga il 100% del recupero possibile. Per raggiungere il massimo, a volte non basta solo l’intervento di un fisioterapista, ma è necessario un approccio integrato, che si prenda cura di tutti gli aspetti che il paziente deve migliorare: dalla nutrizione alla psicologia, dall’ortopedia alla farmacologia, e così via.

Il lavoro di equipe è di vitale importanza e puoi trovarlo solo rivolgendoti ai migliori Centri di Fisioterapia.

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