Data pubblicazione: 22/11/2018
Ultimo aggiornamento: 26/01/2023
Complice dell’invecchiamento e delle posture non adatte, l’artrosi cervicale è una delle tipologie più diffuse di dolore al collo nell’Occidente nonché una delle cause più limitanti in quanto provoca la degenerazione della cartilagine cervicale.
La cartilagine è quel tessuto connettivo che ricopre le ossa nei punti in cui vanno in contatto tra loro, le articolazioni. L’artrosi o meglio la degenerazione della cartilagine è un processo fisiologico normale che è compatibile con l’avanzamento dell’età. Tuttavia esistono delle forme di artrosi più severe molto spesso causate da più fattori concomitanti, una predisposizione genetica, sovraccarico funzionale o la scarsità di movimento. Il dolore alla cervicale può avere diverse cause e non sempre la causa può essere attribuita all’artrosi. Il consiglio, in caso di dolore alla cervicale, è quello di farsi valutare da un fisioterapista specializzato per capire quale o quali sono le cause del dolore al collo, per creare una pianificazione precisa del percorso terapeutico.
Quello dell’artosi è un disturbo che può essere caratterizzato da un forte dolore localizzato e limitazione dei movimenti e vertigini ma, attraverso la sua conoscenza, è possibile conviverci nonché attenuare i malesseri, nonostante a volte sembri impossibile. Questo articolo è stato realizzato con questo scopo: approfondire i sintomi, le cause e i rimedi all’artrosi cervicale per offrire benessere, anche senza false speranze.
Complice dell’invecchiamento e delle posture non adatte, l’artrosi cervicale è una delle tipologie più diffuse di dolore al collo nell’Occidente nonché una delle cause più limitanti in quanto provoca la degenerazione della cartilagine cervicale.
La cartilagine è quel tessuto connettivo che ricopre le ossa nei punti in cui vanno in contatto tra loro, le articolazioni. L’artrosi o meglio la degenerazione della cartilagine è un processo fisiologico normale che è compatibile con l’avanzamento dell’età. Tuttavia esistono delle forme di artrosi più severe molto spesso causate da più fattori concomitanti, una predisposizione genetica, sovraccarico funzionale o la scarsità di movimento. Il dolore alla cervicale può avere diverse cause e non sempre la causa può essere attribuita all’artrosi. Il consiglio, in caso di dolore alla cervicale, è quello di farsi valutare da un fisioterapista specializzato per capire quale o quali sono le cause del dolore al collo, per creare una pianificazione precisa del percorso terapeutico.
Quello dell’artosi è un disturbo che può essere caratterizzato da un forte dolore localizzato e limitazione dei movimenti e vertigini ma, attraverso la sua conoscenza, è possibile conviverci nonché attenuare i malesseri, nonostante a volte sembri impossibile. Questo articolo è stato realizzato con questo scopo: approfondire i sintomi, le cause e i rimedi all’artrosi cervicale per offrire benessere, anche senza false speranze.
Invecchiamento ma non solo.
L’artrosi cervicale, nonostante sia associata nella maggior parte dei casi a dolori di vecchiaia, in realtà, può essere conseguenza anche di altri fattori. I vizi posturali, gli sforzi eccessivi e/o ripetuti, infatti, così come eventuali traumi provocati da sport di contatto e deviazioni della colonna vertebrale possono essere esempi lampanti di come la malattia possa essersi generata così come delle eventuali sintomatologie legate al dolore stesso.
Fra i sintomi dell'artrosi cervicale (e non solo) è possibile riscontrare:
I sintomi che abbiamo citato non appartengono limitatamente solo alla sindrome dell’artrosi cervicale ma a molte patologie collegate. Proprio per questo, l’articolo si proporrà di approfondire i sintomi caratteristici di questa patologia, in particolar modo i sintomi neurologici, quelli legati alla vista, le vertigini e il mal di testa.
Il tratto cervicale è la parte del corpo più delicata nonché più vicina ai centri nervosi come il tronco dell’encefalo. Proprio per questa motivazione, essere colpiti da un deterioramento della cartilagine della cervicale (proprio come nel caso dell’artrosi cervicale) significa essere afflitti da una serie di sintomi plurisensoriali e neurologici detti pseudo-neurologici che appaiono estremamente limitanti anche se non vanno a modificare materialmente il sistema nervoso.
Ma perché rappresentano un problema così grave anche se realmente non causano forti disagi fisici?
Chi soffre di cervicale e, in particolar modo, di artrosi cervicale sa bene che i dolori s’irradiano a collo, spalle e braccia fino a provocare un vero e proprio blocco muscolare che non solo causa tensione muscolo-tensiva ma anche mal di testa, dolore alla fronte e agli occhi. Da questa contrazione muscolare si sviluppano anche problemi alla vista, che risultano indipendenti dalla rigidità muscolare: annebbiamento e difficoltà di mettere a fuoco (soprattutto da lontano) sono i malesseri più frequenti…
Ma come sapere se realmente siano conseguenza dell’artrosi cervicale?
La prevenzione appare una delle soluzioni più utili: sottoporsi, infatti, ad una visita di controllo oculistico annuale può concretamente aiutarci a capire se i sintomi siano causati da un infiammazione cervicale.
Uno dei sintomi caratterizzanti di questa malattia sono i disturbi della percezione dello spazio intorno.
Nella storia medica, il collegamento tra artrosi cervicale e le vertigini fu, per la prima volta, teorizzata nel 1950 quando si sostenne l’esistenza di una sindrome caratterizzata dalla perdita di equilibrio e sbandamenti su pazienti che avevano avuto, in precedenza, problemi e traumi alle vertebre del collo.
Vertigini cervicali, vertigini propriocettive, vertigini cervicogeniche e sbandamenti cervicali: tutti sinonimi di uno stesso sintomo in cui protagonista non è tanto la vertigine in sé che viene percepita come sensazione di spostamento quanto più un senso di instabilità.
Come viene percepito un attacco di sbandamento cervicale?
Le persone che subiscono questi attacchi, generalmente, raccontano che il loro manifestarsi è accompagnato da dolore al collo, mal di testa e nei casi più gravi perdita di equilibrio e hanno una durata variabile, da pochi minuti a ore. La diagnosi di sbandamento cervicale è controversa: non esistono definizioni o esami diagnostici di riferimento per identificare una vertigine causata dall’artrosi cervicale anche se, l’attività del neurologo permette di valutare eventuali e potenziali cause primarie del disturbo. L’unica cosa di cui abbiamo la certezza è che, attualmente, la cura e la terapia vanno di pari passo con quella dell’artrosi anche perché sono proprio le prime vertebre (come il tronco dell’encefalo) a rappresentare punti di riferimento per l’equilibrio.
Esiste una stretta relazione tra emicrania e problemi cervicali ed è facile denotare come il mal di testa possa comparire dopo traumi cervicali di vario genere. Questo perché l’emicrania è conseguenza diretta di un mal funzionamento dei muscoli cervicali dovuto principalmente a:
• La rigidità dei muscoli nella zona cervicale alta (la cosiddetta zona delle vertebre atlante epistrofeo) che creano pressione sia sull’arteria vertebrale che sul grande nervo di Arnold;
• La contrazione del muscolo trapezio. In caso di problema cervicale, infatti, il trapezio risulta come uno dei muscoli più contratti e rigidi e termina inserendosi nel muscolo occipito-frontale, la cui funzione è innalzare il sopracciglio.La forte tensione del muscolo si traduce, poi, proprio nell’irritazione di questa muscolatura provocando una maggiore sensibilità alla pressione;
• La contrattura della muscolatura può creare disfunzioni al nervo vago, principale sistema anti infiammatorio interno dell’organismo nonché responsabile di numerose funzioni a livello organico come la digestione e il battito cardiaco. Nel caso di malfunzionamento del nervo vago, può apparire difficoltoso la gestione dell’infiammazione non facilmente controllabile in quanto è facile che crei problemi sulla muscolatura.
Come purtroppo abbiamo già detto all’interno di questo articolo, l’artrosi cervicale è una malattia degenerativa:se le articolazioni hanno svolto malamente il loro lavoro per molti anni, è, infatti, impossibile riportare “indietro” le cartilagini ad uno stato di benessere iniziale poiché le cellule che la compongono non hanno più la capacità di rigenerazione.
Non esiste una cura definitiva per questa malattia ma diverse modalità per poter attenuare il suo percorso e i suoi sintomi. Prima di tutto, è fondamentale accertarsi che si sia realmente affetti da artrosi cervicale. La prima cosa da fare, in caso di sintomi che possano essere in qualche modo associati a questo disturbo, è sottoporsi ad una visita ortopedica ove, eventualmente, saranno prescritti dal medico esami diagnostici che, attualmente, offrono ancora un grande aiuto per l’individuazione di queste patologie. La radiografia è lo strumento che ha maggior rilevanza in questi casi. Una semplice lastra, infatti, può offrire la possibilità concreta di valutare se siano presenti osteofiti nonché disfunzioni a livello articolare a carico delle vertebre cervicale. Inoltre, grazie alla capacità dello strumento non solo vi è la possibilità di vedere le zone ad alta densità ma anche di valutare la presenza di curve cervicali oppure un’eventuale assottigliamento nella zona compresa tra i corpi vertebrali.
Per valutare lo stato dei tessuti, può risultare utile, invece, la risonanza magnetica in quanto può permettere di osservare la degenerazione delle zone intervertebrali e la presenza di ernie o di sporgenze anomale. Anche la TAC potrebbe aiutare per avere a disposizione un quadro ancora più completo poiché permette di valutare secondo vari piani di osservazione la situazione, permettendo di capire le modalità migliori per intervenire. In secondo luogo, una volta aver avuto la conferma di essere affetti dalla degenerazione della cartilagine cervicale, è importante capire come poter attenuare i dolori e rallentare “ il suo cammino” servendosi di esercizi e attività fisica adeguata nonché di farmaci e rimedi naturali.
Gli esercizi dell’artrosi cervicali rappresentano una valida soluzione per ritrovare la libertà di movimento e rafforzare la muscolatura del collo nonché attenuare i dolori che contraddistinguono questa patologia: generalmente, si dovrebbero eseguire 3 volte al giorno a meno che il dolore non si accentui in maniera considerevole. Sono esercizi aspecifici e possono essere personalizzati dal fisioterapista dopo una valutazione di approfondimento, ma come sappiamo dalla letteratura internazionale il movimento rimane il miglior rimedio per i dolori alla colonna cervicale.
Vediamo quali sono gli esercizi più adatti e le modalità per eseguirle.
ATTENZIONE. È importante non arrivare a sentire un dolore acuto alla cervicale durante l’esecuzione degli esercizi, si deve entrare molto gradualmente nella zona del dolore, quadagnando progressivamente l’articolarità. Per avere un parametro di riferimento preciso per capire quanto spingersi verso il dolore, basta controllare che alla fine di ogni sequenza di esercizi in dolore o la tensione avvertita durante l’esecuzione del movimento spariscano entro pochi secondi. Se dopo l’esecuzione dell’esercizio il dolore cervicale rimane interrompere gli esercizi e chiedere consiglio al proprio fisioterapista.
Oltre agli esercizi da svolgere a casa o a lavoro, esistono diverse attività che è possibile svolgere per poter attenuare i dolori e ridurre l’infiammazione.
Quali sono i trattamenti per ridurre i dolori dell’artrosi cervicale? Dopo aver visto gli esercizi che possono favorire la disinfiammazione della parte, è necessario conoscere anche i trattamenti medici e/ o naturali che possono favorire la riduzione del dolore.
Purtroppo non esiste una cura per permettere la regressione dell’artrosi cervicale ma, attraverso i trattamenti con farmaci, è possibile rallentare il processo degenerativo o comunque godere di un’azione antidolorifica, che va sempre abbinata ad un piano riabilitativo. L’utilizzo dei farmaci va sempre limitato per via degli importanti effetti collaterali e per un efficacia limitata anche sul mal di schiena.
• Per alleviare il dolore da infiammazione generato dall’artrosi, sono utili gli antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti Fans) come l’ibuprofene e il naprossene;
• Creme antinfiammatorie e cerotti. Questa tipologia di presidi e di creme sono meno efficaci rispetto ai farmaci tradizionali: svolgono, infatti, un’azione molto superficiale e non penetrano in maniera adeguata nelle articolazioni, limitandone l’efficacia;
• Il cortisone. Questa sostanza, soprattutto attraverso iniezioni da realizzare direttamente sulla zona da trattare (mesoterapia), ha la capacità di ridurre l’infiammazione e il dolore;
• Integratori Alimentari. Oggi la scienza ci dice che gli integratori alimentari non forniscono una soluzione efficaci per l’artrosi. Gli scienziati invece sono sempre più concordi nel consigliare il movimento come attività mirata alla riduzione dei sintomi e al rallentamento della patologia.
• I farmaci miorilassanti (come dice lo stesso nome) permettono la riduzione delle contratture muscolari legate alla zona del collo e della zona circostante
Molti pazienti cercano sul web “soluzioni naturali” per problematiche relative a problemi articolari. Purtroppo questi rimedi non hanno spesso attendibilità scientifica ma una base empirica. È riferito da molti pazienti che i dolori e l’infiammazione dell’artrosi cervicale possono essere attenuati anche tramite rimedi naturali o detti “delle nonne”.
Nonostante non siano molto utilizzati, in realtà, questi metodi, a detta degli utilizzatori riescono tutt’ora ad apportare sollievo nel caso di diverse patologie e sono utilizzati anche da coloro che non desiderano continuamente ricorrere ad un farmaco per stare meglio: di certo, non risolvono la patologia, ma possono essere coadiuvanti! Generalmente, i rimedi più efficaci sono:
Impacchi caldi. Il caldo, generalmente, è sconsigliato da utilizzare direttamente sulle infiammazioni ma, in alcuni casi, rappresenta un valido rimedio proprio come in questo caso che aiuta ad alleviare il dolore localizzato sul collo. Un’altro rimedio utile a mantenere costante il calore sulle zone doloranti è la seta. Le nonne, infatti, consigliavano di indossarla per non essere colpiti da sbalzi di temperatura.
Tra i rimedi naturali, inoltre, l’artiglio del diavolo, l’arnica e la rosa canina possono rappresentare validi alleati sia messi in maniera locale sulla zona da trattare che come erbe da infusione. Due prodotti molto utilizzati dagli amanti delle cure naturali sono:
La crema omeopatica all’arnica e all’artiglio del diavolo. Le proprietà che vengono attribuite dagli utilizzatori sono quelle di godere di grande calore sia sulla pelle che a livello muscolare, sciogliendo così le contratture muscolari (seppur in maniera temporanea).
Infuso a base di Rosa Canina. Dalle proprietà calmanti, l’infuso a base di estratti di Rosa Canina può aiutare in maniera efficace a diminuire i dolori a livello della cervicale, favorendo il riposo.
L’artrosi è una patologia multi fattoriale. Oltre ad una predisposizione genetica e al sovraccarico per particolari attività lavorative o sport, le posture alterate e la sedentarietà sono alla base del peggioramento del problema. L’artrosi è al degenerazione della cartilagine articolare, la cartilagine non ama essere sovraccaricata ma non ama neanche la sedentarietà.
È necessario trovare un punto di equilibrio per ogni paziente, tra evitare il sovraccarico e fornire una quantità di movimento misurata e corretta per ogni caso. Il fisioterapista è la figura professionale che affianca il paziente per il trattamento ma è anche l’esperto che pianifica la gestione delle attività motorie in relazione ad ogni caso clinico.
Dott.re in Fisioterapia
Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.
Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:
Ha frequentato aule con docenti internazionali come: