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La sindrome femoro rotulea cause e rimedi

Data pubblicazione: 08/07/2019
Ultimo aggiornamento: 29/12/2021

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Introduzione - La sindrome femoro rotulea cause e rimedi

Il ginocchio per il ruolo chiave che svolge nella dinamica motoria dell’arto inferiore, è soggetto a molte tipologie di affezioni: dalle fratture alle distorsioni, alle problematiche del menisco come le meniscopatie e l’artrosi. Come vedrai meglio nel paragrafo successivo, questa articolazione si muove mediante due articolazioni “funzionali” che avendo una specifica fisiologia articolare non è detto che siano coinvolte allo stesso modo nei fenomi patologici e traumatici.

Nel corso di questo articolo prenderemo in esame le condizioni dolorose dell’articolazione femoro-rotulea. Partendo dalle basi anatomiche e fisiologiche del ginocchio, procederemo con la spiegazione della Sindrome Femoro-Rotulea, analizzandone: l’incidenza, le caratteristiche cliniche, gli strumenti di diagnosi, i fenomeni eziologici e i conseguenti rimedi fisioterapici.

Vi auguriamo una buona lettura

Introduzione - La sindrome femoro rotulea cause e rimedi

Il ginocchio per il ruolo chiave che svolge nella dinamica motoria dell’arto inferiore, è soggetto a molte tipologie di affezioni: dalle fratture alle distorsioni, alle problematiche del menisco come le meniscopatie e l’artrosi. Come vedrai meglio nel paragrafo successivo, questa articolazione si muove mediante due articolazioni “funzionali” che avendo una specifica fisiologia articolare non è detto che siano coinvolte allo stesso modo nei fenomi patologici e traumatici.

Nel corso di questo articolo prenderemo in esame le condizioni dolorose dell’articolazione femoro-rotulea. Partendo dalle basi anatomiche e fisiologiche del ginocchio, procederemo con la spiegazione della Sindrome Femoro-Rotulea, analizzandone: l’incidenza, le caratteristiche cliniche, gli strumenti di diagnosi, i fenomeni eziologici e i conseguenti rimedi fisioterapici.

Vi auguriamo una buona lettura

Cenni di anatomia e fisiologia articolare del ginocchio

Come già ti abbiamo anticipato nell’introduzione, il ginocchio è considerato un'unica struttura anatomica ma gli elementi osteo-articolari che lo formano si organizzano tra loro in due articolazioni funzionali:

  • femoro-tibiale: tra i condili femorali e il piatto tibiale
  • femoro – rotulea: tra la superficie interna della rotula e la superficie articolare nella parte anteriore del femore.
  • I legamenti del ginocchio

Il ginocchio, data la sua ampia mobilità nel movimento di flesso-estensione, è provvisto di una buona rete di protezione legamentosa:

  • legamento collaterale laterale: stabilizza il ginocchio nel compartimento laterale (esterno);
  • legamento collaterale mediale: stabilizza il ginocchio nel compartimento mediale (interno);
  • legamenti crociati anteriore e posteriore: stabilizzano il ginocchio nel movimento di traslazione anteriore e posteriore;
  • legamenti alari legamento rotuleo: è la prosecuzione del tendine del muscolo quadricipite, e il legamento più importante del ginocchio.È un legamento molto superficiale che puoi facilmente palpare, lo puoi sentire bene se stendi il ginocchio. Facendo scorrere le dita dalla rotula verso la tibia (osso della gamba) sentirai e vedrai il legamento, ha la consistenza simile a quella di una corda rigida, con forma appiattita.
I menischi

I menischi sono due strutture di tessuto connettivo fibroso che poggiano sul piatto tibiale e hanno lo scopo di ammortizzare il carico che dal femore si proietta sulla rotula.

anatomia del ginocchio

Il corpo di Hoffa

È una formazione di tessuto adiposo (grasso) situata sotto la rotula. In determinate condizioni il corpo di Hoffa può andare incontro a infiammazione, dando luogo a quella che è chiamata “Hoffite”.

I muscoli del ginocchio

I muscoli che permettono il movimento del ginocchio sono molti, sicuramento avrai sentito parlare dei più noti come:

  • Il bicipite femorale;
  • Il semimembranoso che insieme al semitendinoso e al gracile formano il tendine della zampa d’oca;
  • Il sartorio
  • Il popliteo esterno e interno
  • Il quadricipite chiamato così perché è formato di 4 ventri muscolari
  1. il vasto mediale,
  2. il vasto laterale,
  3. il vasto intermedio,
  4. il retto femorale;

e si uniscono in un unico tendine, il tendine rotuleo che a sua volta forma il legamento rotuleo.

Cosa è la sindrome femoro-rotulea

È chiamata Sindrome Femoro-Rotulea la condizione dolorosa che colpisce l’articolazione tra femore e rotula, dando luogo a una sintomatologia nel compartimento anteriore del ginocchio. Il dolore anteriore del ginocchio può essere causato da meniscosi, tendinopatie, artrosi, da problemi muscolari o dei legamenti.

La sindrome femoro rotulea è una patologia che coinvolge la porzione della rotula che è a contatto con il femore, e può portare all'insorgenza di condropatia rotulea.

La rotula nella regione in cui entra in contatto con i condili femorali ha una particolare forma a “V”, che le permette di adattarsi a livello anatomico e di scorrere come su di un binario quando il sistema muscolare del ginocchio entra in azione. Uno squilibrio dell’azione di scorrimento, dovuta all’alterazione dell’attività muscolare, ad una particolare conformazione anatomica o posturale, favorisce in deterioramento delle cartilagini situate nelle zone di maggiore contatto.

La sindrome femoro-rotulea: incidenza

La sindrome femoro-rotulea è molto comune tra la popolazione, in particolare tra i 25 e i 45 anni. Questa patologia colpisce soprattutto coloro che praticano sport in cui sovraccaricano questa articolazione, in particolare il ciclismo e il running, non ha caso questa sindrome è conosciuta anche come ginocchio del corridore, nonostante spesso si rischia di confonderla con la sindrome della bandelletta ileotibiale.

sindrome femoro rotulea incidenza

Secondo le statistiche il 40% dei ciclisti proverà almeno per una volta una condizione dolorosa nella parte anteriore del ginocchio e tra i podisti la sindrome femoro-rotulea è l’infortunio più comune.

La sindrome femoro-rotulea: i sintomi

Il sintomo caratteristico di questa sindrome è principalmente dolore nel compartimento anteriore del ginocchio, in particolare in sede inferiore e laterale rispetto alla rotula, che compare sia alla palpazione che al movimento. La sintomatologia è unica per ogni persona, il dolore può irradiarsi nel tessuto circostante (verso la tibia, verso il quadricipite e posteriormente), può essere associato a gonfiore e calore dell’articolazione.

sindrome femoro rotulea i sintomi

Nelle condizioni più avanzate la sintomatologia è così acuta che impedisce un corretto movimento del ginocchio, infatti se in un primo stadio la difficoltà è nell’eseguire azioni ad alto carico come correre, fare squat in palestra o saltare, successivamente inizia a ad essere difficoltoso salire le scale, alzarsi dalla sedia e anche il semplice camminare.

sindrome femoro rotulea cause

La sindrome femoro-rotulea: le cause

Le cause della sindrome rotulea sono multifattoriali, oltre ad un alterato allineamento rotuleo, sicuramente il sovraccarico funzionale è uno dei principali fattori di rischio che trova la sua giustificazione nell’alta incidenza negli sport che coinvolgono questa articolazione come la corsa e il ciclismo.

La sindrome femoro rutulea dolorosa, è quindi legata alle attività che sovraccaricano la rotula. Flettersi sulle ginocchia sotto carico o per lunghi periodi, salire e scendere le scale, allenamenti sui gradoni, salti, corsa sono azioni che possono, in particolari condizioni, favorire l’insorgere della sindrome ed essere causa di dolore, crepitii e versamenti infiammatori.

Andando più nello specifico le principali cause della sindrome femoro rotulea sono:

  • Traslazione laterale della rotula
  • Aumento delle forze muscolari sulla rotula
  • Ginocchio Valgo Dinamico
  • Alterazioni posturali

Viste le diverse cause che in molti casi possono coesistere in un singolo quadro clinico è necessaria la programmazione di un piano specifico per ogni paziente.

sindrome femoro rotulea cosa fare

Diffidano dei consigli generali che spesso si trovano nel web, come ad esempio “fare nuoto”. Il nuoto può essere utile per un paziente affetto da sindrome femoro rotulea ma essere inutile o addirittura dannoso per un altro, in particolare nelle fasi acute. Inoltre quando parliamo di nuoto e non specifichiamo a quale stile ci stiamo riferendo il consiglio rimane sicuramente incompleto.

La sindrome femoro-rotulea: la diagnosi

La diagnosi è effettuata dal medico, solitamente ortopedico, fisiatra o medico sportivo. Dopo un colloquio anamnesico in cui il paziente racconta la propria storia clinica e le caratteristiche dei sintomi di cui soffre, il medico palperà la zona dolente ed effettuerà eventuali test clinici.

Il primo indicatore di probabile sindrome femoro-rotulea è il dolore in sede rotulea, soprattutto in basso e ai lati più che sull’osso stesso. In molti casi il medico prescrive esami diagnostici come RX, TAC o RMN (risonanza magnetica) per valutare lo stato dei tessuti. Esistono poi delle nuove tecnologie che attraverso sensori di movimento e telecamere gestite da software dedicati capaci di fornite dati per l’analisi del movimento. I dati saranno poi usati da medici e fisioterapisti per programmare un percorso riabilitativo specifico per ogni paziente.

La sindrome femoro-rotulea: i rimedi fisioterapici

Il trattamento della sindrome femoro rotulea è specifico per ogni paziente, e si pianifica in virtù di diversi fattori, come gli elementi che hanno causato la sintomatologia, l’età del paziente, la presenza di patologie correlate ecc… Ad ogni modo in ogni trattamento sono presenti tre componenti, che vengono integrate tra loro creando una sinergia terapeutica virtuosa:

  • Tecniche di terapie manuale: servono per trattare eventuali disfunzioni di movimento che riguardano il ginocchio ma anche altri distretti come il piede, l’anca, o la schiena che potrebbero influire sulla meccanica di questa articolazione. Le tecniche di terapia manuale si utilizzano anche per trattare i tessuti molli come muscoli e tendini, è il caso ad esempio del massaggio funzionale o del massaggio trasverso. Alcuni fisioterapisti integrano le tecniche di terapia manuale con l’applicazione di IASTM, degli accessori di acciaio o di alluminio, che contribuiscono ad allentare eventuali aderenze fasciali. Molto utili risultano inoltre le tecniche di taping per il riposizionamento della rotula. Il Taping contribuisce a riposizionare mediamente da rotula e può essere abbinato a specifici esercizi. In questo tipo di tecnica è il dolore che rappresenta l’elemento più importante, per scegliere la direzione del taping, la tensione e gli esercizi che andranno eseguiti.

sindrome femoro rotulea fisioterapia efficace

  • Esercizi terapeutici: sono fondamentali sia per migliorare la sintomatologia, sia per accelerare i tempi di recupero e sia per impedire l’insorgere di eventuali recidive. Gli esercizi di allenamento terapeutico che verranno proposti al paziente avranno l’obbiettivo di recuperare, mantenere oppure migliorare la propriocezione del ginocchio e la sua forza muscolare. Ma come ti accennavamo prima a volte il problema potrebbe non riguardare solo il ginocchio e in quel caso si pianifica un training riabilitativo per tutti i distretti del corpo che ne hanno bisogno.
  • Mezzi fisici ad alta tecnologia: come laserterapia, tecarterapia, ultrasuoni e ipertermia.Talvolta capita che in una singola seduta vengano integrati più mezzi fisici, al fine di dare uno stimolo specifico alla biologia del tessuto. L’indicazione terapeutica di un elettromedicale è in relazione alle strutture anatomiche che di intendono trattare, alla profondità del tessuto, a livello di infiammazione e allo stato della patologia, acuta, sub acuta, cronica. La terapia fisica non rappresenta la soluzione per la sindrome femoro rotulea ma è sicuramente di supporto nelle fasi acute della patologia, quando è necessario ridurre in dolore e l’infiammazione dei tessuti, prima di recuperare gli aspetti funzionali e di coordinamento muscolare.

sindrome femoro rotulea tecarterapia

Autori

Luca Luciani

Dott.re in Fisioterapia

Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.

Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:

  • Maitland,
  • Cyriax,
  • Mulligan,
  • McKenzie,
  • Neurodynamic Solutions.

Ha frequentato aule con docenti internazionali come:

  • Jill Cook,
  • Michael Shacklock,
  • Gwen Jull,
  • Paul Hodges della University of Queensland
  • Shirley Sahrmann della Washington University di S. Louis.

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