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La crioterapia cos'è e come è utile

Data pubblicazione: 16/01/2021
Ultimo aggiornamento: 18/01/2021

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Introduzione - La crioterapia cos'è e come è utile

La crioterapia, o terapia del freddo, sfrutta le proprietà terapeutiche del freddo (tramite l’utilizzo del ghiaccio o dell’azoto liquido) per cercare di curare condizioni mediche ed estetiche.

La crioterapia, grazie alle numerose qualità benefiche del freddo, può vantare proprietà analgesiche, curative, addirittura antidepressive, trovando impiego nei campi della fisioterapia, della chirurgia, della dermatologia e della medicina estetica.

effetti della crioterapia

Introduzione - La crioterapia cos'è e come è utile

La crioterapia, o terapia del freddo, sfrutta le proprietà terapeutiche del freddo (tramite l’utilizzo del ghiaccio o dell’azoto liquido) per cercare di curare condizioni mediche ed estetiche.

La crioterapia, grazie alle numerose qualità benefiche del freddo, può vantare proprietà analgesiche, curative, addirittura antidepressive, trovando impiego nei campi della fisioterapia, della chirurgia, della dermatologia e della medicina estetica.

effetti della crioterapia

cos'è la crioterapia

Il freddo ha importanti proprietà lenitive e ricostituenti. A chiunque sarà capitato di mettere del ghiaccio su una parte del corpo contusa o ferita, per attenuare il dolore.

La crioterapia (dal greco κρύος "gelo" e ϑερατεπα "cura"), in un certo senso, può essere considerata (come il calore) la prima terapia utilizzata nella storia per alleviare dolori e sintomi associati a diverse patologie. Reperti storici e documenti certificati hanno dimostrato come già nel 2500 A.C. gli egizi trattassero infiammazioni e lesioni grazie ad un’isolata applicazione del freddo. E così via partendo da Ippocrate (400 A.C.), passando per il dottor James Arnott (diciannovesimo secolo) fino all’era moderna. L

a terapia del freddo, in ogni sua forma, è sempre stata oggetto di studi e di applicazioni nel mondo della medicina, grazie alle numerose proprietà benefiche che la caratterizzano. Il freddo, infatti, produce una lunga serie di giovamenti: al sistema nervoso, alla circolazione sanguigna, aiutando a combattere dolori muscolari, artrosi e artriti, al sistema immunitario, depressione e perfino l’invecchiamento.

Effetti della crioterapia

Una delle più importanti caratteristiche della crioterapia è quella di andare ad agire su diversi sistemi del nostro organismo: il sistema circolatorio, quello nervoso, sul sistema apparato-muscolare e sul metabolismo corporeo. Il fatto di riuscire a interessare diversi distretti del corpo umano, determina una lunga serie di benefici.

Vediamoli:

  • SOLLIEVO DAL DOLORE: la crioterapia, grazie all'effetto analgesico del freddo, blocca i recettori della trasmissione degli impulsi dolorosi. Agendo sul sistema nervoso, quindi, diminuisce la velocità di trasmissione dei segnali di dolore.
  • GUARIGIONE MUSCOLARE: la crioterapia contribuisce a prevenire e curare gli infortuni che interessano l’apparato muscolare grazie all’effetto sulla circolazione sanguigna. La crioterapia agisce causando un’azione duplice e complementare che si traduce in una prima costrizione dei vasi e una successiva vasodilatazione, determinando una stimolazione biologica locale e profonda. Inoltre la crioterapia induce un’azione antispastica e miorilassante, dovuta al fatto che i muscoli a basse temperature non riescono a rimanere contratti, quindi automaticamente si rilassano. In alcuni casi, al fine di accelerare il tempo di guarigione, la crioterapia deve essere abbinata a bendaggi compressivi.
  • VARIAZIONE TONO MUSCOLARE: anche in questo caso la crioterapia agisce provocando una risposta duplice e complementare. A seconda del tempo di applicazione del freddo, infatti, la zona interessata può reagire aumentando il tono muscolare (in caso di applicazione di breve durata) o diminuendo il tono muscolare (nel caso in cui l'applicazione sia prolungata).
  • RIDUZIONE DELL’INFIAMMAZIONE: alcuni studi suggeriscono che la crioterapia può ridurre l'infiammazione. L'infiammazione è il modo in cui il sistema immunitario combatte le infezioni. A volte il sistema immunitario diventa eccessivamente reattivo. Il risultato è un'infiammazione cronica, che è collegata a problemi di salute, come cancro, diabete, depressione, demenza e artrite.
  • RIDUZIONE DI ANSIA E DEPRESSIONE la crioterapia stimola la produzione di sostanze antidolorifiche e antinfiammatorie come endorfine e citochine, viene quindi considerata come un'opzione terapeutica complementare nei disturbi di ansia e depressione.
  • PERDITA DI PESO: la crioterapia da sola non causa la perdita di peso, ma potrebbe supportarne il processo. In teoria, quando si ha freddo il corpo è costretto a lavorare di più per stare al caldo. La pratica clinica ha dimostrato che pochi minuti di freddo possono aumentare il metabolismo per tutto il giorno.
  • RIDUZIONE EDEMI CUTANEI: la crioterapia, tra gli altri, ha anche un effetto antiedemigeno. Questo è correlato alla vasocostrizione periferica indotta che impedisce l’ecchimosi di sangue nei tessuti.
  • PREVENZIONE E CURA DEL CANCRO: il cancro è spesso una conseguenza di stati infiammatori prolungati. L’azione di riduzione infiammatoria della crioterapia potrebbe ridurre il rischio di sviluppare malattie oncologiche.
  • SOLLIEVO EMICRANIE

crioterapia diversi metodi

Metodi di crioterapia

Il rapido e significativo abbassamento della temperatura da applicare sulla zona interessata, può essere ottenuto mediante l’utilizzo di ghiaccio, ma soprattutto di azoto liquido. L’azoto liquido è un fluido inodore, insapore e inerte, la cui caratteristica principale è quella di avere un’alta capacità di refrigerazione. Attualmente i metodi di crioterapia maggiormente utilizzati sono la crioterapia sistemica e la crioterapia localizzata.

CRIOTERAPIA SISTEMICA o Whole Body Cryotherapy (WBC).

Consiste nell’immersione totale e controllata del corpo del paziente all’interno di una camera criogenica (criocamera) raffreddata con azoto liquido, al cui interno la temperatura può arrivare fino a -160 °C.

La criocamera può essere di 2 tipi:

  • CRIOSAUNA: un cilindro ripieno di vapore di azoto;
  • CRIOCAMERA A 2 STANZE: formata da una “pre-camera”, dove la temperatura è -60 °C (per permettere l’adattamento del corpo del paziente al freddo) e una seconda camera nella quale la temperatura scende a -130 °C. In questo caso il paziente non entra mai a contatto diretto con l’azoto liquido, che è contenuto in appositi serbatoi.

Un trattamento di crioterapia sistemica dura pochi minuti e provoca una intensa reazione che coinvolge tutto il corpo, agendo su:

  • Lesioni muscolari.
  • Dolori articolari.
  • Recupero post allenamento.
  • Fibromialgia.
  • Depurazione da tossine.
  • Ritenzione di liquidi.
  • Accelerazione del metabolismo.
  • Tonificazione e rassodamento di tessuti.

crioterapia sistemica

CRIOTERAPIA LOCALIZZATA o crioterapia locale

Agisce in modo più profondo, circoscritto e mirato, andando più in profondità rispetto alla crioterapia sistemica. La crioterapia localizzata agisce mediante l’applicazione di un getto di azoto vaporizzato su una specifica parte del corpo.

La crioterapia locale permette di ottenere benefici nella cura e prevenzione di:

  • Infiammazioni e lesioni muscolari localizzate.
  • Postumi da trauma.
  • Tessuti danneggiati.
  • Dermatite atopica.
  • Riduzione della cellulite.
  • Trattamento e riduzione degli accumuli adiposi.
  • Tonificazione di pelle e tessuti.
  • Trattamenti anti-age.
  • Stimolazione cutanea per la produzione di collagene.

crioterapia localizzata

In entrambi i casi, sia che si tratti di crioterapia sistemica, sia localizzata, è importante che ad applicarla sia sempre personale specializzato, come il fisioterapista.

La crioterapia nella fisioterapia

La crioterapia può essere applicata a numerose casistiche associate a patologie muscolo-scheletriche. La terapia tramite il freddo è un ausilio prezioso in fisioterapia. A partire dai semplici impacchi di ghiaccio fino ad arrivare alle più recenti tecnologie crioterapiche.

Le potenzialità terapeutiche del freddo possono essere sfruttate per trattare e curare patologie e disturbi di diverse tipologie:

  • Dolori alla spalla, al gomito e al polso.
  • Dolori al ginocchio e all'anca.
  • Lesioni alla caviglia.
  • Edemi post-traumatici.
  • Lesioni ai tessuti molli.
  • Contratture o spasmi muscolari.
  • Problemi ai legamenti e ai tendini. Ustioni.
  • Gestione del dolore nelle malattie reumatoidi.
  • Dolore muscolare, spasmi.
  • Infiammazione e gonfiore.
  • Diminuzione della spasticità e delle ipertonie muscolari.
  • Artrosi.
  • Tendiniti.
  • Fibromialgia.
  • Borsiti.

crioterapia e fisioterapia

Controindicazione e effetti collaterali

La crioterapia, in particolare quella sistemica, è sconsigliata in caso di: Gravidanza

  • Bambini al di sotto dei 6 anni;
  • Arteriopatie;
  • Sensibilità al freddo;
  • Malattia di Raynaud;
  • Malattie cardiovascolari.

Se vengono seguite tutte le indicazioni terapeutiche non si riscontrano grandi effetti collaterali, tranne la possibile comparsa di vescicole, arrossamento o gonfiore.

effetti collaterali crioterapia

In fisioterapia l’applicazione della crioterapia è utilizzata in diversi percorsi terapeutici.

Vediamoli:

  • prima o dopo l’applicazione di onde d’urto;
  • in abbinamento con l’ipertermia;
  • in abbinamento con gli ultrasuoni;
  • in abbinamento con tecnologie o tecniche di compressione per la gestione delle patologie di origine traumatica;
  • in abbinamento con la laserterapia;
  • in abbinamento a tecniche manuali per il trattamento delle cicatrici.

Richiedi al fisioterapista una valutazione accurata per decidere quale tipo di crioterapia applicare.

Autori

Luca Luciani

Dott.re in Fisioterapia

Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.

Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:

  • Maitland,
  • Cyriax,
  • Mulligan,
  • McKenzie,
  • Neurodynamic Solutions.

Ha frequentato aule con docenti internazionali come:

  • Jill Cook,
  • Michael Shacklock,
  • Gwen Jull,
  • Paul Hodges della University of Queensland
  • Shirley Sahrmann della Washington University di S. Louis.

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