Data pubblicazione: 03/10/2018
Ultimo aggiornamento: 06/11/2018
“Scuotiti per cacciar la polvere e riprovaci!” P.E.Souchard
Prenderci cura di noi con lo sport per essere belli e in salute è un piacere!
Ogni sport, però, presenta il rovescio della medaglia: traumatismi e dolenzia di muscoli e articolazioni sono frequenti.
Vediamo come il fisioterapista può aiutarti grazie alla RPG (Rieducazione Posturale Globale) ad essere sempre in forma e a migliorare la tua performance
“Scuotiti per cacciar la polvere e riprovaci!” P.E.Souchard
Prenderci cura di noi con lo sport per essere belli e in salute è un piacere!
Ogni sport, però, presenta il rovescio della medaglia: traumatismi e dolenzia di muscoli e articolazioni sono frequenti.
Vediamo come il fisioterapista può aiutarti grazie alla RPG (Rieducazione Posturale Globale) ad essere sempre in forma e a migliorare la tua performance
Perché spesso sentiamo delle forti tensioni muscolari pur essendo allenatissimi?
Devi sapere che circa i 2/3 dei nostri muscoli, sono muscoli STATICI, ci servono cioè per vincere la forza di gravità, stare in piedi ed essere stabili durante i movimenti e nel mantenimento di determinate posizioni.
In realtà è che non siamo mai fermi, bensì in continua OSCILLAZIONE, perché sono necessari costanti AGGIUSTAMENTI POSTURALI per equilibrarci: importanti FRENI in questo senso sono i MUSCOLI DELLA STATICA.
Abbiamo anche bisogno di muoverci, perciò oltre che statici i nostri muscoli sono DINAMICI. In pratica hanno caratteristiche miste: esistono muscoli a maggior vocazione STATICA (lavoratori stacanovisti) e a maggior vocazione DINAMICA (solo quando serve).
In caso di patologia i muscoli dinamici tendono a rilassarsi troppo, gli statici ad affaticarsi e accorciarsi in ipertono, cioè ad aumentare il loro tono basale come difesa allo stress.
Sai che un muscolo per potersi contrarre bene deve potersi prima di tutto allungare?
La forza e la potenza non sono le uniche “doti” alle quali aspirare per essere dei buoni atleti: l’elasticità consente la contrattilità!
Ma torniamo alle tensioni dei muscoli anti-gravitari:
I suoi dorsali sono ipertonici…qualcosa non torna!
I suoi muscoli dorsali non devono essere rinforzati, sono stati eccessivamente sollecitati e sono ora troppo tonici e rigidi perché “tirati” in avanti dai muscoli anteriori accorciati, come in un sistema di tiranti.
I muscoli anteriori, inoltre, devono sorreggere il peso degli organi interni e sono posizionati davanti al collo, come se fossero una specie di cravatta. I muscoli della cravatta troppo corti riducono i movimenti della gabbia toracica, quindi la funzione respiratoria.
Ma come?
“È come se un bottone della camicia si agganciasse ai pantaloni!” per intenderci.
I muscoli inspiratori hanno il compito di alzare le coste e ampliare la gabbia toracica, al contrario gli addominali tirano il torace in giù e facilitano l’espirazione.
Quanto è importante per te respirare bene?
Quanto lo è mentre ti alleni o gareggi?
E se i tuoi muscoli inspiratori fossero troppo rigidi?
La gabbia toracica, durante l’espirazione, non riuscirebbe a scendere completamente per ritornare alla posizione di partenza.
Potresti chiederti: “perché non rinforzare gli addominali visto che facilitano l’espirazione?”, in realtà l’espirazione è molto legata alla forza di gravità e poco al lavoro dinamico degli addominali, quindi nel 90% dei casi non c’è contrazione muscolare per espirare
Se è vero che ad ogni forza ne corrisponde una uguale e contraria, capiamo che più alleniamo gli addominali più i muscoli posteriori devono essere ipertonici per vincere la gravità in senso opposto.
Essi fungono da LEVE che agiscono dal lato opposto alla forza di gravità; purtroppo se i muscoli statici diventano rigidi andranno a comprimere le articolazioni.
Praticare sport in CONDIZIONI GENERALI non ottimali, o sopportando un dolore, genera compensi e alterazioni posturali nel tempo.
Facciamo un esempio: ho avuto una distorsione di caviglia, perciò in maniera automatica i muscoli posteriori della gamba e coscia si contraggono per limitare i movimenti dolorosi di caviglia e ginocchio; il bacino dovrà ruotare per compensare la bascula degli spinali, la spalla opposta si alza per azione del trapezio superiore in modo da alleggerire l’appoggio del piede dolorante durante il cammino.
Hai capito come muscoli così lontani riescono a compensare un problema?
Ecco perché “aspettare che passi” non è la scelta migliore alla lunga!
Ti sei mai chiesto come mai si verificano infortuni, recidive, dolori tendinei, legamentosi e muscolari ricorrenti?
Se abbiamo muscoli troppo rigidi questi determineranno micro-sollecitazioni tendinee anomale e mal posizionamenti articolari: ciò predispone a problemi legamentosi come distorsioni, infiammazioni e degenerazione.
Nello sport, inoltre, esistono compensazioni gesto-specifiche. Facciamo l’esempio del tennista in fase di servizio: per poter aumentare l’estensione della spalla indietro deve accentuare la lordosi lombare come strategia per aumentare l’ampiezza del gesto e la sua potenza. Tutto questo alla lunga crea l’inconveniente della retrazione dei muscoli lombari, la quale, finché è transitoria, non crea danni…ma se perdurasse nel tempo determinando tensioni e dolori?
Mi risponderai: “Basta fare stretching ed il gioco è fatto!”. In realtà lo stretching classico ‘fai da te’ non tiene conto di tutti i possibili movimenti di un muscolo: ciascuno svolge più funzioni e quando ci allunghiamo teniamo conto al massimo di una sola, creando comunque una compressione articolare.
Ad esempio: allungare in piedi i muscoli posteriori della coscia, o il quadricipite, determina un carico sui menischi...se dovessero essere già causa di dolore al ginocchio questo allungamento non sarà né piacevole né efficace!
Vediamo un esempio nell’ immagine successiva: tentativo di stretching del polpaccio. Perché questo allungamento è incompleto?
Per prima cosa non è simmetrico, il che provoca molti compensi.
Lo stretching selettivo di muscoli singoli con tiene conto che in realtà siamo fatti di catene di muscoli, cioè muscoli che insieme ed in modo coordinato lavorano per una determinata funzione: è come se avessimo un elastico che non si allungherà mai finché sarà tirato da un solo capo!
In questo caso allungare selettivamente il polpaccio sarà incompleto, perché non teniamo conto dei muscoli posteriori della coscia; inoltre questo tipo di allungamento lascia ruotare il bacino da un lato, perciò i muscoli della coscia non gioveranno di alcuno stiramento.
Nella immagine successiva vediamo un tentativo di allungamento del quadricipite: ne allunghiamo solo la componente estensoria (come per calciare il pallone), ma il quadricipite presenta un capo muscolare che si occupa anche di flettere l’anca per portarla al petto… perciò per allungarlo in tutte le fisiologie dovremmo poter portare l’anca molto indietro senza far ruotare il bacino avanti: impossibile in questa posizione!
Le tensioni saranno dirottate sugli altri muscoli della catena anteriore di cui il quadricipite fa parte. Per fare un esempio del Prof. Souchard “la catena muscolare è come un trenino di persone danzanti: se aumento la tensione da un capo perché cade una persona cadono tutte le altre.”
Quando c’è una alterazione nel corpo adottiamo dei MECCANISMI DI COMPENSO per evitare il dolore che tale alterazione provocherebbe. La vittima privilegiata di questi MECCANISMI DI DIFESA è la colonna vertebrale che “scappa via” dal suo assetto corretto per non farci sentire dolore, accettando con difficoltà, in fase iniziale, la correzione.
Perciò appare evidente che praticare attività sportiva è naturale e fonte di benessere, ma occorre partire da buone condizioni di salute e con un apparato muscolo-scheletrico il più vicino possibile alla sua corretta morfologia.
“La struttura muscolo-scheletrica è l’impalcatura del nostro corpo: ne determina la forma, influenza le funzioni, condiziona i movimenti e può alterare la psiche. La sua deformazione è dispendiosa energicamente e perturba la sensibilità.”
Ecco qualche esempio:
Quanti sportivi amatoriali e professionisti presentano questa morfologia?
Tutto ciò non solo provoca nel tempo fastidi e dolori durante l’attività sportiva e nella vita quotidiana, ma determina la mancanza di efficacia dei movimenti sport specifici!!!
Come detto sappiamo quanto in uno sportivo sia fondamentale effettuare esercizi di stretching come preparazione e recupero dopo l’attività sportiva; tuttavia lo stretching normalmente inteso e che pratica la stragrande maggioranza degli sportivi è segmentario e focalizzato su singoli muscoli e noi non siamo fatti di singoli muscoli bensì di CATENE MUSCOLARI.
Le due catene principali sono:
Una retrazione a livello dei muscoli della prima si associa spesso a strappi del gluteo, ai muscoli posteriori della coscia, distorsioni di caviglia, dolori lombari, dorsali o cervicali.
La seconda catena assicura il sistema di sospensione prendendo appoggio sui punti fissi superiori.
Questa catena partendo dall’alto si compone dei seguenti muscoli principali: SCALENI, INTERCOSTALI, DIAFRAMMA, MASSA VISCERALE, PSOAS, ADDUTTORI, MUSCOLI ANTERIORI DELLA GAMBA.
Alcuni esempi delle conseguenze delle retrazioni a carico delle catene statiche sono:
Il fisioterapista specializzato in Rieducazione Posturale Globale sarà attento nella scelta delle posture terapeutiche, in base all’anamnesi, all’esame morfologico, ai test di ampiezza articolare.
In RPG un dolore è sintomo di un problema globale che deve essere trovato e superato: non si mettono a tacere i sintomi, se ne trova la causa!
Nei casi di dolori cronici anche una seduta a settimana della durata di un’ora consente di trattare efficacemente le problematiche posturali che li causano.
Durante la seduta saranno eseguite almeno due posture scelte a seguito della compilazione di un preciso schema di valutazione redatto in prima seduta.
Proprio in virtù dell’accuratezza e specificità richieste dall’analisi posturale sarà necessario dedicare il primo incontro alla valutazione posturale globale.
La stessa sarà poi periodicamente ripetuta in itinere per verificare i risultati ottenuti ed orientare i trattamenti successivi.
La seduta consisterà nell’eseguire queste posture grazie al lavoro attivo del paziente, mentre il terapista richiederà delle piccole contrazioni muscolari appena percettibili e la respirazione più indicata; il fisioterapista eserciterà delle insistenze manuali e delle piccole correzioni articolari grazie alla sua manualità delicata e precisa.
Ecco di seguito le posture RPG:
Il lavoro posturale è attivo, meticoloso, elaborato e molto efficace perché determina un riequilibrio del corpo nella sua globalità: questo richiede costanza, poche sedute a settimana che dovranno essere associate alle auto-posture SGA (opportunamente illustrate dal fisioterapista) da eseguire quotidianamente per almeno 10’.
Contestualmente al lavoro posturale si eseguono tecniche di terapia manuale di sblocco e riposizionamento delle articolazioni problematiche.
Un buon supporto durante l’allenamento/competizione è rappresentato dai taping correttivi, i quali consentono di mantenere le correzioni articolari eseguite in seduta attraverso imput propriocettivi alle articolazioni, tendini, muscoli in grado di modulare gli impulsi nervosi.
Possono essere applicati prima del gesto sportivo e tenuti per 24ore (molto dipende dai materiali e collanti utilizzati), ovviamente dovrà essere applicato dal tuo fisioterapista (il fai da te e la moda sono un’altra cosa!).
L’efficacia del taping è reale se utilizzato come complemento ad un lavoro posturale specifico alla terapia manuale, volti a ripristinare la funzionalità articolare e muscolare nel gesto specifico.
Evidenze scientifiche sostengono l’efficacia della RPG e SGA; citiamo qui di seguito i risultati di uno studio sulla riduzione delle tensioni muscolari ed aumento della performance in un gruppo di atleti di Judo pubblicato sull’ International Journal of Exercise Science 11(6): 364-374, 2018: “Global Active Stretching (SGA®) Practice for Judo Practitioners’ Physical Performance Enhancement” HELENO ALMEIDA Jr.†1, RAPHAEL F. DE SOUZA‡1, FELIPE J. AIDAR‡1, ALISSON G. DA SILVA‡2, RICARDO P. REGI‡3, and AFRÂNIO A. BASTOS‡1
Una pratica regolare di 10 settimane di auto-posture SGA® ha aumentato la flessibilità della catena posteriore, la forza muscolare degli arti superiori e le prestazioni di salto verticale CMJ.
In merito agli altri test di forza, l’SGA non è stato dannoso per le prestazioni degli atleti. Sebbene la pratica regolare degli esercizi calistenici abbia aumentato il salto verticale CMJ, in questo caso sembra essere più vantaggioso per l'atleta praticare SGA®. In conclusione, incoraggiare le persone a fare sport a tutte le età in maniera ragionata e consapevole è doveroso; consentire a tutti di farlo nel modo migliore possibile è la nostra missione da fisioterapisti, terapisti manuali specializzati in Rieducazione Posturale Globale ed in Fisioterapia Sportiva.
Dott.Antonio Gentile
Dott.ssa Antonella Scalise