Data pubblicazione: 16/05/2018
Ultimo aggiornamento: 17/04/2019
Ti sei sottoposto ad un intevento di protesi dell'anca? È una situazione molto diffusa e spesso non affrontato dal giusto specialista.
Il Fisioterapista ti può sicuramente essere utile per migliorare, tornare a star bene e fornirti le informazioni adeguate sull'intervento e la riabilitazione post-chirurgica.
In questo articolo vedremo in cosa consiste l'intervento di protesi all'anca e ti daremo dei consigli utili su cosa fare dopo per la riabilitazione.
Questi articoli sono scritti da SPECIALISTI, FISIOTERAPISTI che si occupano ogni giorno della salute dei loro pazienti!
Ciao, mi chiamo Andrea Pettirossi e sono un fisioterapista di uno dei centri di Fisioterapia Italia. Durante la mia esperienza lavorativa, ho notato che frequentemente il paziente si sottoponga all’intervento di protesizzazione o meglio di innesto di protesi all’ anca completamente impreparato sia sul piano mentale che organizzativo.
È ben noto alla comunità scientifica che un’adeguata informazione riguardante l’intervento e il periodo post-operatorio, aiuti il paziente ad affrontare questa condizione con meno ansia e influisca notevolmente nell’accelerare i tempi di recupero. Proprio per questo ho scelto di scrivere una guida cui vi enuncerò le informazioni essenziali che ogni paziente merita di sapere prima di una determinata operazione.
In questo articolo vi parlerò di alcune informazioni riguardanti questo intervento chirurgico e la degenza ospedaliera.
Ti sei sottoposto ad un intevento di protesi dell'anca? È una situazione molto diffusa e spesso non affrontato dal giusto specialista.
Il Fisioterapista ti può sicuramente essere utile per migliorare, tornare a star bene e fornirti le informazioni adeguate sull'intervento e la riabilitazione post-chirurgica.
In questo articolo vedremo in cosa consiste l'intervento di protesi all'anca e ti daremo dei consigli utili su cosa fare dopo per la riabilitazione.
Questi articoli sono scritti da SPECIALISTI, FISIOTERAPISTI che si occupano ogni giorno della salute dei loro pazienti!
Ciao, mi chiamo Andrea Pettirossi e sono un fisioterapista di uno dei centri di Fisioterapia Italia. Durante la mia esperienza lavorativa, ho notato che frequentemente il paziente si sottoponga all’intervento di protesizzazione o meglio di innesto di protesi all’ anca completamente impreparato sia sul piano mentale che organizzativo.
È ben noto alla comunità scientifica che un’adeguata informazione riguardante l’intervento e il periodo post-operatorio, aiuti il paziente ad affrontare questa condizione con meno ansia e influisca notevolmente nell’accelerare i tempi di recupero. Proprio per questo ho scelto di scrivere una guida cui vi enuncerò le informazioni essenziali che ogni paziente merita di sapere prima di una determinata operazione.
In questo articolo vi parlerò di alcune informazioni riguardanti questo intervento chirurgico e la degenza ospedaliera.
Per definizione la protesi è un elemento artificiale che va a sostituire una componente del nostro corpo. Nel caso dell’anca, quando la protesi viene impiantata per sostituire solo la testa del femore si chiama endoprotesi, mentre se si protesizza anche l’acetabolo si chiama artroprotesi.
La protesi viene impiantata quando l’articolazione è gravemente danneggiata.
Per l’ancoraggio della protesi all’osso si utilizzano collanti particolari (tipo cemento), oppure si utilizzano dei particolari composti osteoconduttrici, come l’idrossiapatite di calcio, che stimolano il tessuto osseo a riformarsi attorno alla protesi.
La durata della protesi dipende da moltissimi fattori: le condizioni fisiche della persona operata, il tipo di intervento, la qualità della riabilitazione, lo stile di vita… Difficilmente si esegue un intervento di reimpianto prima di 10 anni.
L’intervento di protesi di anca, che può avvenire in anestesia locale o anestesia totale, non presenta rischi particolari. Qualche giorno prima dell’operazione il chirurgo e l’anestesista avranno un colloquio con il paziente, e illustreranno i rischi, che sono quelli generici per ogni tipo di intervento.
Una delle principali complicanze è rappresentata dalla trombosi delle vene profonde. Per prevenire questa condizione il paziente indosserà le calze elastiche sin dal primo giorno dopo l’operazione, mobilizzerà frequentemente il piede, e una volta giunto a casa farà attenzione a mantenere la gamba distesa in alto , per facilitare il drenaggio dell’arto.
Un’altra complicanza è la lussazione della protesi, per questo motivo il paziente dovrà conoscere tutte le precauzioni già prima che venga operato. Ad esempio, il paziente non deve accavallare le gambe, e se si trova sdraiato in decubito laterale deve sempre interporre due cuscini fra le cosce, in modo da non stressare troppo l’articolazione protesizzata.
Potrebbero anche formarsi delle calcificazioni vicino all’articolazione, per questo è importante mobilizzare l’articolazione sin da subito, ed evitare forzature eccessive.
Inoltre, è possibile osservare la sindrome del piriforme secondaria anche a seguito di un intervento chirurgico di protesi d'anca.
L’intervento chirurgico può avere un accesso anteriore o laterale(solo in rari casi si usa un accesso posteriore) e lascia sulla coscia una cicatrice di quasi 20 cm. La ferita deve essere pulita e medicata dal personale medico dell’Ospedale, e i punti saranno rimossi entro due settimane dall’intervento.
Nei primi tre giorni dalla ferita, opportunamente coperta con i cerotti, uscirà il tubo di drenaggio per svuotare l’articolazione dal versamento di sangue che può presentarsi nell’immediato post-operatorio.
Nel caso dell’impianto di protesi di anca, la degenza ospedaliera è di almeno 10 giorni, alla rimozione dei punti di sutura (fra il decimo e il quindicesimo giorno) il paziente è libero di tornare a casa.
Dott.re in Fisioterapia
Ho studiato fisioterapia c/o l’università degli studi di Roma Tor Vergata laureandomi con lode nel 1997.
Da allora ho frequentato le più importanti scuole di:
Inoltre sono Coach e Formatore.
Mi sono certificato come trainer di Programmazione Neurolinguistica (PNL) direttamente col dott. Richard Bandler. Insegno PNL c/o l’Extraordinary Coaching School.
Sono docente del Master di II livello in “Terapia del dolore” dell’Universita “La Sapienza”.