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Introduzione - La differenza tra ernia cervicale, lombare e dorsale

Sono stati pubblicati numerosi studi in cui si attesta che l’incidenza per le condizioni dolorose legate al mal di schiena e il dolore al collo è in continua ascesa fra le popolazioni dei Paesi Sviluppati, come l’Italia, e le motivazioni sono ormai ben note:

l’attività fisica è poco praticata, nonostante per quasi tutti non manchi la possibilità di poter avere delle scarpe da ginnastica o di iscriversi in una palestra;

si pratica una vita sempre più sedentaria, non solo a lavoro ma anche nel tempo libero;

il tipo di postura che si utilizza al lavoro: la maggior parte dei lavoratori utilizza il pc, oppure è seduto davanti a una scrivania per almeno 8 ore al giorno, senza pensare a quelle che si passano seduti in metro, autobus o in macchina per arrivare e tornare dal luogo di lavoro;

lo stress è diventato parte integrante nella vita di tutti giorni e non sempre si hanno le capacità per gestirlo al meglio. Questo elemento risulta essere uno degli elementi alla base della qualità di vita e di conseguenza della postura e del peso forma.

Come premesso a inizio paragrafo l’incidenza delle problematiche relative al mal di schiena è molto alta, tra queste vi è anche l’ernia del disco.

Conoscerai di sicuro qualcuno che ti ha raccontato di avere una o più ernie del disco al tratto cervicale, o che magari proprio a causa di queste ha effettuato cicli terapeutici e operazioni: ma le ernie del disco fanno sempre male? Sono le ernie del disco la principale causa del dolore alla schiena? Fare luce su questo tema e sfatare i falsi miti sarà uno degli obbiettivi di questo articolo.

Si partirà dalla struttura della colonna fino ad arrivare al significato di ernia del disco, verranno analizzate le conseguenze legate a questa condizione e ai migliori rimedi che si hanno per farne fronte. Al termine dell’articolo potrai leggere alcuni consigli utili per mantenere la tua colonna in salute.

anatomia della colonna ernia

 

Introduzione - La differenza tra ernia cervicale, lombare e dorsale

Sono stati pubblicati numerosi studi in cui si attesta che l’incidenza per le condizioni dolorose legate al mal di schiena e il dolore al collo è in continua ascesa fra le popolazioni dei Paesi Sviluppati, come l’Italia, e le motivazioni sono ormai ben note:

l’attività fisica è poco praticata, nonostante per quasi tutti non manchi la possibilità di poter avere delle scarpe da ginnastica o di iscriversi in una palestra;

si pratica una vita sempre più sedentaria, non solo a lavoro ma anche nel tempo libero;

il tipo di postura che si utilizza al lavoro: la maggior parte dei lavoratori utilizza il pc, oppure è seduto davanti a una scrivania per almeno 8 ore al giorno, senza pensare a quelle che si passano seduti in metro, autobus o in macchina per arrivare e tornare dal luogo di lavoro;

lo stress è diventato parte integrante nella vita di tutti giorni e non sempre si hanno le capacità per gestirlo al meglio. Questo elemento risulta essere uno degli elementi alla base della qualità di vita e di conseguenza della postura e del peso forma.

Come premesso a inizio paragrafo l’incidenza delle problematiche relative al mal di schiena è molto alta, tra queste vi è anche l’ernia del disco.

Conoscerai di sicuro qualcuno che ti ha raccontato di avere una o più ernie del disco al tratto cervicale, o che magari proprio a causa di queste ha effettuato cicli terapeutici e operazioni: ma le ernie del disco fanno sempre male? Sono le ernie del disco la principale causa del dolore alla schiena? Fare luce su questo tema e sfatare i falsi miti sarà uno degli obbiettivi di questo articolo.

Si partirà dalla struttura della colonna fino ad arrivare al significato di ernia del disco, verranno analizzate le conseguenze legate a questa condizione e ai migliori rimedi che si hanno per farne fronte. Al termine dell’articolo potrai leggere alcuni consigli utili per mantenere la tua colonna in salute.

anatomia della colonna ernia

 

Cenni di anatomia e fisiologia del complesso vertebrale

Le vertebre sono le ossa che costituiscono la colonna vertebrale, sono 33 per l’esattezza e si suddividono dal cranio verso l’osso sacro in questo modo:

  • 7 vertebre cervicali;
  • 12 vertebre dorsali;
  • 5 vertebre lombari;
  • 5 vertebre calcificate sacrali;
  • 4 vertebre calcificate coccigee.

I primi tre segmenti, ossia cervicale, dorsale e lombare sono caratterizzati dall’interposizione di un disco tra le vertebre mentre gli ultimi due segmenti, quello sacrale e quello coccigeo, hanno le vertebre calcificate tra loro per questo vengono spesso considerati come uniche ossa.

 

Qual è la funzione del disco intervertebrale nei rispettivi tratti cervicale, dorsale e lombare?

Il disco intervertebrale ha il compito di stabilizzare i movimenti vertebrali e ammortizzare il carico a cui è sottoposta la colonna.

Questa struttura per il nome di “disco” proprio perché la sua forma circolare assomiglia a un disco, dove si riconoscono due parti differenti:

  • Il Nucleo polposo: è chiamato “nucleo” poiché si trova al centro del disco e ha una consistenza semiliquida;
  • L’Anulus fibroso: è un anello fibroso che si trova nella parte esterna del disco e serve a proteggere il disco e a contenerne il suo nucleo.

Qual è il significato del termine “ernia del disco”?

Il termine “ernia del disco” indica una condizione in cui, a seguito di importanti sollecitazioni il nucleo polposo fuoriesce dall’anulus fibroso.

Occorre distinguere la protrusione discale dall’ernia del disco:

  • Protrusione discale: è una parziale fuoriuscita del disco dalla sua normale sede anatomica;
  • Ernia del disco: è la fuoriuscita del nucleo polposo dall’anello fibroso.

cosa è l'ernia del disco

È vero che tutte le ernie del disco causano dolore?

La risposta è no, quindi se hai eseguito una risonanza magnetica e hai scoperto di avere delle ernie del disco o delle protrusioni ma non hai dolore, non ti preoccupare, è normale.

Episodi di degenerazione discale sono presenti in moltissime persone adulte, con un’incidenza crescente con l’avanzare dell’età. L’ernia del disco produce dolore quando fuoriesce in prossimità della radice nervosa, e di conseguenza la comprime.

Una compressione di questo tipo può dare origine a vari sintomi tra i quali:

  • Dolore: il dolore può essere locale e nei casi più gravi si può irradiare. Nelle ernie delle vertebre lombari il dolore può raggiungere anche le dita del piede;
  • Formicolio: anche in questo caso il formicolio può irradiarsi lungo il territorio innervato dalla radice nervosa compressa;
  • Parestesia e perdita della forza: sono anche questi dei segni clinici della sofferenza nervosa, che compaiono nelle condizioni avanzate.

Quali sono i segmenti cervicali più soggetti a sviluppare ernia discale?

I segmenti cervicali più soggetti a sviluppare ernia discale sono i primi e gli ultimi, ossia C2-C3 e C5-C6 e C6-C7.

Uno dei motivi principali rientra nella posizione anatomo fisiologica di queste vertebre che trovandosi a confinare con segmenti rigidi come la cerniera C0-C1 e con il tratto dorsale, spesso si muovono più del dovuto, proprio per compensare al ridotto movimento dei distretti con cui confinano.

A questa condizione si associa anche una ridotta stabilità dal punto di vista muscolare e una diminuzione della mobilità dorsale che facilità l’instaurarsi di tale condizione.

Quali sono i fattori di rischio per l’ernia lombare?

I fattori di rischio per sviluppare ernia lombare sono diversi e in questo paragrafo ti spiegheremo i principali. Come leggerai successivamente, ciò che si cura con la fisioterapia non è l’ernia ma il movimento e la postura della schiena.

Un errato movimento, una postura e delle abitudini funzionali scorrette sono alla base delle condizioni dolorose della schiena e la formazione dell’ernia è solo una conseguenza.

ernia del disco e mal di schiena

Quindi è fondamentale innanzi tutto rispettare un corretto igiene posturale e un buono stile di vita per mantenerci in salute.  

Relativamente al tratto cervicale è importante sapere che:

  • la lordosi è fondamentale; ossia la curva con concavità posteriore che caratterizza questo tratto della colonna è importante che sia mantenuta non solo mentre si è seduti ma anche mentre ci si muove. Questo perché le curve della colonna sono determinanti per lo scarico del peso. Eppure se ci fai caso, durante la giornata assumiamo spesso posture che fanno invertire la curva, magari quando guardiamo i messaggi al cellulare o mentre lavoriamo al computer;
  • la morfologia di tutta la colonna: logicamente non possiamo vedere il tratto cervicale come un elemento fine a sé stesso, ma è inevitabile considerarlo una parte di un complesso, quello della colonna vertebrale, molto più ampio. Per questo motivo in molte situazioni di dolore lombare si vanno a correggere anche delle disfunzioni al tratto lombare; 
  • reclutamento muscolare: spesso non vi è un corretto reclutamento dei muscoli stabilizzatori. Quando si parla di stabilità muscolare non ci si riferisce solo ai muscoli posteriori come i paravertebrali ma anche ai muscoli anteriori come i muscoli flessori profondi che si trovano nella loggia anteriore del collo.

Quali sono i rimedi per l’ernia cervicale?

Qualora l’ernia cervicale sia considerata responsabile della sintomatologia dolorosa si ricorre a due tipologie di rimedi:

  • il primo è il trattamento conservativo fisioterapico, caratterizzato da un approccio non invasivo costituito di tecniche manuali, esercizi e mezzi fisici;
  • il secondo è l’approccio chirurgico invasivo, che viene attuato quando i tentativi terapeutici conservativi non hanno portato il beneficio sperato e la situazione clinica presente rischia di danneggiare i tessuti circostanti tra cui il nervo.

La fisioterapia per l’ernia lombare

La fisioterapia per l’ernia lombare è ad oggi lo strumento migliore per trattare questa condizione. Come già anticipato in precedenza il ciclo fisioterapico avrà l’obbiettivo di migliorare il movimento di tutta la colonna, la cui disfunzione è ritenuta una delle cause principali che hanno sviluppato l’ernia del disco.

Per ridurre il dolore locale e irradiato i fisioterapisti applicano:

  • Posture di scarico, ad esempio ponendo il paziente in decupito laverale in cui si ha la decompressione della radice colpita;
  • Tecniche manuali specifiche: come la tecnica manuale del poumpage e della trazione;
  • Mezzi fisici ad alta tecnologia come: laser ad alta potenza, tecarterapia, ipertermia, ultrasuoni, correnti antalgiche e neurostimolatore interix.

ernia del disco un rimedio nella tecarterapia

Una volta diminuita la sintomatologia algica si può passare al recupero di una corretta postura. Questo obbiettivo si raggiunge con esercizi specifici, mobilizzazioni e piccoli accorgimenti che il paziente dovrà adottare giornalmente come ad esempio l’applicazione di un cuscino dietro il dorso mentre lavora o mentre guida in modo da ridurre la rigidità della cifosi dorsale e di conseguenza non affaticare troppo il tratto dorsale nel corso dei movimenti.

Nella parte finale del ciclo terapeutico si tende a lavorare per migliorare la funzionalità del tronco e del collo con un piano di allenamento riabilitativo specifico per la persona che miri a rinforzare il compartimento muscolare deputato alla stabilizzazione.

La chirurgia per l’ernia del disco cervicale

La chirurgia per l’ernia del disco cervicale è utilizzata quando tutti gli altri rimedi hanno fallito. Consiste nella rimozione chirurgica dell’ernia che comprime la radice nervosa.

Non sempre riesce a dare il risultato sperato, e lascia un tessuto di aderenze cicatriziali abbastanza importante, motivo per cui si effettua solo in casi gravi dove la compressione dell’ernia rischia di danneggiare pesantemente il nervo e le strutture che esso innerva.

Come si può prevenire lo sviluppo di un’ernia?

Dato che alla base di un’ernia lombare molto probabilmente c’è una disfunzione di movimento, è fondamentale che la colonna e in questo caso il tratto cervicale siano mantenuti in buone condizioni di salute.

Tra i primi consigli che ci teniamo a dire il primo è quello di evitare tutti i comportamenti in cui il collo è in posizione flessa: quando vediamo il cellulare, quando scriviamo sul tablet, quando lavoriamo al pc o leggiamo un libro. Non significa non fare queste azioni, ma porre la giusta attenzione per svolgerle in modo ergonomico.

A volte bastano pochi accorgimenti come sollevare di più i gomiti, o mettere un cuscino dietro la schiena per ridurre di molto il carico al collo. Recatevi da vostro fisioterapista di fiducia e chiedetegli di insegnarvi 3 esercizi per il collo che potete fare tutte le mattine prima di alzarvi.

SI hai letto bene, solo tre, l’importante non è la quantità ma la qualità dell’esercizio e la costanza nello svolgerlo quotidianamente. Avere delle sane abitudini è uno degli atteggiamenti migliori per mantenere non solo il vostro collo, ma tutto il corpo, in salute.

Autori

Luca Luciani

Dott.re in Fisioterapia

Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.

Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:

  • Maitland,
  • Cyriax,
  • Mulligan,
  • McKenzie,
  • Neurodynamic Solutions.

Ha frequentato aule con docenti internazionali come:

  • Jill Cook,
  • Michael Shacklock,
  • Gwen Jull,
  • Paul Hodges della University of Queensland
  • Shirley Sahrmann della Washington University di S. Louis.

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