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Dolore al polso cause ed i rimedi

Data pubblicazione: 16/05/2018
Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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Il polso e le patologie più comuni che lo colpiscono

Il polso è l’articolazione che collega l’avambraccio alla mano, e quindi radio e ulna alle ossa del carpo. La stabilità dell’articolazione è affidata alla capsula articolare e a 5 piccoli legamenti, poiché è sprovvista di muscoli che la stabilizzano. Il polso può far male per diversi motivi, anche collegati tra loro ed i rimedi, molto spesso, si riducono ad una buona fisioterapia coadiuvata da strumenti fisioterapici. A volte c’è bisogno di un intervento chirurgico.

Le patologie più comuni del polso, come tendiniti o cisti, sono causate quasi sempre da una ridotta stabilità dell’articolazione, in tal caso il trattamento consiste nel ridurre il dolore mediante mezzi fisici ad alta tecnologia e stabilizzare l’articolazione tramite ortesi specifiche. Di seguito ti parlerò alcune delle più frequenti affezioni che colpiscono il polso.

anatomia del polso

La tendinite di De Quervein

Questa condizione è un’infiammazione dei tendini che si trovano alla base del pollice ed è caratterizzata da:

  • Dolore locale: che compare durante la palpazione e durante i movimenti del polso e del pollice. In casi gravi questo sintomo è presente anche a riposo;
  • Gonfiore;
  • Rossore;
  • Calore;
  • Difficoltà di movimento: capita infatti che il paziente non riesca ad effettuare anche movimenti banali come girare la chiave nella serratura della porta di casa, tenere in braccio il proprio bambino o prendere le buste della spesa.

Sindrome del tunnel carpale

La Sindrome e del Tunnel Carpale è una sindrome irritativa e compressiva del nervo mediano, uno dei tre grandi di nervi che si trovano nel avambraccio. Questa condizione si verifica molto spesso nelle donne con età superiore ai quarant’anni, è caratterizzata da parentesie che riguardano la parte palmare delle prime tre dita e una parte del quarto. Se questa patologia si protrae nel tempo, c’è il rischio che diventi una vera e propria “sindrome compressiva” del nervo, il comporta:

  • una diminuzione della massa muscolare dei muscoli dell’eminenza tenar (che sono innervati dal nervo mediano);
  • un danno importante alla sensibilità: si ha difficoltà a tenere tra le dita oggetti piccoli come spille o aghi, o a percepire la temperatura o la consistenza degli oggetti;
  • Formicolio.

Le lesioni traumatiche del polso più comuni

La frattura più comune prende il nome del primo Medico che nel lontano 1814 l’ha classificata ed è chiamata frattura di Colles. Avviene quando, durante una caduta, si appoggia la mano a terra con l’arto superiore esteso. In tal caso il peso corporeo viene trasmesso dall’omero all’ulna, e da quest’ultima, tramite la membrana interossea, al radio. A causa di questa lesione ossea, la parte distale del radio (quella in prossimità della mano) si sposta in direzione laterale e dorsale, e questa è chiamata “posizione a baionetta” per la somiglianza con questo oggetto.

Un altro tipo di frattura frequente è la frattura di Goyrand-Smith, detta anche “frattura di Colles inversa”, poiché avviene con un meccanismo inverso a quello della frattura descritta precedentemente. Infatti si genera quando si cade a terra con il braccio esteso e appoggiando la mano con la sua parte dorsale (la parte delle nocche). In questa condizione la parte distale del radio si sposta lateralmente e in basso, facendo assumere al polso una forma chiamata a “ventre di forchetta”.

Come prevenire le condizioni dolorose del polso

Non esiste una ginnastica che possa far migliorare la stabilità del polso, poiché come è stato scritto in precedenza è sprovvista di muscoli stabilizzatori, però possono essere tenute presenti delle precauzioni durante le nostre attività quotidiane, come ad esempio quella di limitare le posture e i movimenti ripetuti con il polso in massima escursione articolare (come le classiche “flessioni” che si eseguono in palestra), e se si dovessero eseguire per forza è importare avere l’accortezza di indossare un polsino, che sostenga l’articolazione durante lo sforzo.

Autori

Luca Luciani

Dott.re in Fisioterapia

Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.

Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:

  • Maitland,
  • Cyriax,
  • Mulligan,
  • McKenzie,
  • Neurodynamic Solutions.

Ha frequentato aule con docenti internazionali come:

  • Jill Cook,
  • Michael Shacklock,
  • Gwen Jull,
  • Paul Hodges della University of Queensland
  • Shirley Sahrmann della Washington University di S. Louis.

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