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Cosa cura e come può essere usata la tecarterapia

Data pubblicazione: 15/05/2018
Ultimo aggiornamento: 15/05/2018

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Introduzione - Cosa cura e come può essere usata la tecarterapia

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Introduzione - Cosa cura e come può essere usata la tecarterapia

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Cos'è la tecarterapia

Negli ultimi anni la parola Tecarterapia sembra sia diventata il sinonimo di Fisioterapia, ma sarà veramente così? E poi, cos’è realmente questa terapia che ha rivoluzionato la vita di tutti i fisioterapisti e di gran parte dei nostri pazienti?

La Tecarterapia nasce in Spagna come strumentazione per il trattamento della cellulite e approda in Italia a fine anni 90 come elettromedicale per il trattamento dei disturbi neuro-muscolo-scheletrici. Grazie all’impegno di diverse aziende e numerosi fisioterapisti, negli ultimi 15 anni la Tecarterapia in Italia ha avuto un incredibile diffusione. Nel tempo sono migliorate le apparecchiature e sono nati numerosi corsi di formazione per fisioterapisti per migliorare l’utilizzo della Tecarterapia in ambito ortopedico. Oggi la Tecarterapia ha iniziato una diffusione anche oltre confine, aprendo prima un rapido mercato in europa e più recentemente è sbarcata in Cina e nel mercato USA con il riconoscimento del marchi FDA.

La soddisfazione di pazienti e fisioterapisti per la Tecarterapia, che dura ormai da molti anni, è sicuramente un elemento che ne conferma l’efficacia. Purtroppo però, tutto questo non è al momento supportato da ricerche scientifiche di qualità. Questo non significa che non vi siano dei lavori sulla sua efficacia o che sia una terapia fisica pericolosa, solamente non abbiamo studi pubblicati su riviste scientifiche di rilievo a livello mondiale. Conosciamo la difficoltà nel fare ricerca in Italia e visto che la culla della Tecarterapia è stata proprio la nostra penisola, non dobbiamo stupirci se gli studi sono ancora scarsi. 

L’acronimo T.E.CA.R. sta ad indicare Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo ovvero il modo in cui la Tecar terapia trasferisce energia ai tessuti. Sinonimi possono essere diatermia da contatto, diatermia a radiofrequenza o diatermia capacitiva resistiva. Come dice già il nome la Tecarterapia è una terapia che agisce somministrando energia ai tessuti e le parole Capacitiva e Resistiva stanno ad indicare le modalità con cui può essere effettuata questa somministrazione.

Per realizzare l’applicazione il fisioterapista colloca la parte che si vuole trattare tra una piastra ed un elettrodo mobile impugnato dal fisioterapista stesso. Durante tutto il tempo della seduta l’elettrodo verrà mosso sulla zona da trattare e, l’apparecchio di Tecarterapia, erogherà una corrente elettrica alternata che cambierà polarità mezzo milione di volte al secondo. In virtù della frequenza elevata il paziente non percepirà il tipico formicolio e contrazione muscolare dovuto al passaggio di correnti elettriche ma semplicemente un piacevole calore. Il calore è frutto del movimento di cariche elettriche contenute all’interno del corpo umano e potrà essere più o meno intenso a seconda dei parametri impostati dall’operatore.

tecarterapia

Le indicazioni cliniche sono le contratture muscolari, le patologie che necessitano di biostimolazione come l’artrosi, le tendinopatie, le lesioni muscolari e infine gli edemi. L’azione antiedemigena risulta un valido trattamento per ridurre il dolore provocato da patologie erniarie che riguardano la colonna cervicale e la colonna lombare. Infatti, nella maggioranza dei casi, queste patologie determinano dolore non solo per la compressione determinata dall’ernia del disco ma anche per la pressione esercitata dall’edema.

Le controindicazioni assolute all’effettuazione di sedute di Tecarterapia sono la presenza di pace-maker e/o altri dispositivi elettronici impiantati, la gravidanza e le patologie neoplastiche (tumorali). Inoltre la Tecarterapia è controindicata in presenza di gravi patologie sistemiche,  di problemi di sensibilità della cute e alcune patologie dermatologiche. È sconsigliato anche l’utilizzo in caso di assunzione di anticoagulanti, in particolare quando in trattamento è effettuato in seguito ad un trauma. 

Da ciò si può facilmente comprendere il successo di questa terapia che risulta essere un passepartout per risolvere, almeno in parte, gli infiniti disagi che il sistema neuro-muscolo-scheletrico può presentare. Va però considerato che non è la Tecarterapia ad indurre la guarigione semmai un utilizzo assennato della stessa da parte dell’operatore. È quest’ultimo il protagonista della terapia che ha il compito di valutare il problema presentato dal paziente e di impostare in maniera congrua i parametri utilizzando di più la modalità capacitiva o resistiva secondo necessità  e utilizzando una quantità di energia che possa stimolare in modo appropriato il tessuto biologico oggetto di trattamento.

Per questo nei centri di Fisioterapia Italia,  non crediamo che esistano e che debbano esistere Tecarterapisti ma crediamo che esistano dei fisioterapisti preparati che possano utilizzare saggiamente questo potente mezzo fisico. L’esperienza maturata in più di 15 anni di successi con i nostri pazienti ci conforta in questa nostra convinzione.

 

Autori

Luca Luciani

Dott.re in Fisioterapia

Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.

Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:

  • Maitland,
  • Cyriax,
  • Mulligan,
  • McKenzie,
  • Neurodynamic Solutions.

Ha frequentato aule con docenti internazionali come:

  • Jill Cook,
  • Michael Shacklock,
  • Gwen Jull,
  • Paul Hodges della University of Queensland
  • Shirley Sahrmann della Washington University di S. Louis.

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