Mal di schiena da instabilità lombare: cause, sintomi ed esercizi

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Introduzione - Mal di schiena da instabilità lombare: cause, sintomi ed esercizi

Con il termine instabilità lombare si intende una condizione caratterizzata da un’eccessiva mobilità della zona lombare. Questa eccessiva mobilità, alla lunga, potrebbe produrre sia dolore, sia sintomi neurologici, che, con il tempo, potrebbero diventare piuttosto importanti.

L’instabilità lombare fa “muovere troppo” le vertebre, con conseguenti infiammazioni e contratture antalgiche, che provocano a loro volta rigidità. Una caratteristica di questa problematica sono i blocchi articolari ricorrenti, che richiederanno approfondimenti.

L'instabilità lombare è un'importante causa di mal di schiena e può determinare la comparsa di una vera e propria disabilità.

Che significa instabilità vertebrale

La colonna vertebrale è formata da vertebre impilate l'una sull'altra. Capsule, legamenti, dischi intervertebrali e muscoli lavorano a stretto contatto per garantire che le vertebre rimangano ben allineate. Queste strutture mantengono la stabilità della colonna vertebrale durante i vari movimenti che la schiena può compiere. Quando questo non accade e le vertebre compiono movimenti eccessivi o incontrollati, si parla di instabilità vertebrale.

L'instabilità vertebrale è una patologia della colonna vertebrale in cui vi è un’anormale mobilità tra due o più vertebre contigue. Quando un paziente soffre di instabilità lombare, vi è un eccessivo movimento tra le vertebre lombari e, progressivamente, una degenerazione delle articolazioni intervertebrali. Questa degenerazione può interessare le strutture del sistema nervoso che le attraversano, provocando dolore.

L'instabilità spinale descrive, quindi, una gamma di movimento maggiore del normale tra due vertebre, determinando la degenerazione del disco intervertebrale che diventa incapace di sostenere il peso del corpo su quella porzione della colonna.

Instabilità spinale

La stabilità spinale può essere correlata a uno, due o tre "sottosistemi" che influenzano notevolmente la colonna vertebrale. Questi sono:

  • La colonna vertebrale e i suoi legamenti;
  • Il sistema nervoso (che controlla il movimento spinale);
  • I muscoli che muovono la colonna vertebrale.

In uno stato sano, i tre sistemi interagiscono e forniscono stabilità. Quando uno qualsiasi di questi sottosistemi viene danneggiato, ad esempio quando siamo in presenza di degenerazione legata all'età, fratture, malattie neuromuscolari, gli altri due sottosistemi devono compensare.

L'instabilità clinica è, quindi, in realtà una disfunzione multisistemica. Lo squilibrio che ne deriva può portare a una colonna vertebrale instabile e dolore, peggiorando notevolmente la qualità della vita dei pazienti, impedendo loro di svolgere le attività quotidiane.

Instabilità lombare e mal di schiena

I problemi lombari legati all'attività e all'età non si verificano in genere immediatamente dopo un evento traumatico, ma iniziano invece a svilupparsi quando gli elementi che fanno da collante tra le vertebre iniziano a rilassarsi (tendenza ad allungarsi lentamente). Questo comportamento è il risultato di movimenti radicati nello stile di vita del paziente.

Tutti noi eseguiamo movimenti quotidiani o assumiamo posizioni stazionarie senza pensarci due volte, non rendendoci conto che, nel tempo, possono portare a un graduale allentamento del complesso legamentoso. Trascorriamo le nostre giornate piegandoci per allacciarci le scarpe o raccogliere oggetti, sollevandoci con oggetti in mano o tenendo in braccio i nostri bambini, contorcendoci per fare sport o andare a sciare, seduti per guidare, leggere, parlare o usare lo smartphone, utilizzare computer a lavoro e a casa.

Tutto questo determina la comparsa di mal di schiena strettamente legato all’instabilità vertebrale.

Instabilità vertebrale meccanica e funzionale

Possiamo distinguere due tipi di stabilità: stabilità meccanica e stabilità funzionale.

  • La stabilità meccanica è fornita dai legamenti, dalle capsule e dai dischi intervertebrali. Si tratta di strutture passive che supportano i movimenti delle vertebre l'una rispetto all'altra;
  • La stabilità funzionale è fornita dai muscoli più profondi, che si contraggono al momento giusto per mantenere la stabilità della colonna vertebrale. In particolare si tratta del muscolo multifido e del muscolo addominale trasversale. Formano una specie di corsetto immediatamente attorno alla colonna vertebrale e devono essere controllati in modo molto preciso.

Instabilità vertebrale: cause

Le cause principali di instabilità lombare sono:

  • Traumi diretti alla colonna vertebrale;
  • Iperlassità legamentosa;
  • Degenerazione del disco vertebrale;
  • Tumori metastatici nella colonna vertebrale;
  • Difetti congeniti nel midollo spinale;
  • Scoliosi;
  • Tecniche di sollevamento errate.

Ci sono poi altre cause indirette legate ad altre patologie quali:

  • Osteoporosi;
  • Artrosi;
  • Malattie reumatiche;
  • Spondilolistesi, ossia lo scivolamento delle vertebre, in particolare della IV e V vertebra lombare.

Nello specifico, l’instabilità vertebrale lombare si verifica in 3 situazioni:

  • Danni alle capsule e ai legamenti possono causare instabilità meccanica. Il sistema nervoso che dice ai muscoli più profondi come contrarsi viene interrotto. Di conseguenza, i muscoli più profondi lottano ancora di più per correggere l'instabilità (meccanica);
  • Assottigliamento di un disco intervertebrale. Questo accade con l'avanzare dell'età, per sovraccarico prolungato, o come conseguenza di un'ernia del disco. L’assottigliamento crea più movimento tra le vertebre, con conseguente instabilità;
  • Una terza causa sembrerebbe essere il fatto che i muscoli della schiena più profondi, dopo il recupero da un periodo di mal di schiena, a volte non funzionano più correttamente. La disfunzione dei muscoli (instabilità funzionale) esercita una pressione extra sulle capsule, sui legamenti e sui dischi intervertebrali (stabilità meccanica). Di conseguenza, queste strutture possono sovraccaricarsi o danneggiarsi.

Instabilità lombare: sintomi

I principali sintomi di instabilità lombare sono:

  • Dolore a livello della bassa schiena;
  • Formicolio a livello degli arti inferiori;
  • Dolore a livello degli arti inferiori (lombosciatalgia o cruralgia);
  • Deficit di forza dei muscoli della caviglia, che riguarderà solo i casi più gravi;
  • Ridotta mobilità del distretto lombare;
  • Forte dolore alla schiena quando si sollevano oggetti, si piega e si raddrizza la colonna vertebrale;
  • Spasmi muscolari;
  • Intorpidimento delle braccia.

Trattamento mal di schiena da instabilità lombare

Il trattamento dell’instabilità lombare, nella maggioranza dei casi, è di tipo conservativo.

I pazienti devono evitare sforzi eccessivi, movimenti improvvisi e mantenere posizioni continue che causino tensioni prolungate nella muscolatura lombare, nonché qualsiasi abitudine che peggiori la prognosi della malattia.

I trattamenti conservativi comprendono, inoltre, la prescrizione di antinfiammatori per brevi periodi e un programma fisioterapico adeguato per esercitare i muscoli e quindi stabilizzare la lesione ossea o legamentosa.

Poiché la degenerazione delle strutture di stabilizzazione spinale meccanica (legamenti, cartilagine articolare e dischi) è molto difficile da annullare, la migliore strategia di prevenzione consiste nel mantenere sani e funzionali i meccanismi dinamici di stabilità spinale, ovvero la muscolatura spinale.

La terapia farmacologia prevede l’utilizzo di antidolorifici, mio rilassanti e farmaci neurotrofici. Consultare sempre prima un medico.

Nei casi in cui patologia è molto avanzata e i pazienti non trovano sollievo nei trattamenti conservativi, c'è la possibilità dell'intervento chirurgico. Esistono diversi tipi di interventi chirurgici per la stabilizzazione intervertebrale, ma richiederanno quasi sempre un tipo di impianto che svolga la funzione di stabilizzazione in sostituzione della struttura anatomica fallita.

Quando possibile viene utilizzata una tecnica di chirurgia mininvasiva al fine di rispettare la muscolatura spinale. Quando in aggiunta a questo è necessario decomprimere strutture nervose, come il midollo o le radici nervose, sarà necessario un tipo di chirurgia più aperta per garantire il corretto rilascio delle strutture.

Fisioterapia per instabilità vertebrale

Per alleviare l'instabilità lombare devono essere allenati i muscoli stabilizzatori più profondi della colonna vertebrale. Un fisioterapista può insegnarti esercizi che facciano contrarre correttamente questi muscoli e formare un buon corsetto attorno alla colonna vertebrale, così da ridurre l'instabilità.

Gli esercizi mirano principalmente al controllo dei muscoli. Richiedono molta concentrazione. All'inizio la contrazione è un movimento molto consapevole. Dopo un po', il paziente dovrebbe iniziare a farlo automaticamente e inconsciamente mentre esegue le attività quotidiane.

Esercizi instabilità lombare

Di seguito e nel video allegato troverai 3 esercizi efficaci per ridurre il dolore del mal di schiena da instabilità lombare e ritrovare una maggiore possibilità di movimento.

I ESERCIZIO – CURL UP (5 SERIE DA 10 SECONDI PER LATO)

  • Sdraiati a terra in posizione supina
  • Fletti una gamba
  • Posiziona i palmi della mani sul tappetino al di sotto dell’arco lombare
  • Solleva leggermente la testa, in questo modo sentiremo una contrazione del muscolo retto dell’addome
  • Manteniamo la posizione per 10 secondi Ritorna con la testa giù
  • Inverti le gambe e ripeti l’esercizio

II ESERCIZIO – SIDE PLANK (5 SERIE DA 10 SECONDI PER LATO)

  • Sdraiati a terra in decubito sinistro
  • Poggia il gomito e l’avanbraccio a terra, in modo che l’omero si trovi in posizione perpendicolare rispetto al pavimento
  • La spalla rimane allineata con il gomito e con il braccio
  • Anche la testa, il bacino e le ginocchia sono allineate
  • Poggia la mano destra sulla spalla sinistra
  • Solleva il bacino per 10 secondi Torna giù Ripeti per 5 volte
  • Ripeti l’esercizio sul lato destro

III ESERCIZIO – BIRD DOG (5 SERIE DA 10 SECONDI PER LATO)

  • Posizione quadrupedica
  • Stendi il braccio destro e la gamba sinistra
  • Attenzione a non inarcare la zona lombare, contraendo l’addome
  • Mantieni 10 secondi
  • Cambia lato

Autori

Luca Luciani

Dott.re in Fisioterapia

Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.

Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:

  • Maitland,
  • Cyriax,
  • Mulligan,
  • McKenzie,
  • Neurodynamic Solutions.

Ha frequentato aule con docenti internazionali come:

  • Jill Cook,
  • Michael Shacklock,
  • Gwen Jull,
  • Paul Hodges della University of Queensland
  • Shirley Sahrmann della Washington University di S. Louis.