Ernia del disco: gli esercizi McKenzie

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Introduzione - Ernia del disco: gli esercizi McKenzie

In questo articolo vedremo 3 esercizi elaborati da Robin McKenzie per ridurre il dolore causato dall’ernia del disco lombare.

Robin McKenzie è un fisioterapista neozelandese di fama mondiale, che ha sviluppato un metodo riconosciuto in tutto il mondo per la sua grande efficacia e viene applicato in numerosi centri di fisioterapia in Europa, in Asia, in America e in Australia.

L’ernia del disco è una delle più comuni cause di mal di schiena e può colpire una o più vertebre della colonna vertebrale, provocando forti dolori e difficoltà sia nei movimenti della schiena, sia nella deambulazione.

La zona interessata dal processo patologico è il disco intervertebrale, un cuscinetto interposto tra una vertebra e l’altra che ha la funzione sia di ammortizzare gli urti, sia di facilitare i movimenti tra una vertebra e l’altra.

Ernia del disco

Prima di parlare degli esercizi McKenzie per ridurre i dolori dovuti ad un’ernia del disco andiamo vedere insieme un po’ di anatomia del disco intervertebrale. Questa struttura è formata da due parti: una zona centrale chiamata nucleo polposo, che ha una consistenza gelatinosa e una zona periferica chiamata anello fibroso che ha la funzione di contenere la fuoriuscita del nucleo polposo.

Le ernie del disco non sono tutte uguali, ma sono classificate in base alla loro importanza e possono essere in ordine di gravità:

  • Ernia contenuta, o protrusione discale: è la forma più frequente di ernia del disco lombare, in questo caso il nucleo polposo va a incunearsi nelle fessurazioni dell’anello fibroso, senza, però, andare a toccare i nervi della colonna vertebrale;
  • Ernia espulsa: il nucleo polposo fuoriesce completamente dall’anello fibroso e può arrivare a toccare le radici nervose;
  • Ernia migrata: il frammento espulso dal disco migra verso il basso, lateralmente e in casi più rari può migrare verso l’alto.

Ernia del disco sintomi

Nei casi più comuni i sintomi dell’ernia del disco sono dolore e indolenzimento lungo il decorso del nervo schiacciato dall’ernia. Ad esempio nel caso di L5-S1 interesserà il nervo sciatico e il paziente potrebbe avvertire dolore a livello della colonna vertebrale fino al gluteo, la gamba e il piede (lombosciatalgia).

Altri sintomi comuni possono essere:

  • Sensazione di rigidità;
  • Dolore notturno;
  • Deficit di forza ai muscoli della caviglia;
  • Formicolio negli arti inferiori.

Ernia del disco diagnosi e trattamento

La diagnosi di ernia del disco viene fatta sempre e solo dal medico specialista, che, oltre all’anamnesi e all’esame clinico potrà richiedere referti come la risonanza magnetica.

Molte persone sono spaventate dalla diagnosi di ernia del disco, ma, nella maggior parte dei casi, il trattamento di questo problema sarà di tipo conservativo attraverso l’utilizzo di farmaci e fisioterapia.

Per quanto riguarda i farmaci verranno utilizzati prevalentemente:

  • Antidolorifici,
  • Miorilassanti,
  • Farmaci neurotrofici,

sempre dopo prescrizione medica.

Per quanto riguarda la fisioterapia, in caso di ernia del disco, verranno utilizzati prevalentemente macchinari ad alta tecnologia, tecniche di terapia manuale ed esercizio terapeutico.

Qualora il trattamento conservativo non fosse sufficiente si può valutare se sottoporre il paziente a un intervento chirurgico, ma, per fortuna, i casi che richiedono un intervento di tipo invasivo sono la minoranza e riguardano, soprattutto, situazioni in cui si evidenzia un deficit di forza degli arti inferiori o le anestesie a sella.

L’anestesia a sella, o sindrome della cauda equina, è una possibile complicazione dell’ernia del disco lombare, magari in seguito a degli sforzi.

I sintomi sono:

  • Perdita di sensibilità della zona perineale (ossia la zona compresa tra l’ano e gli organi genitali);
  • Possibile incontinenza urinaria o fecale.

Il metodo McKenzie

Il metodo McKenzie è un sistema di diagnosi e trattamento per i disturbi muscoloscheletrici della colonna vertebrale e degli arti.

Il metodo McKenzie è stato sviluppato negli anni '60 da Robin McKenzie, un fisioterapista neozelandese. Robin McKenzie, nella sua pratica, ha notato che l'estensione della colonna vertebrale potrebbe fornire un significativo sollievo dal dolore a determinati pazienti e consentirgli di tornare alle normali attività quotidiane.

Con l'approccio McKenzie, la fisioterapia e l'esercizio terapeutico utilizzato per estendere la colonna vertebrale possono aiutare a "centralizzare" il dolore del paziente spostandolo dalle estremità (gamba o braccio) alla schiena. Il mal di schiena è generalmente meglio tollerato del dolore alle gambe o alle braccia e la teoria dell'approccio è che la centralizzazione del dolore consente di trattare la fonte del dolore piuttosto che i sintomi.

L'obiettivo a lungo termine del metodo McKenzie è insegnare ai pazienti che soffrono di mal di schiena come curarsi e gestire il dolore per tutta la vita, utilizzando l'esercizio.

Altri obiettivi includono:

  • Ridurre rapidamente il dolore;
  • Ritorno alle normali attività quotidiane;
  • Ridurre al minimo il rischio di dolore ricorrente (evitare posture e movimenti dolorosi);
  • Ridurre al minimo il numero di visite della colonna vertebrale.

Esercizi McKenzie

Gli esercizi McKenzie si basano sul fatto che l'estensione della colonna vertebrale potrebbe fornire un significativo sollievo dal dolore. McKenzie ha sviluppato una serie di manovre ed esercizi per aiutare i pazienti ad assumere un ruolo più attivo nella loro salute.

Gli esercizi McKenzie per il mal di schiena sono una serie di posizioni progressive progettate per riposizionare eventuali dischi intervertebrali spostati e rafforzare i muscoli e le strutture circostanti e per prevenire nuove lesioni.

Mentre molti dei movimenti e della terapia in corso possono essere eseguiti a casa, è importante iniziare con una base stabilita da un medico o un fisioterapista per garantire buone abitudini e un risultato sano.

I fisioterapisti dei nostri Centri di Fisioterapia possono insegnarti gli esercizi McKenzie per ridurre il dolore dovuto ad un’ernia lombare.

Il metodo McKenzie non è per tutti. Se hai subito un intervento chirurgico alla schiena o hai una grave condizione della colonna vertebrale, come una frattura spinale, sarebbe meglio evitare questo programma.

Se decidi di provare gli esercizi di McKenzie, assicurati di muoverti lentamente. I movimenti bruschi potrebbero peggiorare i sintomi del mal di schiena.

Se avverti uno o più dei seguenti sintomi in una o entrambe le gambe, interrompi immediatamente l'esercizio:

  • Dolore crescente;
  • Intorpidimento;
  • Formicolio.

Esercizi McKenzie per ernia del disco

Vediamo insieme 3 esercizi del metodo McKenzie che ti aiuteranno a migliorare, fin da subito, la condizione di dolore dovuta all’ernia del disco:

I ESERCIZIO METODO MCKENZIE – (1 SERIE DA 3 MINUTI PER LATO)

  • Posizione prona con le gambe leggermente divaricate;
  • Poggiati con gli avanbracci sul pavimento;
  • Mantieni in estensione il tratto lombare;
  • Mantieni questa posizione per 3 minuti.

Questo esercizio è efficace perché in caso di protrusioni o ernie del disco il nucleo polposo migra posteriormente. Nella vita quotidiana difficilmente ci troviamo con il nucleo polposo che viene mobilizzato in anteriorità. Questa posizione andrà ad alleggerire la pressione a livello dei nervi della colonna vertebrale.

II ESERCIZIO METODO MCKENZIE – (3 SERIE DA 10 RIPETIZIONI)

  • Posizione prona con le gambe leggermente divaricate;
  • Le mani si appoggiano all’incirca all’altezza delle spalle;
  • Distendi i gomiti ed estendi la colonna vertebrale.

Attenzione! Non staccare il bacino dal pavimento Man mano cerca di guadagnare mobilità del tratto lombare Anche in questo caso il nucleo polposo viene mobilizzato anteriormente.

III ESTENSIONI LOMBARI IN CARICO (3 SERIE DA 10 RIPETIZIONI)

  • Posizione in piedi;
  • Posiziona le mani sui fianchi;
  • Estendi il tratto lombare;
  • Aumenta man mano la mobilità del distretto lombare.

Anche in questo caso il nucleo polposo viene mobilizzato anteriormente, ma rispetto agli esercizi precedenti ci sarà un’efficacia maggiore perché sarai sottoposto alla forza di gravità e ci sarà maggior tono dei muscoli spinali

Autori

Luca Luciani

Dott.re in Fisioterapia

Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.

Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:

  • Maitland,
  • Cyriax,
  • Mulligan,
  • McKenzie,
  • Neurodynamic Solutions.

Ha frequentato aule con docenti internazionali come:

  • Jill Cook,
  • Michael Shacklock,
  • Gwen Jull,
  • Paul Hodges della University of Queensland
  • Shirley Sahrmann della Washington University di S. Louis.