Tecarterapia, benefici e controindicazioni

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Introduzione - Tecarterapia, benefici e controindicazioni

Il fisioterapista nella sua pratica clinica giornaliera ha a disposizione diverse possibilità terapeutiche per risolvere il problema del paziente, diminuire il dolore, alleviare i sintomi o più in generale aumentare le performance motorie.

Ogni caso necessita di una pianificazione individuale che il fisioterapista fa attraverso una valutazione funzionale, in base alla quale stabilisce, in autonomia o in accordo con l’equipe terapeutica, quale programma di riabilitazione è più adatto al paziente.

All’interno di un programma di fisioterapia e riabilitazione in ambito ortopedico possono essere presenti diversi strumenti e tecniche di trattamento che possono essere riassunti in quattro gruppi principali:

 

 

✔️Rieducazione Motoria e Funzionale

✔️Terapia Manuale

✔️Massoterapia

✔️Terapia Fisica

Ogni gruppo ha al suo interno diverse tecniche e metodiche riabilitative.

La Tecarterapia fa parte del gruppo delle terapie fisiche, che utilizzano diverse fonti energia (Campi magnetici, correnti elettriche, onde elettromagnetiche, laser) per il trattamento di numerose patologie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Tecarterapia cos’è: benefici e controindicazioni

La Tecarterapia, nota anche come Tecar (Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo) è una terapia nata in Spagna più di 20 anni fa. In realtà il suo utilizzo all’inizio fu soprattutto in ambito estetico e solo successivamente fu impiegata in campo ortopedico e riabilitativo. La Tecarterapia grazie alla sua grande diffusione, in poco più di 10 anni, è divenuto il mezzo fisico più utilizzato in Italia.

Dal suo ingresso nel mondo della fisioterapia ad oggi, i progressi tecnologici e terapeutici sono stati straordinari, tanto da iniziare una costante e progressiva diffusione internazionale, dal mercato americano a quello asiatico, passando ovviamente da quello europeo.

La Tecarterapia non ha a suo supporto studi clinici ed evidenze scientifiche di buona qualità, tuttavia la sua straordinaria efficacia, in un ampio numero di patologie ortopediche è il motivo del suo successo, della sua diffusione commerciale.

La Tecarterapia è indicata, in particolare, in caso di traumi e infiammazioni delle articolazioni, dei muscoli e della colonna vertebrale. La Tecarterapia ha alla base un generatore di corrente alternata ad alta frequenza ( 500 kHz - 1 MHz). La corrente viene applicata attraverso l’utilizzo di un elettrodo attivo ed una piastra di ritorno anche se i modelli di Tecarterapia più recenti permettono applicazioni diverse rispetto a quelle canoniche, grazie all’utilizzo di particolari tipi di elettrodi e applicatori.

La Tecarterapia sfrutta il principio dell’iperemia dei tessuti (vasodilatazione nella parte interessata dal trattamento) creata dalla corrente erogata. Così facendo si aumenta l’afflusso di sangue con un innalzamento della temperatura dall’interno. In questo modo si mette in atto una termoterapia endogena (trattamento che utilizza la produzione di calore creato l’interno del corpo). Questa particolarità, sta nel fatto che il calore viene creato dall’interno e non esternamente come in gran parte delle altre terapie fisiche, come ad esempio il laser.

 

 

La Tecarterapia può essere applicata in maniera capacitiva o resistiva. L’elettrodo metallico (Resistivo) permette di cedere energia più in profondità, mentre quello ricoperto di materiale isolante (Capacitivo), è più indicato quando si desidera cedere energia nelle zone più superficiali. Quindi, grazie alle diverse possibilità di erogazione, fornite dai due diversi tipi di elettrodi, la Tecar può essere utilizzata in caso di: lesioni muscolari, stiramenti e strappi ai muscoli, traumi distorsivi, edemi, ematomi, tendiniti, borsiti, traumi, cervicalgie, mal di schiena, meniscopatia, dolori articolari, fascite plantare, pubalgia e riabilitazione post-chirurgica e post-traumatica del paziente sportivo.

La Tecarterapia ha la caratteristica di velocizzare i meccanismi rigenerativi naturali dell’organismo con particolare riferimento alle riparazioni cellulari. In questo senso è molto apprezzata fra chi pratica discipline sportive. Anche se, come detto in precedenza, non si hanno evidenze scientifiche rilevanti ma, è semplice e intuitivo capire che è il calore ha importanti capacità curative utilizzate da millenni dalle popolazioni orientali come dagli antichi romani nei loro impianti termali.

La Tecar offre grandi garanzie nella risoluzione di problematiche legate a diverse parti del corpo umano. Infatti grazie alla sua straordinaria versatilità può dare risultati sulle grandi e ampie zone di trattamento come l’anca, il ginocchio, la spallae la colonna vertebrale come in quelle più piccole come i piedi, le caviglie, i polsi e le mani.

Tecarterapia effetti collaterali e controindicazioni per il paziente

Non ci sono particolari controindicazioni per l’utilizzo della Tecarterapia. La Tecar è sicura e non invasiva. Esistono due categorie diverse per definire le controindicazioni per la Tecarterapia. Le controindicazioni assolute sono quelle per legge, la cui osservazione è obbligatoria da parte degli operatori. Quelle relative vanno invece valutate in base al singolo caso clinico.

✔️Controindicazioni Assolute:

  • Stato di gravidanza
  • Patologie oncologiche
  • Portatori di pacemaker

✔️Controindicazioni Relative:

  • Presenza di mezzi di sintesi
  • Alterazione della sensibilità
  • Epilessia
  • Infezioni
  • Patologie dermatologiche
  • Lesioni cutanee
  • Gravi malattie sistemiche
  • Terapia anticoagulante

 

La Tecarterapia può avere controindicazioni ed effetti collaterali.

Innanzitutto c’è il pericolo ustioni (solo se il fisioterapista non conosce la metodica). Come abbiamo detto la Tecar è eseguita attraverso un elettrodo attivo (tenuto in mano dal fisioterapista) e da una piastra metallica passiva connesse ad un apparecchio che genera energia e quindi calore. È necessario pertanto un continuo dialogo fra paziente e fisioterapistia utile a monitorare un eventuale eccessivo riscaldamento.

Possono, inoltre verificarsi gonfiori, causati da criticità nel drenaggio linfatico. Il gonfiore può verificarsi dopo essersi sottoposti alla Tecarterapia, non necessariamente in presenza di dolore, e può provocare problematiche come la tensione articolare. La Tecar può inoltre causare un momentaneo aumento dei fastidi, in particolar modo quando si agisce su articolazioni infiammate o appena operate. Tutte le complicazioni cliniche elencate fin ora possono essere evitate semplicemente attraverso un utilizzo attento delle impostazioni del macchinario da parte del fisioterapista. Il trattamento è sconsigliato per chi ha un pacemaker.

Questi ultimi, infatti, possono essere sprovvisti di protezione e sono pertanto esposti alla radiofrequenza. In questo senso, l’apparecchio può arrestare il proprio funzionamento. La Tecarterapia può avere controindicazioni nelle donne in stato interessante, in particolare riferite al feto. Stessa cosa per i malati di cancro. Pur in assenza di connessioni accertate, è possibile che la Tecar favorisca il riprodursi delle cellule cancerose favorendone la diffusione per via ematica o linfatica.

Non dovrebbero esserci problemi in presenza di pazienti che non hanno da almeno un quinquennio il ripresentarsi di problematiche tumorali. Non è sempre consigliato il trattamento anche per chi ha protesi e corpi metallici o dispenser elettronici di farmaci nel proprio fisico. Può verificarsi, infatti, l’eccessivo riscaldamento di questi corpi. Nel caso dei dispenser può avvenire che inizino ad operare in maniera non corretta. ;

Tecar e tumori

Si tratta di un argomento piuttosto discusso all’interno degli ambiti fisioterapici. La diatermia, ovvero l’innalzamento della temperatura di alcune parti del corpo non superficiali, di per sé non è cancerogena.

Tuttavia nel caso si abbia da poco scoperto un cancro, o altrimenti ci si fosse sottoposti da breve tempo ad operazione chirurgica, con la possibile presenza di cellule cancerogene nell’organismo, in quel caso il trattamento potrebbe facilitare la diffusione del tumore attraverso i canali linfatici o ematici.

Se il periodo in questione è compreso fra uno e cinque anni, è consigliabile rivolgersi al proprio medico affinché possa valutare gli eventuali vantaggi e i rischi. Superato il quinquennio, senza il ripresentarsi di problematiche tumorali, siamo in presenza di una condizione normale senza particolari controindicazioni.

Tecarterapia sui bambini

La Tecarterapia non si distingue per particolari effetti collaterali ma è sconsigliata per i bambini, in quanto in essi il tessuti biologici sono ancora in fase di crescita. Esistono molti trattamenti che possono sostituire la Tecarterapia nell’età pediatrica. É pratica diffusa quello di utilizzare la Tecarterapia a partire dai 13-14 anni solo in caso di indicazioni elettiva al trattamento, cioè in tutti i casi in cui ci sia un evidente vantaggio ad eseguire il trattamento a confronto di un’altra metodica o tecnica fisioterapica.

Tecarterapia quante sedute

La durata e la frequenza dei trattamenti di Tecarterapia è variabile. Dipende infatti dalla patologia, dalla fase (acuta, sub-acuta o cronica), dal macchinario utilizzato, dalla potenza, dalle frequenze, quindi dagli obiettivi terapeutici che si intendono raggiungere. In ogni caso, una seduta mediamente può essere svolta in trenta o quaranta minuti con una frequenza di 2/3 volte a settimana.

Nei pazienti sportivi invece, in particolare nelle fasi acute è possibile effettuare più trattamenti al giorno a distanza di 3-4 ore l’uno dall’altro. È importante farsi seguire da un fisioterapista esperto in questa tecnologia, che sia in grado di impostare il trattamento e gestire tutte le impostazioni.

La Tecarterapia è mutuabile

Per analizzare i costi della Tecarterapia, occorre analizzare innanzitutto la durata del trattamento. Una seduta si può svolgere in venti trenta, quaranta minuti o addirittura arrivare a superare l’ora di trattamento. Discorso più ampio per quanto riguarda il trattamento nel suo complesso, il suo decorso è legato a diversi fattori: potenza utilizzata, frequenze, tipo di erogazione, tipo di accessori e manipoli utilizzati in base ai risultati che si vogliono raggiungere. Un trattamento di Tecarterapia ha principalmente due costi: il macchinario che può variare dai 3000€ ai 30.000€ e il professionista che sa utilizzarlo.

Il costo di una seduta di Tecarterapia è quindi molto variabile. Un trattamento di Tecarterapia può partire da circa 20€ ed arrivare fino ai 50€. Il prezzo é legato alla qualità del macchinario (non sono tutti uguali) e alle capacità di utilizzo del fisioterapista (devono aver eseguito de corsi di formazione specifici).

La Tecar non è mutuabile (non in convenzione con il SSN). Quindi è possibile effettuarla solo privatamente (a pagamento).

Tecarterapia funziona davvero?

La Tecar è al centro di un articolato dibattito nel mondo della fisioterapia. Chi non ha esperienza nell’utilizzo della Tecarterapia, punta in dito, evidenziando la scarsa scientificità della metodica.

Eppure la sua diffusione aumenta in tutto il mondo, alla luce della sua comprovata efficacia. Un efficacia dimostrata dalla longevità di questa terapia e dalla soddisfazione da parte dei pazienti e dalle crescenti prescrizioni da parte dei medici. Inoltre, il continuo sviluppo tecnologico ha portato alla produzione di macchinari sempre più sicuri e in grado di garantire performance di alto livello.

I risultati ottenuti con la Tecarterapia hanno fatto che sì che alla Tecar si siano avvicinati nel tempo numerosi sportivi professionisti. Questo trattamento, rispetto agli altri, può essere effettuato anche nelle fasi acute, su strutture profonde e su distretti corporei difficilmente raggiungibili con altri strumenti per forma anatomica. La speranza per i numerosi fisioterapisti che la usano con successo e quella di avere nel futuro un supporto scientifico importante da parte delle università per avere un ulteriore conferma della straordinaria efficacia di questa tecnologia.

 

Tecarterapia, consigli per i pazienti

La Tecarterapia è una terapia sicura ed efficacia per il trattamento delle patologie di natura ortopedica, quindi difficilmente si potranno riscontrare effetti collaterali come l’aumento del dolore. Il trattamento e di conseguenza la sua efficacia, sono legati a due fattori. Il tipo di apparecchio di Tecarterapia utilizzato e la formazione del fisioterapista. Questo secondo aspetto rimane sicuramente il più rilevante e quindi merita un approfondimento. I fisioterapisti più competenti hanno frequentato corsi di formazioni specifici per l’utilizzo della Tecarterapia. Corsi completi non workshop di mezza giornata. Inoltre hanno competenze di terapia manuale, di esercizio terapeutico e funzionale che integrano durante la seduta di Tecarterapia. Un paziente può capire che si trova davanti a un fisioterapista specializzato se:

✔️Effettua una valutazione approfondita prima di iniziare il trattamento ✔️Controlla l’andamento della terapia attraverso dei test di valutazione ✔️Integra in base ad un ragionamento clinico diversi approcci terapeutici ✔️Spiega al paziente cosa sta facendo coinvolgendolo attivamente nel percorso terapeutico.

Insomma se arrivi in un centro, ti sdraiano subito sul lettino senza valutazione e ti fanno la tecar come un “ferro da stiro” senza inserire altre tecniche ma soprattutto senza spiegarti e coinvolgerti, allora dubita di essere nel posto giusto.

Autori

Luca Luciani

Dott.re in Fisioterapia

Fisioterapista, Imprenditore nel settore sanitario e Business Coach.

Dopo la laurea in fisioterapia, ha approfondito le sue conoscenze studiando osteopatia e terapia manuale. Si è specializzato frequentando i corsi di:

  • Maitland,
  • Cyriax,
  • Mulligan,
  • McKenzie,
  • Neurodynamic Solutions.

Ha frequentato aule con docenti internazionali come:

  • Jill Cook,
  • Michael Shacklock,
  • Gwen Jull,
  • Paul Hodges della University of Queensland
  • Shirley Sahrmann della Washington University di S. Louis.