Fisioterapia e MMA
Introduzione - Fisioterapia e MMA
Negli anni ho avuto la possibilità di lavorare con molti atleti di MMA, sia professionisti che non, ottenendo ottimi risultati e numerose soddisfazioni.
In questo breve articolo vi parlerò di:
- Perché l’atleta di MMA è un paziente complicato
- Come gestire infortuni e allenamento
- La preparazione all’incontro e il problema della dieta
- Il post incontro
- L’importanza della prevenzione
- Il trattamento
Ma cosa sono le MMA o Arti Marziali Miste?
Si tratta di uno sport da combattimento a contatto pieno che raccoglie al suo interno sia arti marziali tradizionali, come Judo e Jujitsu, sia Boxe Muay Thai e Lotta.
Perché l’atleta di MMA è un paziente complicato?
L’atleta di MMA non è un paziente come tutti gli altri, stiamo parlando di persone che seguono allenamenti a ritmi elevatissimi, che si allenano molto spesso più di una volta al giorno e che seguono diete rigorose.
Tutti questi fattori rendono l’atleta complesso nel trattamento perché ne aumentano le possibilità di infortunio e soprattutto ne rallentano il recupero.
E’ doveroso inoltre ricordare che parliamo di uno sport altamente traumatico e di conseguenza è necessario avere competenze specifiche e adattare la terapia alla tipologia di paziente che si ha davanti.
Questo contenuto è prodotto dal dott. Papaianopol Alessio del centro fisioterapico Ars Fisio di Roma Grottarossa, Tomba di Nerone, affiliato Fisioterapia Italia
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Come gestire infortuni e allenamento
Per l’atleta professionista l’infortunio spesso significa saltare un match, con tutte le conseguenze che una scelta simile comporta. Spesso però intraprendere precocemente un percorso riabilitativo con esperti permette di continuare l’allenamento e combattere. Nel caso di infortuni durante la preparazione di un match è fondamentale affidarsi a professionisti esperti nella gestione di questo tipo di atleti.
Questo perché il terapista deve prima di tutto conoscere lo sport, sapere quindi che tipo di stress l’atleta subirà durante la preparazione, per fare un esempio se un atleta subisce un infortunio al gomito diventa necessario evitare leve articolari, colpitori e striking sino alla risoluzione del problema.
Detto ciò è però fondamentale comprendere che la preparazione non va interrotta ma bisogna integrare i trattamenti con gli allenamenti. Evitare tutto ciò che stressa la parte lesionata senza però interrompere la preparazione nelle altre aree permettendo così all’atleta di arrivare pronto al match.
La preparazione all’incontro e il problema della dieta
Il momento clou sono sicuramente i giorni che precedono l’incontro, giorni nei quali l'atleta riduce i carichi di lavoro e quindi permettono di intervenire su tutte le eventuali problematiche uscite in fase di preparazione.
Va detto però che spesso questo momento coincide con la fase più estrema della dieta nonché con la fase di carico/scarico idrico1. È noto che la dieta comporta problematiche muscolari, psicologiche e nervose*.
In questo articolo ci occuperemo solo della prima. A livello muscolare i periodi di dieta comportano modificazioni a livello ormonale, soprattutto nella Tiroide, andando a modificare in particolar modo la secrezione di T3, regolatore del metabolismo basale. Nei periodi di forte dieta l’organismo modifica la produzione di T3 favorendo la produzione di rT3, versione inattiva del T3, con conseguente diminuzione del ritmo basale. Altra grande problematica ormonale la si ha al livello del Cortisolo, le cui funzioni sono molteplici ma nell’atleta l’eccessiva presenza di cortisolo si rivela un dato preoccupante in quanto promuove il catabolismo muscolare e ne peggiora la fase di recupero.
Ciò implica che l’atleta non avrà le risorse alimentari per affrontare in autonomia eventuali processi riparativi* ed è qui che la presenza del terapista diventa fondamentale, egli può infatti aggirare il problema permettendo al corpo di recuperare.
Se il match si svolge vicino allo studio del terapista, o se il terapista è presente all’evento è possibile effettuare trattamenti preparatori. Questi permettono di avere miglior performance nei primi istanti del match, che spesso si rivelano fondamentali.
Questo contenuto è prodotto dal dott. Papaianopol Alessio del centro fisioterapico Ars Fisio di Roma Grottarossa, Tomba di Nerone, affiliato Fisioterapia Italia
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Il post incontro
Subito dopo il match l’atleta si trova a dover affrontare gli eventuali traumi subiti durante l’incontro. In questo caso ci troviamo nella situazione opposta al pre-match, di fatti in questo caso l’atleta si trova spesso in un periodo di scarico dagli allenamenti e può inoltre alimentarsi più liberamente.
In questa condizione il recupero si rivela più semplice. Consiglio vivamente di effettuare terapie post-match nei giorni successivi all’incontro per permettere di evitare l’insorgere di problematiche nel momento del rientro all’allenamento.
L’importanza della prevenzione
Per l’atleta professionista e non, si rivela fondamentale prevenire le problematiche nei periodi lontani dal match. In questi periodi si possono effettuare trattamenti preventivi che permettono di allenarsi in modo più libero e, soprattutto, evitare di incappare in problematiche durante la fase di preparazione all’incontro.
Risultando, di fatto, in una preparazione migliore perché non intaccata da piccoli infortuni che altrimenti rallentano di molto la stessa.
Il trattamento
Nella mia esperienza ho messo appunto protocolli specifici per ognuno dei punti visti in precedenza.
Nei periodi di preparazione al match è, in mia opinione, fondamentale integrare elettromedicali che facilitino il processo di recupero come Laser ad alta potenza e TECAR, associati sempre a lavoro specifico in base alla zona in trattamento.
Nei periodi di prevenzione invece tendo a lavorare più con Manipolazioni ed esercizi di allungamento muscolare.
In conclusione, reputo fondamentale per l’atleta professionista e non, affidarsi a personale altamente qualificato per aiutarlo a gestire le diverse fasi dell’avvicinamento al match e il post.
Tengo a ringraziare personalmente Ehsan Ghandchiler e Manolo Scianna per avermi permesso di utilizzare loro foto.
*Bibliografia
GG, Saunders B, Iglesias RT, Franchini E, It is Time to Ban Rapid Weight Loss from Combat Sports; Sports Med.2016 Apr 21. Emerson Franchini, Ciro José Brito, GuilhermeGianniniArtioli, Weight loss in combat sports: physiological, psychological and performanceeffects; Journal of the International Society of Sports Nutrition 2012, 9:52 Kreideret al. ISSN exercise & sport nutrition review: research & recommendations Journal of the International Society of Sports Nutrition 2010, 7:7 Manore MM., Weight Management for Athletes and Active Individuals: A Brief Review; Sports Med. 2015 Nov; 45 Suppl 1:S83-92. Mettler S, Mitchell N, Tipton KD. , Increased protein intake reduces lean body mass loss during weight loss in athletes;Med Sci Sports Exerc. 2010 Feb;42(2):326-37. Murphy CH et al. Considerations for protein intake in managing weight loss in athletes; Eur J Sport Sci. 2015;15(1):21-8 Paoli A, Bianco A, Grimaldi KA., The Ketogenic Diet and Sport: A Possible Marriage? ; Exerc Sport Sci Rev. 2015 Jul;43(3):153-62. Phillips SM., A Brief Review of Higher Dietary Protein Diets in Weight Loss: A Focus on Athletes; Sports Med. 2014 Nov;44 Suppl 2:S149-53.
AUTORE:
dott. Alessio Papaianopol, Fisioterapista laureato alla Sapienza con 110 e lode.
Specializzato in terapia manuale secondo il metodo Kaltenborn, CERT-SMT (certificato in Manipolazione Vertebrale dallo Spinal Manipulation Institute), CERT-DN (certificato in Dry Needling dallo Spinal Manipulation Institute), Formatore internazionale per la Golden Star S.R.L..